India: per la festa indù di Holi l’Uttar Pradesh copre le moschee con teloni

Il provvedimento riguarda dieci luoghi di culto lungo il percorso lungo il quale i fedeli si lanciano polvere colorata. La ricorrenza quest’anno cade nel venerdì di preghiera islamico, nel mese sacro di Ramadan. Massima allerta fra le autorità. Sacerdote indiano: la comunità “vive nella paura” per i ripetuti attacchi degli indù contro i musulmani. Ne riferisce Nirmala Carvalho su AsiaNews.
Delhi – Con una decisione a sorpresa, ma dal grande impatto, l’amministrazione statale dell’Uttar Pradesh (nord dell’India) ha deciso di coprire 10 moschee con teloni, per evitare che schizzi di colore possano portare a dispute o proteste in occasione della festa di Holi, in programma nei giorni scorsi. La ricorrenza tradizionale indù vede milioni di persone in tutto il Paese – e nel Nepal – lanciarsi polvere colorata, per una celebrazione che segna la fine dell’inverno e simboleggia il trionfo del bene sul male. Tuttavia, quest’anno cadeva di venerdì e in concomitanza con il Ramadan, il mese sacro di digiuno e preghiera islamico, una coincidenza particolare che non ricorreva da molti anni.
Ad infiammare gli animi hanno contribuito inoltre alcune dichiarazioni dei giorni scorsi di leader governativi e funzionari amministrativi del Bharatiya Janata Party (Bjp), che avevano invitato i musulmani a restare nelle loro case se hanno “problemi” con i colori. Al contempo vi è stata anche l’indicazione di coprire i luoghi di culto islamici con appositi teloni. Sempre per scongiurare scontri fra le parti, alcuni capi islamici di primo piano dello Stato settentrionale hanno anche rivisto l’orario delle preghiere del venerdì, che si sono tenute dopo le due del pomeriggio.
In un incontro con la stampa incentrato sui preparativi per la festa Shrish Chandra, sovrintendente di polizia di Sambhal, ha sottolineato che la decisione è stata presa per mantenere l’armonia confessionale e facilitare le due comunità nel celebrare le rispettive feste con gioia e allegria. “Sono state identificate dieci moschee – ha spiegato – che rientrano nel percorso proposto per la processione del Chaupai”, una pratica abituale durante Holi in vigore da anni. “Tutte – ha avvertito – saranno coperte per evitare qualsiasi disturbo o tensione tra le due comunità”. Il funzionario ha poi confermato il raggiungimento di un accordo per modificare gli orari delle preghiere del venerdì islamico e delle processioni “Chaupai”, in modo che i due eventi sensibili non si sovrapponessero. Quindi il “Namaaz”, il rituale di preghiera, del venerdì ha avuto luogo prima o dopo la processione Holi e solo i fedeli musulmani hanno potuto accedere ai locali della moschea.
Al contempo, le autorità locali e i funzionari della polizia dell’Uttar Pradesh hanno ricevuto istruzioni di mantenere una stretta vigilanza e di evitare che si verificassero incidenti nel giorno della festa. Le 10 moschee che sono state coperte a Sambhal durante le celebrazioni di Holi comprendevano: la Shahi Jama Masjid, Ladania Wali Masjid, Thaane Wali Masjid, Ek Raat Masjid, Gurdwara Road Masjid, Gol Masjid, Khajoor Wali Masjid, Anaar Wali Masjid e Gol Dukaan Wali Masjid. Si è inoltre tenuto nei giorni scorsi un incontro di pace e dialogo presso la stazione di polizia di Sambhal, durante il quale i capi religiosi hanno discusso e deliberato sui modi per prevenire qualsiasi incidente di matrice confessionale.
Interpellato da AsiaNews sulla questione p. Anand Mathew, sacerdote Ims (Società dei Missionari Indiani) a Varanasi, conferma come la comunità locale viva “letteralmente nella paura. A Varanasi – prosegue – ci sono stati alcuni minuti di attacchi fisici contro i musulmani. Circa 14 giovani musulmani sono stati arrestati e si trovano in carcere, alcuni di loro sono minorenni e si trovano in un istituto per minori. Il tutto sulla base di false accuse. Le organizzazioni indù e la polizia – prosegue il prete – sembrano essere in combutta, giocando la carta della comunanza”. “Giorni fa ho portato una delegazione del forum dei cittadini al vice-commissario di polizia, chiedendogli di vigilare sull’imparzialità delle forze di polizia. Nell’ultimo mese – conclude – ci sono stati quattro gravi casi di attacchi e arresti contro la comunità musulmana”.
[Fonte e Foto: AsiaNews]