Cina: avviato il sistema di verifica 'online' delle identità dei religiosi musulmani, protestanti e cattolici

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Da oggi, 23 maggio 2023, è stato lanciato il sistema di verifica “online” anche delle identità dei religiosi musulmani, cattolici e protestanti. Lo stesso sistema era stato già attivato lo scorso 22 febbraio per verificare l’identità dei monaci buddisti e taoisti. Il sistema - riferisce l'agenzia vaticana Fides - è uno “schedario online” contenente i dati identificativi di tutte le figure religiose delle diverse comunità (monaci buddisti e taoisti, imam musulmani, sacerdoti cattolici, pastori protestanti) registrati presso gli apparati cinesi, consultabile anche da cittadini che potranno d’ora in poi verificare “in rete” l’identità e l’incarico di ogni singolo registrato.

Lo strumento di consultazione dati sui religiosi islamici, cattolici e cristiani protestanti registrati legalmente, consultabile via internet, offre sette informazioni su ciascun registrato, tra cui il nome, il sesso, il titolo religioso, la denominazione religiosa, il titolo religioso e il numero identificativo della registrazione. Le scheda personale di ogni singolo registrato è corredata dalla sua foto. I fruitori dello schedario online possono effettuare richieste di informazioni dopo aver inserito i codici di verifica del telefono cellulare e della foto, e dopo aver soddisfatto i criteri di ricerca del sistema. Il sistema di ricerca di informazioni è disponibile sui siti web ufficiali dell'Associazione islamica della Cina, della Chiesa cattolica cinese, del Consiglio cristiano cinese e dell'Amministrazione statale degli affari religiosi. Tali organismi aggiorneranno i dati dei registrati in modo tempestivo per garantire che le informazioni siano accurate e affidabili.

Secondo Xinhua, l’agenzia stampa ufficiale cinese, il nuovo schedario online rappresenta uno strumento utile per “mantenere il normale ordine religioso, salvaguardare la sana trasmissione” dei contenuti religiosi, e, nel contempo, aiuterebbe anche i credenti cinesi delle diverse comunità di fede a identificare falsi monaci, imam, sacerdoti, pastori e vescovi, “tutelando l'interesse pubblico e i legittimi diritti e interessi dei cittadini”. Negli ultimi anni – si legge nel dispaccio dell’Agenzia ufficiale cinese - si sarebbero registrati diversi casi di persone che hanno cercato di trarre profitto millantando a scopo fraudolento una falsa identità monastica, e in tal modo “hanno gravemente screditato l'immagine della comunità religiosa, disturbando nel contempo l'ordine pubblico, recando danni alla salute e alle risorse economiche e patrimoniali dei cittadini, con un impatto sociale estremamente negativo”.

(Fonte: Fides; Foto: Mehmet Turgut Kirkgoz)