Sudan: dodici milioni di sfollati, tra le peggiori crisi umanitarie del XXI secolo

Khartoum – Attacchi diretti ai civili, sfollamenti di massa, aggressioni sessuali, deterioramento dell’assistenza sanitaria e collasso dei servizi di base continuano ad essere lo scenario di un Sudan stremato da gravi violazioni dei diritti umani.
“Nell’agosto 2025, in particolare nel Darfur si è verificata un’ondata diffusa di violazioni sotto varie forme contro i civili”, si legge nell’ultimo rapporto sulla situazione dei diritti umani in Sudan redatto dall’African Centre for Justice and Peace Studies (ACJPS), di cui dà conto l’agenzia vaticana Fides.
“Questi attacchi hanno causato sfollamenti di massa, con i civili che hanno avuto difficoltà ad accedere a corridoi sicuri. Inoltre, hanno dovuto affrontare una catastrofe sanitaria con il collasso quasi totale dei servizi sanitari. La natura delle violazioni indica che sono sistematiche e legate all’appartenenza etnica, politica e geografica”, rimarca il documento. “Senza un intervento efficace dilagheranno crimini di genocidio e contro l’umanità. Le attuali violazioni non si limitano alle uccisioni dirette, ma includono anche strategie di fame, terrore di massa, sfollamenti forzati e stupri sistematici”.
Nelle ultime settimane le Rapid Support Forces (RSF), il gruppo paramilitare che sta combattendo una sanguinosa guerra civile contro l’esercito, hanno intensificato i loro attacchi su Al Fashir, l’ultima importante città della regione del Darfur ancora controllata dall’esercito lasciando 260 mila persone bloccate in condizioni disperate.
La guerra civile in Sudan è iniziata nell’aprile del 2023, e da allora i combattimenti e gli attacchi hanno provocato 12 milioni di sfollati (su circa 50 milioni di abitanti), almeno 150mila morti e una delle peggiori crisi umanitarie del XXI secolo.
Lo scorso marzo l’esercito è riuscito a riconquistare la capitale Khartum, che per due anni era rimasta in stato d’assedio e divisa tra le due fazioni. Ad aprile i miliziani hanno ucciso più di 1.500 persone in un brutale attacco al campo profughi di Zamzam, in Darfur: uno dei peggiori massacri dall’inizio della guerra che ha portato più di mezzo milione di persone ad abbandonare la zona, verso Al Fashir dove manca tutto.
[Fonte: Fides; Foto: ACJPS]