Indonesia: "evitare di strumentalizzare la religione nella campagna elettorale", l'appello dei capi delle comunità di fede

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"Supervisionare il processo democratico", per un voto "pacifico, onesto, equo e compiuto con dignità". Evitare di immettere contenuti e temi religiosi nella campagna politica, per non strumentalizzare la fede ai fini di consenso elettorale: sono i punti principali di uno speciale appello diffuso concordemente dai maggiori leader religiosi indonesiani, riunitisi nei giorni scorsi a Giacarta in un incontro che ha visto presenti i capi delle diverse organizzazioni islamiche, di comunità cristiane e di altre fedi, tra i quali il presidente della Conferenza episcopale cattolica dall'Indonesia, Antonius Subianto Bunjamin, OSC, vescovo di Bandung.

In vista delle elezioni presidenziali del 14 febbraio, i leader hanno elaborato il loro appello, redatto in un'apposita dichiarazione in sette punti principali - riportato anche dall'agenzia vaticana Fides -, rivolgendolo in primis agli esponenti politici in carica, ai candidati in lizza, ai membri delle istituzioni , e poi a tutto il vasto elettorato dell'arcipelago, puntando a sollecitare la coscienza civica che deve animare ogni cittadino indonesiano.

I capi religiosi, dicendosi "impegnati a mantenere e supervisionare il processo democratico, secondo le fasi delle elezioni del 2024, in modo che si svolga in modo sicuro, pacifico, onesto, equo e con dignità", invitano tutte le componenti della nazione "a partecipare attivamente per sostenere e rendere trasparente lo svolgimento delle elezioni del voto", esortando tutti i cittadini indonesiani che hanno diritto di voto "ad esercitare il proprio diritto-dovere con piena responsabilità".

Quella che si prospetta nelle prossime settimane è un fase sociale e politica delicata: per questo i partiti e gli appositi organismi statali  "sono chiamati a  monitorare in modo neutrale alla supervisione di ogni fase delle elezioni, affinché tutto proceda  secondo le regole", tutelando la volontà dei votanti e l'intero processo democratico.

Una eccessiva competizione, si nota, può diventare "senza esclusioni di colpi": per evitare uno scontro, i partiti politici e i candidati, "devono agire sempre nel rispetto dell'altro e con fair play, obbedendo a principi di correttezza e, soprattutto, evitando di utilizzare contenuti religiosi come materiale da portare in campagna elettorale", che potrebbe radicalizzare lo scontro tra partiti e fazioni e infiammare gli animi dei sostenitori, sfociando in violenza

Quando, poi, sarà reso noto l'esito finale, "tutte le componenti della nazione, compreso il governo, i partecipanti alle elezioni e la società, dovranno accettare i risultati delle elezioni svoltesi in modo onesto, giusto, trasparente", si afferma nell'appello. E, qualunque sia il partito al governo e il presidente eletto, è importante che il nuovo capo della nazione "riconosca e sostenga il pluralismo esistente in Indonesia e, nello spirito della Pancasila (la Carta dei cinque principi alla base della nazione, ndr) si impegni a mantenere la fratellanza e l'unità nazionale".

(Fonte: Fides; Foto: East Asia Forum)