RD Congo: massacro in una chiesa cattolica a Komanda, oltre 40 morti

L’attentato da parte di ribelli sostenuti dall’Isis.
Oltre 40 persone sono state uccise ieri, 27 luglio, in un attacco a una chiesa cattolica nell’est della Repubblica Democratica del Congo da parte di ribelli sostenuti dallo Stato Islamico. Lo ha riportato l’ANSA rilanciando l’Associated Press online, che citava i media locali, mentre l’esercito ha confermato almeno 10 vittime e un leader della società civile ha parlato di almeno 21 morti.
Si ritiene che l’attacco sia stato compiuto da membri delle Forze Democratiche Alleate (Adf), armati di machete, che hanno fatto irruzione nella chiesa nella città di Komanda, nella provincia di Ituri, intorno all’una di notte. Diverse case e negozi sono stati incendiati.
“Più di 21 persone sono state uccise a colpi d’arma da fuoco all’interno e all’esterno” della chiesa “e abbiamo registrato almeno tre corpi carbonizzati e diverse case bruciate. Ma le ricerche continuano”, ha dichiarato all’Associated Press online Dieudonne Duranthabo, coordinatrice della società civile a Komanda.
Il tenente Jules Ngongo, portavoce dell’esercito congolese nella provincia di Ituri, ha confermato 10 morti nell’attacco.
Filmati condivisi online sembrano mostrare strutture in fiamme e corpi sul pavimento della chiesa.
Una stazione radio sostenuta dalle Nazioni Unite ha dichiarato che 43 persone sono state uccise, citando fonti di sicurezza. Ha affermato che gli aggressori provenivano da una roccaforte a circa 12 chilometri dal centro di Komanda e sono fuggiti prima dell’arrivo delle forze di sicurezza.
Il Congo orientale ha subito attacchi mortali negli ultimi anni da parte di gruppi armati, tra cui le Adf e i ribelli sostenuti dal Ruanda. Le Adf, che hanno legami con lo Stato Islamico, operano al confine tra Uganda e Congo e spesso prendono di mira i civili. Il gruppo ha ucciso decine di persone nell’Ituri all’inizio di questo mese, in quello che un portavoce delle Nazioni Unite ha descritto come un bagno di sangue.
“Esprimo la più ferma condanna per l’attentato a una chiesa a Komanda, nella Repubblica Democratica del Congo, dove un gruppo terrorista legato all’Isis ha ucciso oltre 40 civili. I luoghi di culto vanno sempre preservati e la libertà religiosa tutelata. L’Italia è vicina alle famiglie delle vittime e al popolo congo
lese”, ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Anche il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, ha espresso “profondo cordoglio per le vittime dell’efferato attacco compiuto contro una chiesa di Komanda, nella Repubblica Democratica del Congo. Ai loro familiari e all’intera comunità colpita giungano la nostra solidarietà e la nostra vicinanza. Quanto accaduto rappresenta l’ennesimo, grave e tragico episodio di violenza contro i cristiani. È urgente che la comunità internazionale assuma con determinazione la responsabilità di tutelare questi diritti, contrastando ogni forma di fanatismo e proteggendo chi vive sotto costante minaccia per la propria fede”.
Acs, le vittime partecipavano a una veglia di preghiera
In una nota, Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) riferisce che “almeno 40 persone, tra cui molti bambini, sono state uccise nel corso di un massacro avvenuto nelle prime ore di domenica 27 luglio nella località di Komanda, nella provincia orientale di Ituri, Repubblica Democratica del Congo”. Secondo le informazioni raccolte da Acs, “le vittime sono state uccise da militanti delle Forze Democratiche Alleate (Adf), un gruppo terroristico che ha giurato fedeltà al sedicente Stato Islamico e si è reso protagonista di molte analoghe atrocità”.
Padre Marcelo Oliveira, missionario comboniano da molti anni nella R. D. del Congo, ha riferito ad Acs che le vittime facevano parte di un movimento chiamato Crociata Eucaristica e stavano partecipando a una veglia di preghiera, nell’ambito di un corso di formazione estivo. “L’attacco è avvenuto intorno all’una di notte. I ribelli – ha aggiunto – sono entrati nella chiesa e hanno ucciso un gran numero di bambini, sia all’interno dell’edificio sia nel cortile”. Un sopralluogo ha rivelato che le vittime sono state uccise a colpi di arma da fuoco e machete.
Secondo una stazione radio locale sostenuta dall’Onu, i ribelli provenivano da una zona situata a circa 12 km di distanza. I terroristi hanno anche dato fuoco a diverse case e negozi di Komanda, confondendosi nell’oscurità della boscaglia prima dell’arrivo delle forze di sicurezza.
Il cordoglio del Papa, “il sangue di questi martiri possa essere seme di pace”
Papa Leone XIV ha inviato un telegramma di cordoglio per l’attacco alla Parrocchia Bienheureuse-Anuarite di Komanda (Repubblica Democratica del Congo). Il messaggio, a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, è stato trasmesso a mons. Fulgence Muteba Mugalu, presidente della Cenco.
Il Pontefice “ha appreso con costernazione e profonda afflizione dell’attentato perpetrato alla parrocchia a Bienheureuse-Anuarite di Komanda, nella provincia dell’Ituri, che ha causato la morte di diversi fedeli riuniti per il culto”. Leone XIV “si unisce al dolore delle famiglie e della comunità cristiana gravemente colpite, mostrando loro la sua vicinanza e assicurando le sue preghiere”.
“Questa tragedia – si legge ancora nel messaggio – ci invita a lavorare per lo sviluppo umano integrale della popolazione ferita di questa regione”. Il Papa inoltre “prega Dio che il sangue di questi martiri possa essere seme di pace, riconciliazione, fratellanza e amore per tutto il popolo congolese”. Il Pontefice invia quindi la sua benedizione apostolica alla parrocchia colpita dall’attacco, “in particolare alle famiglie in lutto, nonché alle figlie e ai figli della Repubblica Democratica del Congo e a tutta la Nazione”.
[Foto: Instagram/ddindialive]