Spranghe e bastoni, attaccate alcune chiese in Pakistan. Il premier, "punizioni severe per i responsabili"
Tra Cielo e Terra riprende il suo rapporto con i lettori dopo una breve pausa estiva, e lo fa dando conto di nuove violenze in Pakistan contro le chiese cristiane. Ne riferisce un articolo di Manuela Tulli per l'ANSA.
ROMA, 16 AGO - Una folla inferocita ha attaccato stamane la 'colonia cristiana' a Jaranwala, nella diocesi di Faisalabad, in Pakistan. Alcune chiese cristiane sono state saccheggiate, distrutte o date alle fiamme. Catechisti picchiati e parroci in fuga: il tutto ripreso dai cellulari in alcuni video che sono stati rilanciati sui social. Ferma la condanna di quanto accaduto da parte del governo italiano: "In Pakistan a causa di accuse di blasfemia, peraltro infondate, sono state attaccate diverse chiese cristiane a Jaranwala. Rinnovo il mio appello affinché cessi ogni forma di violenza nei confronti delle minoranze religiose e venga garantita la libertà di manifestare il proprio credo", ha sottolineato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Il primo ministro pakistano ad interim Anwaar-ul-Haq Kakar ha dichiarato che saranno presi provvedimenti severi contro i responsabili di questi attacchi nel Punjab
, zona del Pakistan peraltro non nuova ad atti di intolleranza da parte degli estremisti islamici. "Sono sconvolto dalle immagini che arrivano da Jaranwala, Faisalabad. Saranno presi provvedimenti severi contro coloro che violano la legge e prendono di mira le minoranze" ha assicurato Kakar, aggiungendo che "a tutte le forze dell'ordine è stato chiesto di arrestare i colpevoli e consegnarli alla giustizia". Condanna per quanto accaduto è stata espressa anche dal Consiglio ecumenico delle Chiese.
Questa mattina sono state attaccate in contemporanea diverse chiese cristiane a Jaranwala: quella cattolica, la presbiteriana, una chiesa dell'Assemblea del Pieno Vangelo, un centro dell'Esercito della Salvezza e altre chiese indipendenti.
Secondo le informazioni trapelate sui siti locali, dagli altoparlanti delle moschee, che cinque volte al giorno invitano alla preghiera, sarebbe stata diffusa la notizia che due cristiani del quartiere avevano oltraggiato il Corano. Di qui la reazione furiosa. Tra le prime ad essere attaccate è stata la parrocchia cattolica dove il catechista è stato malmenato, mentre il parroco, padre Khalid Mukhtar, è riuscito a mettersi in salvo. Il vescovo protestante Azad Marshall ha riferito che un edificio della sua chiesa è stato incendiato, "le Bibbie sono state profanate e i cristiani sono stati torturati e vessati, dopo essere stati falsamente accusati di violare il Sacro Corano. Chiediamo giustizia e sicurezza", il suo appello. La polizia è intervenuta con molti uomini ed è riuscita a fermare gli attacchi solo con la promessa che i due cristiani, accusati di presunta blasfemia, sarebbero stati arrestati.
(Fonte: ANSA - Manuela Tulli; Foto: Vatican News)