La Cei, “Zuppi intervenuto presso il Patriarcato di Gerusalemme per far arrivare gli aiuti della Flotilla a Gaza”

ROMA, 25 SET – “In merito al coinvolgimento della Cei nella vicenda della Global Sumud Flotilla, si precisa che si è trattato di un intervento del cardinale presidente Matteo Zuppi verso il Patriarcato latino di Gerusalemme per facilitare l’arrivo e la consegna degli aiuti umanitari a Gaza”. E’ quanto afferma Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali.
“A tale proposito – aggiunge il portavoce della Cei – si ricorda che ieri, 24 settembre, il Consiglio Episcopale Permanente, a conclusione della sua sessione autunnale, ha approvato una Nota in cui viene chiesto con forza che ‘cessi ogni forma di violenza inaccettabile contro un intero popolo e che siano liberati gli ostaggi’, sottolineando che la Chiesa Italiana è da sempre accanto alla popolazione: in più di 30 anni, sono infatti 145 i progetti finanziati che si affiancano al piano di aiuti per far fronte all’emergenza in corso”.
Per quanto riguarda l’ipotesi in campo su cui si è attivato il Patriarcato latino di Gerusalemme, di cui ha riferito ieri l’ANSA, gli aiuti trasportati dalla Flotilla andrebbero consegnati alle parrocchie del Patriarcato latino a Cipro, da qui trasferiti al porto di Ashdod in Israele e poi, attraverso un corridoio aperto dalle Misericordie, fatti arrivare a Gaza.
Questo per dare fattibilità alla mediazione alla quale sta lavorando il ministro degli Esteri, Antonio Tajani per far consegnare a Cipro gli aiuti della Global Sumud Flotilla. Quest’ultima, comunque, non avrebbe accettato la mediazione, intendendo proseguire direttamente verso Gaza.
E dopo questo no della Flotilla alla consegna degli aiuti a Cipro e il coinvolgimento da parte del governo, c’è attendismo nel Patriarcato latino di Gerusalemme. Fonti vicine al Patriarcato sottolineano che quella del patriarca Pierbattista Pizzaballa è stata una disponibilità che non significa immediatamente la possibilità di operare a prendere in consegna gli aiuti. O meglio: questo sarebbe stato possibile se ci fosse stato il sì alla consegna a Cipro dove poi gli aiuti attraverso il Corridor for Gaza (il corridoio marittimo umanitario Amalthea), sarebbero arrivati a destinazione.
Altro discorso, se la Flotilla va avanti come è intenzionata a fare, è la presa in consegna a Gaza. Qui il Patriarca non può arrivare senza un permesso di Israele e non potrebbe in alcun modo assicurare la presa in consegna degli aiuti.
Dopo una serie di consultazioni e prese di contatto tra esponenti del governo, mediatori umanitari e lo stesso Patriarcato, si registra allo stato attuale una impasse. “Il Patriarca ha le mani legate”, dicono fonti a lui vicine in attesa degli sviluppi.
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