A Marzabotto la Spoon River di Gaza, Zuppi chiede pace leggendo i nomi dei bambini morti

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Il cardinale Matteo Zuppi, nei ruderi della chiesa di Casaglia, incendiata nel 1944 dai nazifascisti, a Monte Sole di Marzabotto durante una maratona di preghiera il 14 agosto, prevista fino a sera. Dodicimila nomi di bambini che hanno perso la vita dal 7 ottobre 2023 ad oggi in Israele e a Gaza, vengono letti durante la cerimonia, per iniziativa dell’arcivescovo e presidente della Cei e dei monaci della Piccola Famiglia dell’Annunziata. Intanto padre Romanelli a Gaza, “bombardamenti a tappeto, manca tutto”.

BOLOGNA, 14 AGO – Il primo a leggere è il cardinale Matteo Zuppi e poi alternano in tanti, decine di persone, grandi e piccoli, per scandire fino a sera gli oltre 12 mila nomi dei bambini morti in Terra Santa. Il ricordo dell’abominio del presente arriva dal luogo dove nell’autunno del 1944 i nazifascisti si resero responsabili del più grave massacro di civili della Seconda guerra mondiale, il rudere della chiesa di Casaglia, a Monte Sole di Marzabotto. Alla vigilia di Ferragosto, perché la chiesa incendiata dalle Ss era intitolata all’Assunta.

Nel silenzio, all’ombra delle querce del parco vengono pronunciati da un pulpito nomi per esteso e le età dei bambini morti dal 7 ottobre 2023 fino al 15 luglio: 469 pagine, 16 israeliani, 12.211 palestinesi. Un gesto simbolico, una maratona di preghiera, con momenti di commozione. “Per ricordare, per manifestare attenzione, da questo luogo che è luogo di sofferenza e che da sempre, volutamente, è luogo di ricordo di tutte quante le vittime”, dice Zuppi. Con la speranza che “fermandosi sulla sofferenza dei bambini innocenti si possa ricominciare qualcosa di nuovo e diverso”.

“Pronunciamo uno ad uno i loro nomi ad iniziare dagli uccisi il 7 ottobre dalla follia omicida di Hamas, dalla quale bisogna prendere le distanze, come da qualsiasi ideologia o calcolo che riduce l’altro a un oggetto, a qualcosa di residuale, a un nemico. Essi chiedono di impegnarci tutti a trovare o perseguire con più intelligenza e passione la via della pace, iniziando dal cessate il fuoco e da offrire le condizioni per farlo, dalla liberazione degli ostaggi al non prendere in ostaggio un intero popolo”, aggiunge.

All’inizio della celebrazione, il cardinale Zuppi sceglie di mettere in risalto il sacrificio di don Ubaldo Marchioni, prete vittima dei nazisti nella strage di Monte Sole ucciso nel 1944 sull’altare al termine della Messa nella rappresaglia dei tedeschi che stavano bruciando tutti i paesi della zona. Un ricordo particolarmente caro a don Giuseppe, sacerdote dell’arcidiocesi di Bologna, presente alla cerimonia: “la partecipazione è stata molto significativa e commossa e mi ha particolarmente colpito che anche dei bambini di Bologna andavano a leggere i nomi dei loro coetanei menzionati”, dice a Tra Cielo e Terra.

L’iniziativa, ricorda l’ANSA, è stata lanciata dalla Piccola famiglia dell’Annunziata, la comunità monastica fondata da Giuseppe Dossetti, sepolto a poca distanza. La comunità è presente nei luoghi dell’eccidio per farne memoria costante.

E intanto dalla Striscia di Gaza padre Gabriele Romanelli, parroco della Sacra Famiglia, lancia l’ennesimo allarme: “La situazione continua a essere molto grave, ci sono bombardamenti dappertutto, quindi morti e distruzione. Il pericolo per tutta la popolazione mette molta paura nei civili, che siamo la maggior parte dei cittadini della Striscia di Gaza, parlo di oltre un milione di persone nella sola città di Gaza”. Parole in un videomessaggio alla Fondazione ‘l’Isola che non c’è’ che chiede di conferire il premio Nobel per la pace ai bambini di Gaza. “A Gaza manca di tutto, manca cibo, acqua, medicinali, energia”, scandisce il parroco.

[Foto: Chiesa di Bologna]