Il Papa ai cattolici tedeschi, "senza giustizia non può esserci pace"

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Messaggio al Deutsche Katholikentag di Erfurt. "Oggi crescono antisemitismo, razzismo e altre ideologie estremiste e violente".

CITTÀ DEL VATICANO, 29 MAG - "Noi cristiani vogliamo donare alle persone abbandonate ed emarginate una nuova dignità e far sentire loro che non sono sole. Ma vogliamo impegnarci anche nel pubblico e in politica, perché abbiano migliori condizioni di vita e soprattutto per dare voce a chi non trova ascolto". Lo afferma papa Francesco nel messaggio inviato in occasione in occasione della 103/a Giornata dei Cattolici tedeschi (Deutsche Katholikentag) in svolgimento a Erfurt.

"Senza giustizia non può esserci pace - sottolinea il Pontefice -. Non solo in Europa, ma anche in altre parti del mondo i diritti umani fondamentali in questo momento sembrano minacciati: a causa di un crescente antisemitismo, del razzismo e di altre ideologie che tendono a estremismo e violenza".

Secondo Francesco, "le molte crisi morali, sociali, economiche e politiche che stiamo attraversando sono tutte legate tra loro. La preoccupazione per la natura, per la giustizia nei riguardi dei poveri, l'impegno per la società, la tutela della vita e della famiglia, la difesa della dignità di ogni vita umana come anche la pace esterna e interna vanno di pari passo".

"I problemi riguardano tutti e possono essere risolti solo insieme - avverte -. E per questo c'è bisogno di un dialogo ampio, possibilmente a molte voci su tutti i piani della vita sociale, economica e politica". E per il Papa, "le molteplici occasioni di dibattito nell'ambito del Katholikentag con tanti alti rappresentanti della vita sociale offrono una buona opportunità in tal senso".

In questo contesto "è molto bello e molto significativo che il Katholikentag sia anche un luogo di un incontro ecumenico e di dialogo interreligioso. Infatti, serve la collaborazione di tutte le persone di buona volontà che vogliono costruire un futuro pacifico".

"Quanto possa essere forte la testimonianza comune dei cristiani l'abbiamo sperimentato nel 1989, quando uomini e donne di pace, con solo una candela in mano, hanno innescato la rivoluzione pacifica - aggiunge -. Qui a Erfurt, le preghiere per la pace si sono svolte nella chiesa di San Lorenzo e nella chiesa evangelica dei Predicatori. Questo miracolo del cambiamento pacifico, avviato da persone oranti, ci mostra di cosa sia capace la preghiera. E questa memoria sia di incoraggiamento per tutti noi, oggi".

"L'uomo di pace ha futuro", conclude il Papa citando il motto del Katholikentag di quest'anno: "Questa certezza è per noi monito e incoraggiamento. Preghiamo per la pace".

"La guerra è sempre una crudeltà, sono tanti i bambini che soffrono. Il Signore ci dia la grazia della pace"

Intanto oggi, al termine dell'udienza generale, papa Francesco ha lanciato un nuovo appello per la pace. "Il mio pensiero va alla martoriata Ucraina: l'altro giorno ho ricevuto bambini e bambine, che hanno sofferto bruciature, hanno perso le gambe nella guerra. La guerra sempre è una crudeltà", ha detto parlando 'a braccio'.

"Questi bambini e bambine - ha proseguito - devono incominciare a camminare, a muoversi, con braccia artificiali. Hanno perso il sorriso: è molto brutto, molto triste, quando un bambino perde il sorriso. Preghiamo per i bambini ucraini".

"Non dimentichiamo la Palestina e Israele, che soffrono tanto - ha aggiunto il Pontefice -. Che finisca la guerra. E non dimentichiamo il Myanmar, che è in guerra, e i tanti Paesi che sono in guerra". "I bambini soffrono, i bambini nella guerra soffrono - ha concluso -. Preghiamo il Signore che sia vicino a tutti e ci dia la grazia della pace".

[Photo Credits: Vatican Media]