I leader ebraici Usa condannano le critiche di papa Francesco a Israele come "incendiarie"
La Conferenza dei presidenti delle principali organizzazioni ebraiche americane, il cui obiettivo dichiarato è "rafforzare la sicurezza e la prosperità di Israele", ha difeso le azioni di Israele a Gaza come una "legittima campagna militare". Ne riferisce Yonat Shimron sul Religion News Service.
Un gruppo che rappresenta i leader delle più grandi organizzazioni ebraiche degli Stati Uniti ha scritto una lettera a papa Francesco criticando la sua recente condanna degli attacchi aerei israeliani che hanno ucciso 25 palestinesi, definendo i commenti del Pontefice "incendiari".
Nel suo discorso di Natale del 21 dicembre ai cardinali della Chiesa cattolica, Francesco ha detto: "Ieri, i bambini sono stati bombardati. Questa è crudeltà. Questa non è guerra".
La lettera, della Conferenza dei presidenti delle principali organizzazioni ebraiche americane, ha difeso la guerra di Israele a Gaza come una "legittima campagna militare". La missione della conferenza, secondo il suo sito web, è quella di "promuovere la speciale relazione tra Stati Uniti e Israele, rafforzare la sicurezza e la prosperità di Israele".
La conferenza rappresenta i responsabili di 53 organizzazioni ebraiche americane, tra cui le Jewish Federations of North America, Hillel International, l'Anti-Defamation League e l'American Jewish Committee.
"Con l'antisemitismo globale a livelli record, la comunità ebraica americana vi chiede di astenervi dal fare commenti incendiari e di costruire ponti tra i nostri due popoli", si legge nella lettera, firmata da William C. Daroff, CEO del gruppo, e da Harriet P. Schleifer, la sua presidente.
La lettera sostiene che i commenti del Papa non "riconoscono il diritto di Israele a difendersi dopo il massacro del 7 ottobre, in cui i terroristi di Hamas hanno assassinato 1.200 civili innocenti e preso 251 ostaggi, 101 dei quali sono ancora prigionieri. Inoltre, non riconosce l'uso di scudi umani e infrastrutture civili da parte di Hamas per scopi terroristici, mettendo a rischio l'intera popolazione di Gaza" (Il New York Times ha riferito che l'esercito israeliano ha usato i palestinesi come scudi umani, una pratica illegale secondo il diritto internazionale).
Anche il Ministero degli Esteri israeliano ha criticato i commenti del papa, definendoli "particolarmente deludenti in quanto sono scollegati dal contesto reale e fattuale della lotta di Israele contro il terrorismo jihadista, una guerra su più fronti che gli è stata imposta a partire dal 7 ottobre".
In un estratto del libro pubblicato il mese scorso sulla stampa italiana, Francesco è stato citato mentre chiedeva un'indagine per determinare se gli attacchi di Israele a Gaza costituiscano un genocidio. In precedenza aveva rilasciato dichiarazioni in cui definiva l'azione militare israeliana "immorale".
La guerra di rappresaglia di Israele a Gaza, che fino ad oggi ha ucciso 45.000 palestinesi e ne ha feriti 106.000, è stata condannata a livello internazionale. Più della metà delle vittime sono state donne e bambini, secondo i funzionari sanitari palestinesi. La massiccia campagna di bombardamenti ha raso al suolo la fascia costiera e lasciato 2 milioni di residenti, per lo più rifugiati, senza casa, affamati e malati.
All'inizio di dicembre, Amnesty International è diventata la prima grande organizzazione internazionale per i diritti umani ad accusare Israele di aver compiuto un genocidio a Gaza, un'accusa su cui concordano molti studiosi internazionali del genocidio. L'anno scorso, il Sudafrica ha presentato un'accusa di genocidio contro Israele alla Corte penale internazionale, che la corte sta ancora esaminando.
[Fonte: Religion News Service (nostra traduzione); Foto: Vatican News]