Iraq: un festival ecumenico indica il futuro per la Chiesa perseguitata

Dal 9 al 13 settembre 2025, migliaia di cristiani appartenenti alle Chiese Assira dell’Oriente, Caldea, Siro-cattolica e Siro-ortodossa si riuniscono ad Ankawa, sobborgo di Erbil, per il Festival dell’Esaltazione della Santa Croce.
L’iniziativa, sostenuta da Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), nasce come segno di rinascita e speranza dopo le persecuzioni subite dalle comunità cristiane della Piana di Ninive.
L’arcivescovo caldeo Bashar Warda ha dichiarato: “La tempistica del festival è profondamente simbolica. Un decennio fa, Daesh cercò di cancellare il cristianesimo da questa terra. Oggi, le stesse comunità innalzeranno la Croce nelle piazze, nelle chiese e nelle processioni gioiose. Ciò che un tempo si voleva ridurre al silenzio è diventato una proclamazione – la fede è sopravvissuta e la speranza è più forte della morte.”
Il programma prevede una fiaccolata, momenti di preghiera, concerti, maratone, giochi per bambini ed eventi culturali, culminando nella veglia del 13 settembre.
Il Comitato Giovanile Congiunto, composto da volontari delle quattro Chiese, ha svolto un ruolo determinante. L’arcivescovo Warda ha sottolineato: “I giovani di tutte le Chiese hanno pianificato insieme il festival […] Nelle loro mani, il sogno dell’unità cristiana in Iraq è già una realtà vissuta.”
Il festival intende diventare un appuntamento annuale e, secondo l’arcivescovo Warda, ha una valenza che supera i confini locali: “Il Festival della Croce 2025 è più di una celebrazione locale. È un messaggio per la Chiesa universale […] La Croce non è stata ridotta al silenzio, e in Iraq una Chiesa piccola e ferita ha mostrato al mondo la forza dell’unità, il coraggio della fede e la gioia della vita di risurrezione”.
[Foto: Vatican News]