Il G20 delle religioni: la pace sia in cima all'agenda del mondo
Accanto a quello dei capi di Stato e di governo anche in India a Pune si è tenuto in questi giorni il "vertice" dei rappresentanti delle comunità religiose. L'appello di mons. Felix Machado: "A cosa servono le buone prospettive economiche senza dialogo e solidarietà?". Dalla Conferenza episcopale l'invito ai cattolici indiani a pregare perché l'incontro di New Delhi ricordi a tutti che "siamo un'unica famiglia umana". Ne parla Nirmala Carvalho su AsiaNews.
Mentre i grandi della Terra sono riuniti per la prima volta in India per il vertice del G20 anche i rappresentanti delle religioni fanno sentire la loro voce. Come accade ormai dal G20 del 2014, tenutosi sotto la presidenza australiana, in concomitanza con il meeting dei capi di Stato e di governo il Forum interreligioso del G20 chiama a raccolta rappresentanti delle diverse comunità religiose, del mondo accademico e della società civile per una riflessione comune sulle grandi sfide globali.
In India l’appuntamento si è svolto dal 5 al 7 settembre presso il World Peace Dome di Pune. Vi hanno preso parte oltre 100 relatori e 2000 delegati che si sono confrontati sul tema “Dare forma alla pace nel mondo e allo sviluppo sostenibile attraverso l'armonia interreligiosa”. Il confronto ha toccato un ampio spettro di temi: dall’eredità pesante lasciata dalla pandemia ai conflitti, dal cambiamento climatico alla condizione dei bambini. Dalbir Singh, presidente del One Globe Forum e segretario nazionale del Congresso, ha sottolineato come il ricco arazzo di religioni e lingue dell'India sia un formidabile punto di forza che può favorire l'armonia globale. Intervenendo come ospite principale all'inaugurazione ha sottolineato l'importanza di comprendere e rispettare la diversità per garantire che le differenze non portino a divisioni.
Per conto dei cattolici indiani all’incontro è intervenuto mons. Felix Machado, arcivescovo di Vasai e segretario generale della Conferenza episcopale indiana (CBCI): “Mi attendo con gioia e speranza che la pace sia al primo posto nell'agenda - ha detto -. A cosa servono le buone prospettive economiche, se non c'è pace nei nostri cuori, se non c'è pace nelle nostre famiglie, se non c'è pace nella nostra società e nel mondo che ci circonda? In un mondo basato sull'economia di mercato, dovrebbe regnare uno spirito di gratitudine, dialogo e solidarietà”.
Nel frattempo la Conferenza episcopale indiana (CBCI) ha anche diffuso un messaggio invitando tutte le comunità cattoliche del Paese alla preghiera per questo appuntamento. Il presidente mons. Andrews Thazhath, arcivescovo di Trichur, ha dichiarato: “Mentre il nostro Paese ospita il vertice del G20, ci viene in mente l'antica saggezza indiana di ‘Vasudhaiva Kutumbakam”, “una Terra, una famiglia, un futuro", che sottolinea l'interconnessione di tutti gli esseri viventi. Questo vertice è un'opportunità per manifestare questa verità universale attraverso il dialogo, la collaborazione e la responsabilità condivisa. Ci ricorda che, nonostante la nostra diversità, siamo legati da un'unica famiglia umana, che condivide sfide e responsabilità comuni”.
(Fonte e Foto: AsiaNews - Nirmala Carvalho)