Il Papa, “la vera pace richiede la deposizione coraggiosa delle armi, soprattutto quelle nucleari”

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Messaggio nell’80° anniversario dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki. “Le armi nucleari offendono la nostra comune umanità. Rifiutare l’illusione di una sicurezza fondata sulla reciproca distruzione”.

CITTA’ DEL VATICANO – “La vera pace richiede la deposizione coraggiosa delle armi, soprattutto di quelle che hanno il potere di causare una catastrofe indescrivibile. Le armi nucleari offendono la nostra comune umanità e tradiscono anche la dignità del creato, la cui armonia siamo chiamati a salvaguardare”. Lo afferma papa Leone XIV nel Messaggio inviato a mons. Alexis Mitsuru Shirahama, vescovo di Hiroshima, in occasione dell’80°anniversario dei bombardamenti atomici.

Il Pontefice rivolge “cordiali saluti a tutti coloro che si sono riuniti per commemorare l’ottantesimo anniversario dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki”. In particolare, esprime i suoi “sentimenti di rispetto e affetto per i sopravvissuti hibakusha, le cui storie di perdita e sofferenza – sottolinea – sono un appello attuale per tutti noi a costruire un mondo più sicuro e a promuovere un clima di pace”.

“Sebbene siano trascorsi molti anni – prosegue papa Leone -, le due città rimangono vividi ricordi dei profondi orrori causati dalle armi nucleari. Le loro strade, scuole e case portano ancora le cicatrici, sia visibili che spirituali, di quel fatidico agosto del 1945”. In questo contesto, Prevost ribadisce “le parole così spesso usate dal mio amato predecessore Papa Francesco: ‘La guerra è sempre una sconfitta per l’umanità'”.

Come sopravvissuto a Nagasaki – ricorda ancora il Pontefice -, il Dott. Takashi Nagai scrisse: “La persona che ama è la persona ‘coraggiosa’ che non imbraccia armi” (Heiwato, 1979). In effetti, “in quest’epoca di crescenti tensioni e conflitti globali, Hiroshima e Nagasaki si ergono come ‘simboli della memoria’ (cfr. Francesco, Lettera al Reverendissimo Alexis-Mitsuru Shirahama, Vescovo di Hiroshima, 19 maggio 2023) che ci esortano a rifiutare l’illusione di una sicurezza fondata sulla distruzione reciprocamente assicurata”.

Secondo Leone XIV, “dobbiamo invece forgiare un’etica globale radicata nella giustizia, nella fraternità e nel bene comune”. “Prego pertanto che questo solenne anniversario serva da invito alla comunità internazionale a rinnovare il suo impegno nel perseguire una pace duratura per tutta la nostra famiglia umana, ‘una pace disarmante e disarmante’ (Prima Benedizione Apostolica ‘Urbi et Orbi’, 8 maggio 2025)”, conclude il Papa ricordando la formula da lui usata in Piazza San Pietro al momento della sua elezione.

Appello all’udienza generale

All’udienza generale del mercoledì in Piazza San Pietro il Papa ha lanciato anche un appello. “Ricorre oggi l’ottantesimo anniversario del bombardamento atomico della città giapponese di Hiroshima, e fra tre giorni ricorderemo quello di Nagasaki”, ha ricordato. “Desidero assicurare la mia preghiera per tutti coloro che ne hanno subito gli effetti fisici, psicologici e sociali – ha proseguito Prevost -. Nonostante il passare degli anni, quei tragici avvenimenti costituiscono un monito universale contro la devastazione causata dalle guerre e, in particolare, dalle armi nucleari”. “Auspico che nel mondo contemporaneo, segnato da forti tensioni e sanguinosi conflitti – ha fatto appello il Pontefice -, l’illusoria sicurezza basata sulla minaccia della reciproca distruzione ceda il passo agli strumenti della giustizia, alla pratica del dialogo, alla fiducia nella fraternità”.

[Foto d’archivio]