Progetto della Cattolica per Vanimo visitata dal Papa

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Per il tramite dei missionari, da Papua in Italia per studi di agraria.

VANIMO (PAPUA NUOVA GUINEA), 08 SET - Come tanti altri amici di tutto il mondo, sono con il cuore a Vanimo - visitata oggi da papa Francesco durante la sua visita in Papua Nuova Guinea - gli agronomi e i collaboratori di "Chicco per Emdibir", associazione che si snoda fra l'Oltrepò Pavese e l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.

Dal filo diretto dell'associazione con i missionari argentini del Verbo Incarnato, padre Martin Prado e padre Alejandro Diaz - in pratica coloro cui si deve l'arrivo di Francesco nella località sulla costa nord-occidentale di Papua -, è nata l'idea di formare un catechista della parrocchia "St. Francis" di Vanimo: Balthazar Akus ha così trascorso a Piacenza due mesi estivi, per ricevere nozioni ed istruzioni pratiche in ambito agronomico e zootecnico.

Nel suo villaggio, sta ora muovendo i primi passi per impostare un progetto di sviluppo agricolo e rurale per miglioramento della dieta delle famiglie, soprattutto a vantaggio dei più piccoli.

Tra l'altro Balthazar era stato a salutare il Papa in San Pietro lo scorso 19 giugno, accompagnato da rappresentanti di "Chicco per Emdibir".

Il team italiano del progetto è guidato dai professori Vincenzo Tabaglio e Giuseppe Bertoni: già attivo in altri Paesi del Sud del mondo, cerca di mettere a disposizione la scienza e la tecnica, ponendo le persone al centro dei progetti. "Sono le comunità locali a dover divenire protagoniste del proprio sviluppo; nostro compito è quello di formarle e accompagnarle, tenendo conto delle caratteristiche ambientali, culturali e sociali: è dunque fondamentale il confronto e la collaborazione con missionari che vivono la realtà locale, come padre Martin e padre Alejandro", spiega il prof. Bertoni, direttore emerito del dipartimento di Produzioni Animali della Cattolica e già fondatore del gruppo di ricerca "C3S - Cibo sicuro, sufficiente e sostenibile".

"In particolare, al sentire l'invito che in questi giorni il Papa ha rivolto ai missionari, affinché si addentrino nella foresta dove le popolazioni hanno bisogno di tutto, mi sono chiesto se un primo passo non possa essere proprio quello di aiutarli nell'avvio di forme elementari di agricoltura e così garantire una base quanti-qualitativa di alimenti, sia pure ad integrazione di quello che già hanno, ma non sempre, proveniente da caccia e pesca, nonché da frutti e foglie spontanei", aggiunge Bertoni.

La speranza di tutti è che la visita del Papa dia nuova visibilità e slancio a queste iniziative virtuose e realmente sostenibili da ogni punto di vista.

[Questo articolo è stato pubblicato ieri dall'ANSA; Photo Credits: Fides]