Il patriarca Kirill, “la Russia alla guida della resistenza all’Anticristo”

In un lunghissimo discorso alla Duma le richieste del capo della Chiesa ortodossa al Parlamento russo. Ne ha riferito il direttore Lorenzo Prezzi sul portale SettimanaNews.
In un discorso all’assemblea federale della Federazione russa davanti ai senatori della Duma (parlamento), il 23 gennaio, il patriarca Cirillo, in un lunghissimo discorso, ha ripetuto il suo sostegno alla guerra con una narrazione “metafisica”, cioè ricorrendo all’immagine di uno scontro epocale di civiltà fra il bene e il male.
Leggendo il crollo dell’Unione Sovietica come un momento di smarrimento a vantaggio dell’attenzione alla cultura occidentale, ha denunciato il cambio radicale dell’Occidente europeo. Abbandonando le radici cristiane di K. Adenauer e R. Schumann, l’Unione Europea sta «conducendo una guerra contro l’istituzione della famiglia tradizionale, ovviamente con il pretesto del rispetto dei diritti umani, della libera scelta e così via. L’ideologia di genere nelle sue numerose varianti, che vanno dalle tecnologie giovanili alla legalizzazione della convivenza tra persone dello stesso sesso, alla massiccia propaganda per la “riassegnazione del genere” e ad altre perversioni morali che sono “indecenti da nominare” (Ef 5,3), distrugge la cultura europea tradizionale, compresi i valori morali, generati dal cristianesimo e assunti dall’umanesimo europeo».
«Oggi possiamo affermare tristemente che le élites dei paesi occidentali stanno effettivamente de-costruendo l’eredità cristiana, abbandonando le loro radici spirituali».
L’edificio europeo è ancora bello, ma solo in apparenza, perché le fondamenta stanno collassando. Ci si vergogna del proprio passato cristiano, si rimuovono le croci dalle scuole, si parla di “feste d’inverno” e non di Natale. E, soprattutto, «stanno cercando di adattare i testi biblici per giustificare l’ideologia di genere».
L’Europa sta collassando
Ma in Europa, come altrove, la religione non scompare e ci sono paesi come la Polonia e l’Ungheria che rivendicano la fede come componente essenziale dell’identità nazionale. Nessuna ricchezza materiale può compensare la rimozione dell’amore per Dio, la patria e il prossimo.
«Non è un caso che l’ortodossia sia stata scelta come bersaglio dalle empie élites politiche occidentali, che non nascondono le loro intenzioni di distruggere il nostro paese, incoraggiando la “russofobia” e seminando inimicizia, odio e divisioni tra popoli fratelli».
Il regime di Kiev sta perseguendo una «vera e propria distruzione della Chiesa ortodossa ucraina». Mentre il patriottismo russo ha creato «una grande cultura e uno stato potente dal mar Baltico a ovest fino all’oceano Pacifico a est».
Dopo il pieno assenso alla politica putiniana, arrivano le richieste delle leggi.
Cirillo elogia l’approvazione della legge che consolida i valori tradizionali nel sistema educativo e apprezza le nuove normative che impediscono la “riassegnazione del genere” e la propaganda LGBT. Positive anche le leggi regionali che scoraggiano le cliniche private dal praticare l’aborto. Tutti segnali positivi che attraggono l’attenzione di molti popoli del terzo mondo, stanchi dell’invadente propaganda occidentale.
La Russia, con il suo codice di valori morali è in grado «di guidare la resistenza – dirò una parola incredibile – all’Anticristo».
Promemoria per la Duma
La prima legge richiesta è quella relativa alle famiglie numerose. È necessario per loro un sostegno finanziario adeguato, il riconoscimento di particolari benefici, il possibile prepensionamento per i genitori.
Una seconda legge deve riguardare una severa disciplina dell’aborto. È necessario farlo uscire dall’assicurazione sanitaria obbligatoria. Chi lo fa se lo paga.
In terzo luogo, è opportuno rendere difficile la sottrazione dei bambini alle loro famiglie di origine perché la famiglia è un luogo sacro.
Inoltre, bisogna «vietare legalmente la mobilitazione (militare) in tempo di pace di padri con molti figli, che hanno tre o più figli».
Altra urgenza legislativa è la chiusura all’immigrazione per impedire che l’arrivo di altri popoli trasformi il paese in qualcosa d’altro.
Inoltre, è giusto che i preti coinvolti nella guerra (un centinaio) abbiano gli stessi benefici sociali dei soldati in prima linea.
E, infine, si aspetta il «pieno riconoscimento dei diplomi rilasciati dalla Chiesa negli istituti di istruzione superiore dalla Chiesa russa».
La faida interna
A margine del discorso, va accennato a quella che potrebbe essere una faida interna ai gerarchi ortodossi.
La decisione del sinodo (11 ottobre) di allontanare dal consiglio il vescovo Tichon per la sede episcopale in Crimea, del vescovo Dionisio per la sede periferica di Omsk e la dimissione del vescovo Leonida dalla direzione dell’esarcato patriarcale d’Africa, indica una ridefinizione dei poteri interni.
Cirillo rafforza il ruolo del vescovo Antonio, attuale responsabile del dipartimento per gli affari esteri del patriarcato – i maligni sottolineano la sua straordinaria somiglianza con Cirillo giovane –, emargina il vescovo Dionisio e penalizza il vescovo Leonida. Quest’ultimo non solo perde la responsabilità dell’esarchia africana, ma anche della rettoria della chiesa di Tutti i Santi (a Mosca) e, dal 27 dicembre 2023, non è più vescovo neppure della diocesi di Erevan. La sua vicinanza al gruppo militare «Wagner» e le sue pretese di sostituire il vescovo Antonio al dipartimento per gli affari esteri lo hanno reso inviso a Cirillo, timoroso dell’avvio di una operazione per sostituirlo in tempi forse non lontani.
Solo il vescovo Tichon, considerato il confessore di Putin, sembra mantenere intatto il suo prestigio.
(Fonte: SettimanaNews – Lorenzo Prezzi; Foto: Pravoslavie.ru/Orthodox Christianity)