Zuppi in Cina, vedrà l'inviato speciale sull'Ucraina. Pechino, "pronti a collaborare per l'allentamento della situazione"

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CITTÀ DEL VATICANO, 13 SET - Il cardinale Matteo Zuppi, partito ieri da Berlino direttamente dai lavori dell'incontro interreligioso di Sant'Egidio "L'audacia della pace", è arrivato a Pechino per la sua tappa cinese della missione di pace affidatagli dal Papa per l'Ucraina. E la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Nao Ning, nel corso del briefing quotidiano, oltre a confermare la missione di Zuppi, fa sapere che "Li Hui, rappresentante speciale del governo cinese per gli affari eurasiatici, lo incontrerà".

Non trovano quindi al momento conferme ufficiali le notizie di stampa secondo cui a Pechino Zuppi avrebbe dovuto incontrare il primo ministro, Li Qiang. La portavoce del ministero degli Esteri aggiunge però una considerazione non secondaria: "Sulla questione ucraina, la Cina è sempre impegnata a promuovere la pace e i colloqui, ed è disposta a collaborare con tutte le parti per continuare a svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere l'allentamento e il raffreddamento della situazione".

Il ministero non ha fornito dettagli sul programma di Zuppi né ha detto se incontrerà altri alti funzionari cinesi. Allo stato, l'incontro ufficiale di più alto livello tra Cina e Vaticano è quello tra l'arcivescovo Paul Gallagher e il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, avvenuto nel 2020 a margine di una conferenza sulla sicurezza a Monaco. Nel caso l'incontro di Zuppi con Li Qiang dovesse realmente avvenire - ma a questo punto l'ipotesi diventa improbabile - si tratterebbe del primo in assoluto tra un esponente della gerarchia cattolica e un capo del governo della Repubblica popolare cinese, che interruppe le relazioni diplomatiche con il Vaticano nel 1951.

In ogni caso, sottolinea ad esempio AsiaNews, pur essendo strettamente legato ai tentativi del Vaticano di fermare la guerra scatenata ormai un anno e mezzo fa dall'invasione russa dell'Ucraina, il viaggio del card. Zuppi rappresenta indubbiamente anche un passo avanti nei rapporti tra Pechino e la Santa Sede dopo le frizioni degli ultimi mesi sulle nomine dei vescovi. E arriva significativamente a pochi giorni dalla mano tesa nuovamente da papa Francesco alle autorità cinesi, durante il suo viaggio apostolico a Ulan Bator.

La personalità cinese che incontrerà Zuppi, Li Hui, rappresentante speciale di Pechino per gli affari eurasiatici, nel maggio scorso è stato incaricato dal governo per cercare la pace tra Russia e Ucraina. In un articolo di Globalist si scrive che questo diplomatico cinese è stato ambasciatore della Cina a Mosca per un decennio fino al 2019, e ha decenni di esperienza diplomatica nell'allora Unione Sovietica e nei suoi resti negli anni successivi al suo crollo. È un rinomato russofilo e parla correntemente russo, tra i pochi stranieri insigniti della prestigiosa medaglia dell'amicizia dal presidente Vladimir Putin.

L'intento della missione papale è comunque cercare di spingere Pechino a esercitare pressioni sulla Russia affinché si aprano canali di pace con l'Ucraina. Una missione sostenuta anche dal governo italiano, come ha ripetuto a Berlino il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani, "sempre pensando che si tratti di una pace giusta, cioè che i russi devono lasciare i territori dell'Ucraina che hanno occupato con questa guerra".

Da quando le forze russe hanno invaso l'Ucraina a febbraio 2022, Pechino ha rivendicato una 'neutralità' sulla vicenda, astenendosi dal condannare Mosca e fornendo copertura diplomatica, a partire dalle votazioni all'Onu. La posizione ufficiale del Dragone, contenuta anche nei 12 punti di documento sulla crisi varato lo scorso febbraio, è di arrivare a un cessate il fuoco e a una soluzione politica alla crisi. Zuppi, in Cina da oggi a venerdì, ha visitato Kiev e Mosca a giugno e poi Washington a luglio come parte dei tentativi della Santa Sede di portare Ucraina e Russia al tavolo delle trattative. Ospitare un inviato papale di alto livello è in ogni caso per la Cina una mossa significativa, considerati i buoni legami di Pechino con la Santa Sede.

(Questo articolo è stato pubblicato oggi dall'ANSA - Foto: Wikimedia Commons)