Il Parlamento europeo chiede la protezione urgente dei cristiani e delle altre minoranze religiose in Siria a seguito degli attacchi mirati

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Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione in seguito a uno degli attacchi anticristiani più mortali degli ultimi anni in Siria, presso la chiesa di Mar Elias a Damasco. ADF International accoglie con favore l’esplicita condanna della risoluzione per la violenza mirata contro i cristiani e altre minoranze religiose e chiede una maggiore azione dell’UE in materia di libertà religiosa in Siria.

Strasburgo – Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione d’urgenza che condanna l’attacco terroristico alla chiesa greco-ortodossa di Mar Elias a Damasco e chiede una maggiore protezione dei cristiani e delle altre minoranze religiose in Siria. La risoluzione sollecita un’azione contro l’ascesa dell’estremismo islamista violento e sottolinea l’urgente necessità di tutelare la libertà religiosa.

“Questa risoluzione segna un passo importante verso la creazione di uno slancio internazionale per la protezione dei cristiani e delle altre minoranze religiose in Siria”, ha dichiarato Kelsey Zorzi, direttrice Global Religious Freedom di ADF International. “Il Parlamento europeo ha ragione a chiedere che si assuma la responsabilità non solo per l’attacco di Mar Elias, ma anche per il più ampio modello di persecuzione religiosa in Siria, e a subordinare il sostegno futuro al rispetto da parte del governo siriano degli obblighi in materia di diritti umani”.

Le crescenti minacce alle minoranze religiose in Siria richiedono una risposta internazionale urgente

La risoluzione fa seguito all’attentato suicida del 22 giugno alla chiesa di Mar Elias a Damasco, che ha causato almeno 25 morti e oltre 60 feriti nell’attacco anticristiano più mortale in Siria da anni. Il gruppo terroristico islamista Saraya Ansar al Sunna ha rivendicato la responsabilità dell’attacco mortale.

Il Parlamento europeo ha condannato l’attacco e ha esortato le autorità di transizione siriane a condurre indagini indipendenti e a “garantire l’accertamento delle responsabilità, anche perseguendo i responsabili e i complici di violazioni dei diritti umani come nel caso di Mar Elias”. La risoluzione chiede inoltre al governo siriano di restaurare la storica chiesa di Mar Elias e di istituire un Fondo per la ricostruzione della Siria a sostegno della riconciliazione e del dialogo interreligioso. Il Parlamento invita inoltre gli Stati membri dell’UE a mantenere e ampliare le sanzioni mirate contro i responsabili di violazioni della libertà religiosa.

La risoluzione richiama in particolare l’attenzione sulla vulnerabilità delle comunità cristiane in Siria. Oltre alle recenti violenze, i cristiani in Siria si trovano ad affrontare un crescente numero di molestie e intimidazioni, tra cui il recente vandalismo di una chiesa a Tartus, dove sono stati lasciati messaggi che chiedevano ai cristiani locali di pagare la jizya, una tassa storica imposta ai non musulmani. In altre città del Paese, i pastori hanno subito pressioni da parte delle autorità affinché consentissero il monitoraggio governativo delle attività ecclesiastiche. I cristiani sono stati inoltre sottoposti a trattamenti discriminatori ai posti di blocco militari e di sicurezza, e sono pervenute molteplici segnalazioni di cimiteri cristiani profanati, con croci sulle tombe deliberatamente distrutte. Queste azioni contribuiscono collettivamente a creare un clima di paura ed emarginazione per la minoranza cristiana in Siria.

Oltre a A causa di minacce alla loro sicurezza, molestie e intimidazioni, i cristiani e le altre minoranze religiose in Siria subiscono una discriminazione economica crescente e sistemica. I rapporti indicano che a molti viene negato l’accesso al lavoro nel settore pubblico, sono esclusi da ruoli chiave nel settore privato e spesso incontrano ostacoli nel rinnovo delle licenze commerciali o nella richiesta di servizi statali. Questa emarginazione economica lascia le famiglie delle minoranze religiose in una posizione di estrema vulnerabilità e continua a favorire l’emigrazione e il declino di una delle più antiche comunità religiose della Siria.

La risoluzione è stata adottata come mozione congiunta ai sensi degli articoli 136(4) e 150 del Regolamento del Parlamento europeo, in riferimento alle violazioni dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto. La mozione congiunta è stata presentata da diversi importanti gruppi politici, a dimostrazione di un ampio consenso sulla necessità di affrontare la persecuzione religiosa in Siria.

“Invitiamo la Commissione europea a nominare nuovamente, senza ulteriori indugi, un Inviato speciale per la promozione della libertà di religione o di credo al di fuori dell’UE”, ha dichiarato Adina Portaru, Senior Counsel di ADF International a Bruxelles. “Questo sarebbe un passo importante in dimostrando un impegno reale e tanto necessario per proteggere questo diritto fondamentale in tutto il mondo”.

[Fonte e Foto: ADF International]