LA STORIA / Prete di Timor Est, "quando salvai il capo della resistenza"
Sulla sua auto c'era Xanana Gusmao, poi presidente e primo ministro.
DILI, 10 SET - "Sono don Sancho Amaral, sacerdote diocesano di 68 anni e 39 di sacerdozio. Per quanto riguarda il mio coinvolgimento nel processo di indipendenza di Timor Est, il mio contributo è stato molto semplice e breve". Inizia così, con grande compostezza e dignità, la testimonianza di don Sancho Amaral nella Cattedrale dell'Immacolata della Concezione di Dili, durante l'incontro di papa Francesco con i vescovi, il clero, i consacrati e i catechisti di Timor Est.
"La mia semplice esperienza, ma di grande importanza, è stata quella di aiutare il comandante in capo Kay Rala Xanana Gusmão a spostarsi da Dili a Ossu nel giugno 1991", racconta il sacerdote. Si stava per celebrare una messa a Dili, alla quale partecipavano anche i sacerdoti delle parrocchie dell'interno.
Prima della messa, "una scorta del comandante si presentò con una richiesta, dicendo: 'Padre! Maun Boot, cioè Xanana, ha davvero bisogno di andare nella zona est. Non c'è altro modo né altra persona che lei, Padre'".
"Sentendo questo - rievoca don Sancho -, sono rimasto confuso e volevo rifiutarmi, ma siccome era già l'ora della messa, ho detto alla scorta di aspettare per trovare un accordo. Sono andato a celebrare la messa e ho pregato, chiedendo luce, discernimento e coraggio". Dopo la messa, "poiché la scorta mi stava ancora aspettando, decisi di andare a incontrare il comandante Xanana e iniziare il viaggio verso Ossu".
"Siamo partiti da Dili verso mezzogiorno - prosegue il sacerdote -. Quasi tutto è andato bene durante il percorso. C'è stato solo un piccolo contrattempo quando, sulle pendici della salita di Subão, i militari indonesiani ci hanno fatto segno per fermarci. Allora il comandante Xanana ha detto: 'Padre, questa volta non ce la faremo'".
A questo punto, racconta ancora, "poiché indossavo l'abito talare, ho abbassato il finestrino dell'auto con il braccio sinistro in fuori, il volto imbronciato e poco amichevole, e ho chiesto: 'Ada apa?', cioè, perché ci avete fermato? Ma quando i soldati hanno capito che si trattava di un sacerdote, ci hanno lasciato passare". "Così la talare, come indumento dell'identità sacerdotale - sottolinea don Sancho, ma senza alcuna enfasi -, ci ha salvato dal pericolo".
"Arrivati a Ossu la sera di quello stesso giorno, il comandante Xanana e i suoi collaboratori partirono subito per lavorare con i compagni nella foresta", soggiunge.
"Questa è la lezione che ho imparato come sacerdote, attraverso le tante esperienze difficili della guerra - conclude il sacerdote -: Dio sa come prendersi cura di coloro che ha chiamato e mandato in missione. E oggi posso essere qui a dare la mia testimonianza di vita, perché Dio mi ama e si prende cura di me".
L'uomo che don Sancho portava a bordo della sua auto, e che salvò dalla cattura o peggio, era niente meno che il capo della resistenza timorese contro l'invasione indonesiana. Xanana Gusmão, all'anagrafe Kay Rala Xanana Gusmão, oggi 78/enne, è l'attuale primo ministro di Timor Est (dal 1/o luglio 2023) dopo essere stato il primo presidente della Repubblica Democratica dal 20 maggio 2002 al 20 maggio 2007, e successivamente primo ministro dall'8 agosto 2007 al 16 febbraio 2015.
Nato in una famiglia meticcia, compì gli studi nelle scuole gesuite di Dili. Nel 1975 entrò nel Fretilin, l'organizzazione impegnata nella lotta per l'indipendenza dal Portogallo. In quello stesso anno, contestualmente all'indipendenza dai portoghesi, l'Indonesia invase Timor Est, definendola nel 1976 propria provincia.
Nel 1981, dopo una lunga serie d'insuccessi da parte della resistenza est-timorese contro l'occupazione indonesiana, Xanana Gusmão venne nominato capo dell'esercito clandestino di Timor Est che conduceva la guerriglia contro gli indonesiani. È quindi uno dei padri dell'indipendenza del suo paese raggiunta definitivamente nel 2002, nonché un cattolico devoto.
[Questo articolo è stato pubblicato ieri dall'ANSA; Photo Credits: Vatican Media]