“I veri pacificatori sono i soldati ucraini”: mons. Shevchuk nella 186ª settimana di guerra

Mentre alcuni cercano vie per la pace, altri mostrano la loro disponibilità a una nuova aggressione. Persino durante i negoziati, la Russia continua a uccidere, bombardando ogni notte le nostre città e i nostri villaggi. Lo ha affermato il Padre e Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav, nel suo videomessaggio settimanale per la 186ª settimana della guerra su vasta scala.
Il Primate ha sottolineato che, in questa settimana, siamo stati testimoni della riunione a Parigi dei leader europei insieme ad altri rappresentanti della comunità internazionale, per formare una «Coalizione dei volenterosi» — coloro che desiderano fermare la mano assassina dell’aggressore e offrire all’Ucraina garanzie di sicurezza.
Il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina ha espresso gratitudine a tutti coloro che cercano vie per porre fine a guerra in Ucraina, si adoperano per fermare l’aggressore e donare al nostro popolo la possibilità di vivere — in pace e libertà nella propria Stato.
«L’Ucraina prega affinché questi sforzi abbiano successo. Ricordo come, durante un Prayer Breakfast a Kyiv, il generale Kellogg, inviato speciale del presidente Trump e buon cattolico, mi abbia chiesto: ”Pregate per noi!”. La stessa richiesta si sente oggi sulle labbra dei nostri difensori al fronte. Oggi l’esercito ucraino è il vero pacificatore: custodisce lo spazio della vita, pagando questo prezzo con il proprio sangue».
Sua Beatitudine Sviatoslav ha sottolineato anche l’importanza del pellegrinaggio dei fedeli ucraini nella chiesa di Santa Barbara a Vienna, per inaugurare il Congresso dei Vescovi Cattolici Orientali d’Europa. Questo pellegrinaggio degli ucraini è stato segnato da un anniversario — i 250 anni del Collegio Barbareum. Fondato presso questa parrocchia, il collegio ne prese il nome e divenne per i greco-cattolici dell’Impero austriaco una finestra sul mondo della cultura e della civiltà europea.
«Oggi ringraziamo Dio per il dono dell’educazione e della formazione per la nostra Chiesa. Ribadiamo che proprio la nostra Chiesa è stata portatrice di una cultura educativa che poi divenne il fondamento della formazione della nazione ucraina moderna. Siamo grati a tutti coloro che contribuirono all’apertura del Barbareum e ricordiamo i suoi alunni — metropoliti, vescovi, intellettuali, figure della Chiesa greco-cattolica ucraina, la cui forza di costruzione dello Stato si è trasmessa alle generazioni successive ed è culminata nell’Ucraina indipendente», ha affermato il Primate.
La nostra Chiesa, ha sottolineato Sua Beatitudine Sviatoslav, soprattutto attraverso questo pellegrinaggio, ancora una volta apre uno spazio di unità tra gli ucraini che vivono in Europa e quelli che vivono in Ucraina. Essa si presenta come una rete che raccoglie le forze, affinché possiamo resistere come popolo e come Stato nelle nuove circostanze.
Shevchuk a Vienna, «non distogliete lo sguardo dalle ferite dell’Ucraina»
Il 7 settembre 2025, a Vienna, si è celebrato il 250 ° anniversario del Collegio Barbareum. La Divina Liturgia, tenutasi nella chiesa di Santa Barbara, è stata presieduta dal Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav, e concelebrata dai vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina e delle Chiese cattoliche orientali d’Europa. Alla celebrazione hanno partecipato ucraini provenienti da varie città dell’Austria e del Liechtenstein.

Durante l’omelia, il Primate della Chiesa greco-cattolica ucraina ha collegato il significato storico di Barbareum alle attuali sfide che l’Ucraina sta affrontando. Ha ricordato che già 250 anni fa questo collegio era un luogo di integrazione europea per il popolo e la Chiesa ucraina.
«Quando la nostra Chiesa era perseguitata nell’Impero Russo, a Vienna gli ucraini ricevevano l’istruzione e si inserivano nella cultura europea», ha osservato il Primate.
Sua Beatitudine Sviatoslav ha anche richiamato l’attenzione sui recenti avvenimenti in Ucraina. Ha riportato il recente attacco aereo record lanciato dalla Russia, in cui ancora una volta è stato colpito Kyiv. Tra le vittime, un neonato.
«L’Ucraina oggi è crocifissa insieme a Gesù. Le sue sofferenze diventano una prova per tutta l’Europa. Non distogliete lo sguardo dal dolore del popolo ucraino», ha sottolineato il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina.
Commentando il passo evangelico di questa domenica (Gv 3, 13–17), Sua Beatitudine Sviatoslav ha evidenziato che il sacrificio sulla croce di Gesù Cristo ci annuncia il Vangelo dell’amore. Cristo si è paragonato al serpente di bronzo del Libro dei Numeri (21, 8–9): il segno innalzato dava la salvezza a chi era stato morso dal serpente. Allo stesso modo, Cristo sarà innalzato sulla croce per prendere su di sé i peccati e manifestare la forza dell’amore di Dio.
«Guardare al Crocifisso e accogliere nel cuore la forza dell’amore di Dio; questo è l’invito rivolto a ciascuno di noi», ha sottolineato Sua Beatitudine Sviatoslav.
Il Primate ha evidenziato che oggi l’Ucraina è crocifissa insieme a Cristo: «Sanguiniamo e ci chiediamo: Dio, perché? Perché proprio noi ucraini dobbiamo oggi essere crocifissi davanti agli occhi del mondo intero? Questa domanda è al centro dell’attenzione di tutti gli ucraini e delle persone di buona volontà, credenti e non credenti».
Il Capo della Chiesa ha ricordato le parole di Maksym Kulyk che ha perso la propria moglie e i tre figli a Kryvyj Ryh: «Il Signore, attraverso le sofferenze, innalza l’Ucraina e pone le nostre ferite davanti agli occhi del mondo. Dice a tutti coloro che vogliono schierarsi dalla parte giusta della storia: non distogliete lo sguardo dalla sofferenza, dal sangue e dal dolore dell’Ucraina».
«Chiunque oggi ci è vicino nella compassione non distoglie gli occhi e il cuore; su di lui scende la forza dell’amore di Dio. In modo misterioso, diventiamo partecipi del mistero di Cristo e della salvezza dell’umanità. Il Signore, attraverso la sofferenza, innalza e glorifica l’Ucraina», ha aggiunto Sua Beatitudine Sviatoslav.
Dopo la Liturgia il Primate ha ringraziato la comunità ucraina in Austria: «Grazie per non distogliere gli occhi dal dolore della patria. Non siete rimasti a guardare in disparte, ma partecipate attivamente alla lotta del popolo ucraino. State facendo ciò che un tempo faceva Barbareum: siete i messaggeri dell’Ucraina in Europa, la voce della verità nelle vostre città e nei vostri luoghi di lavoro».
Legenda
Barbareum è un collegio fondato a Vienna dall’imperatrice Maria Teresa nel 1774 presso la chiesa di Santa Barbara, come primo seminario spirituale greco-cattolico per i sacerdoti ucraini dell’Impero austriaco. Nei suoi 10 anni di esistenza, vi studiarono 46 studenti provenienti dalla Galizia e dalla Transcarpazia. Nel 1784, dopo le riforme di Giuseppe II, il Barbareum fu chiuso e le sue funzioni passarono in parte al neocostituito Seminario di Leopoli. La chiesa di Santa Barbara divenne una parrocchia.
[Fonte: Chiesa greco-cattolica ucraina; Foto: depositphotos.com.ua/Yaromyr Barskyi]