Gruppo islamista attacca una scuola: 41 vittime di cui 37 studenti. L'Uganda vacilla
Un nuovo terribile massacro in una scuola al confine tra Repubblica Democratica del Congo e Uganda. Almeno 41 le vittime fra cui 37 studenti. Altri sei studenti sarebbero stati rapiti. Si tratta di un attacco del gruppo islamista delle Forze democratiche alleate, le milizie che terrorizzano i cristiani nelle regioni congolesi del Kivu e Ituri, riferisce Focus on Africa.
A dare la notizia dell’assalto nel villaggio ugandese si Lhubirihaal, il sindaco Selevest Mapoze, il quale ha annunciato che sono stati recuperati oltre quaranta corpi ma che il bilancio dei morti potrebbe salire. Uccisi fuori dalla scuola anche una guardia e due membri della comunità locale. La polizia afferma che i ribelli delle Fda, che da anni lanciano attacchi dalle loro basi nell’instabile Congo orientale, hanno effettuato il raid venerdì scorso alla scuola secondaria della piccola comunità a pochi chilometri della città di confine di Mpondwe.
L'attacco di venerdì sera nel collegio privato vicino al confine dell'Uganda con la Repubblica Democratica del Congo ha sollevato timori di una ripresa dell'attività militante in una regione storicamente irrequieta. È stato l'atto terroristico più mortale in Uganda da anni. Gli assalitori, membri di un gruppo militante islamista, hanno sparato alla guardia della scuola prima di entrare nei dormitori, aggredendo gli studenti e lanciando bombe incendiarie all'interno. Mentre i militanti fuggivano dalla città nelle fitte foreste del Congo, hanno ucciso altre tre persone, tra cui una donna sulla sessantina.
Il brutale attacco ha reso evidente la portata e la forza continua delle Forze democratiche alleate, gruppo di ribelli che ha giurato fedeltà allo Stato islamico. "L'attacco a una scuola è probabilmente parte del desiderio di reclutamento", ha affermato Richard Moncrieff, direttore del progetto per la regione presso l'International Crisis Group, citato dal New York Times, "ma ha anche un valore shock, che fa appello al più ampio pubblico jihadista del gruppo".
All'Angelus domenicale papa Francesco ha affermato: "prego anche per i giovani studenti, vittime del brutale attacco avvenuto contro una scuola nell’ovest dell’Uganda. Questa lotta, questa guerra dappertutto… preghiamo per la pace!".
Il gruppo che ha commesso il massacro nella scuola secondaria di Lhubiriha (distretto di Kasese nell’Uganda occidentale) nella notte tra il 17 e il 18 giugno, si era introdotto nell’area da almeno due giorni, ha dichiarato il generale Prit Olum, comandante della divisione da montagna dell’esercito ugandese, che controlla l’area di confine tra Uganda e Repubblica Democratica del Congo, da dove proveniva il commando appartenente alla ADF (Allied Democratic Forces) che ha assalito la scuola.
Secondo il generale Olum, a quanto riporta l'agenzia vaticana Fides, l’assalto alla scuola che si trova a pochi chilometri dal confine congolese, è una risposta all’offensiva avviata da tempo dalle forze armate congolesi e ugandesi contro le ADF nel territorio della RDC, dove il gruppo di origine ugandese ha da decenni le sue basi. Come più volte riportato dalla setssa Fides le ADF assaltano quasi esclusivamente le popolazioni civili congolesi. Il massacro in territorio ugandese avviene a 25 anni da un episodio simile perpetrato l’8 giugno 1998 quando i ribelli dell'ADF assalirono il Kichwamba Technical Institute uccidendo 80 studenti e rapendone diversi altri.
Gli ultimi atti di terrorismo attribuiti alle ADF in Uganda risalgono al 2021 con una serie di attentati dinamitardi nella capitale Kampala e un tentativo poi sventato di assalire la località di Ntoroko nel dicembre 2022.
Le dichiarazioni dell’alto ufficiale ugandese fanno sorgere domande sull’efficienza delle forze di sicurezza ugandesi. Pure il presidente ugandese Yoweri Museveni sembra rivolgere una velata critica all’esercito quando nella sua dichiarazione sul massacro si è chiesto: "È stato suonato l’allarme e da chi? Come hanno risposto i responsabili della sicurezza nelle vicinanze? Perché la nostra gente che opera in Congo non aveva informazioni su questo gruppo scissionista?". Museveni non è nuovo a critiche ai propri militari. Il capo dello Stato ha affermato che le truppe ugandesi non saranno ritirate dalla valle di Mwalika dove stanno dando la caccia "all'arabo Abua-Kasi”, che sarebbe a capo delle ADF che ha aderito allo Stato Islamico da qualche tempo.
La First Lady, Janet Museveni, che è anche ministro dell’Istruzione, ha dichiarato che “si ha l'impressione che forse il gruppo terroristico possa essere stato utilizzato da persone che vogliono impossessarsi della scuola”, citando una rivalità di lunga data tra alcuni membri della comunità locale e gli sponsor canadesi sulla proprietà della scuola.
(Foto: Vatican News)