Il Papa, "pace per le nazioni e anche per il creato"

Condividi l'articolo sui canali social

Angelus in Papua Nuova Guinea, "no al riarmo e allo sfruttamento della casa comune".

PORT MORESBY, 08 SET - Da una terra in cui la natura è tra le più lussureggianti e mirabili del pianeta, da lui stesso definita un 'Eden', ma minacciata riguardo allo sfruttamento delle risorse e per le sempre possibili sciagure climatiche, il Papa lancia un forte appello non solo per la pace tra le nazioni, ma anche per la salvaguardia del creato.

"Da questa terra benedetta dal Creatore, vorrei insieme a voi invocare, per intercessione di Maria Santissima, il dono della pace per tutti i popoli", dice Francesco all'Angelus, al termine della messa celebrata davanti a 35 mila persone allo stadio di Port Moresby, uno degli ultimi eventi della visita in Papua Nuova Guinea.

"In particolare - prosegue -, lo chiedo per questa grande regione del mondo tra Asia, Oceania e Oceano Pacifico. Pace, pace per le Nazioni e anche per il creato". "No al riarmo e allo sfruttamento della casa comune! Sì all'incontro tra i popoli e le culture, sì all'armonia dell'uomo con le creature!", aggiunge il Pontefice.

Arriva così l'atteso richiamo di Bergoglio, in questo viaggio tra Asia sud-orientale e Pacifico, oltre che per la fine dei conflitti, anche per la tutela dell'ambiente, tra l'altro in un Paese in cui le innumerevoli isole vivono l'angoscia della crisi climatica e dell'innalzamento degli oceani, qui un problema reale e particolarmente sentito. Il Papa, tra l'altro, nel suo discorso alle autorità, aveva posto l'istanza a che l'uso delle risorse del territorio andasse a vantaggio anche delle popolazioni locali, non solo, eventualmente, delle multinazionali. E proprio in tema di eventi naturali estremi, Francesco ricorda all'Angelus anche l'inondazione che ha appena colpito il Santuario di Lourdes.

Nel pomeriggio il Pontefice vola a Vanimo, sulla costa nord-occidentale di Papua, per portare la sua vicinanza e sostegno a una Chiesa che più 'di frontiera' non potrebbe essere. E sul C130 dell'Aeronautica australiana che lo conduce porta con sé circa una tonnellata di medicinali, vestiti, giocattoli e altro materiale, come spiega la Sala stampa vaticana confermando la notizia anticipata ieri dall'ANSA.

Destinatari sono i poveri e i bambini della zona per il tramite in particolare di due suoi vecchi conoscenti, missionari argentini del Verbo Incarnato, i padri Alejandro Diaz, 51 anni, e Martin Prado, 35, ai cui inviti in sostanza si deve la visita.

Grande gioia dei due missionari e dei confratelli ricevendo Francesco prima sulla spianata della Cattedrale a Vanimo per il festoso abbraccio dei fedeli della diocesi (il Papa indossa anche un cappello piumato tradizionale indigeno) e poi nel vicino villaggio di Baro per l'incontro privato nella scuola.

"Voi qui siete 'esperti' di bellezza, perché ne siete circondati! - esclama il Papa nel suo discorso - Vivete in una terra magnifica, ricca di una grande varietà di piante e di uccelli, in cui si resta a bocca aperta davanti a colori, suoni e profumi, e allo spettacolo grandioso di una natura che esplode di vita, evocando l'immagine dell'Eden!". Ma la sua sollecitazione è anche a che "alla bellezza dei panorami corrisponda quella di una comunità in cui ci si vuole bene".

Solo così si potrà formare "come una grande orchestra capace, con le sue note, di ricomporre le rivalità, di vincere le divisioni - personali, familiari e tribali -; di scacciare dal cuore delle persone la paura, la superstizione e la magia; di porre fine a comportamenti distruttivi come la violenza, l'infedeltà, lo sfruttamento, l'uso di alcool e droghe: mali che rendono infelici e imprigionano tanti fratelli e sorelle, anche qui".

Domani Francesco, dopo l'incontro con i giovani allo stadio di Port Moresby, lascia Papua Nuova Guinea, paese dove i cristiani sono il 69% della popolazione e i cattolici il 30,6%, per volare a Timor Est, dove i cattolici sono addirittura il 98%, la quota più alta del mondo, terza tappa del viaggio iniziato in Indonesia e che si chiuderà a Singapore. Il Papa ha superato la metà di questo tour di 12 giorni e bisogna riconoscere, alla non tenera età di 87 anni, la sua buona capacità di reggere alle fatiche, ai continui spostamenti e al fuso orario.

[Questo articolo è stato pubblicato oggi dall'ANSA; Photo Credits: Vatican Media]