Irlanda: il vescovo Hayes, "il Papa alla COP28 dimostra il suo impegno come leader ambientale globale"
"La cattura del carbonio e l’economia non risolveranno la nostra crisi climatica". Il vescovo Hayes richiede incontri con il ministro Ryan e i politici di punta dell’ambiente riguardo alla COP28.
A nome del gruppo di lavoro Laudato Si' della Conferenza episcopale irlandese (LSWG), mons. Martin Hayes ha scritto al ministro Eamon Ryan, ministro dell'Ambiente, del clima, delle comunicazioni e dei trasporti, nonché a tutti i portavoce ambientali di punta dei partiti politici Nord e Sud, alla ricerca di un incontro urgente sugli impegni dell'Irlanda per la COP28, la conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si svolgerà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre.
Nella sua corrispondenza ai politici, il vescovo Hayes ha allegato una copia della recente pubblicazione di Papa Francesco incentrata sulla crisi climatica che l’umanità deve affrontare, la Laudate Deum.
In una lettera aperta, a nome del LSWG, il vescovo Hayes ha dichiarato: “Nella sua lettera enciclica innovativa del 2015 sulla cura del creato Laudato Si’, Papa Francesco ha posto l’accento sulla nostra interconnessione come esseri umani con il nostro mondo naturale. Il 4 ottobre scorso, festa del patrono dell’ambiente, San Francesco d’Assisi, Papa Francesco ha emanato un documento aggiuntivo, Laudate Deum, 'per chiarire e completare la Laudato Si' (LD, 4). Nella Laudate Deum, il Santo Padre evidenzia le conseguenze dell'ignorare tale interconnessione, cioè nel vedere noi stessi come separati dal nostro mondo naturale. Di fronte al costante aumento delle emissioni globali – ormai ampiamente legate ai recenti disastri ambientali che hanno colpito il nostro mondo e al loro impatto sui più poveri e vulnerabili – il Papa ci invita ad agire con urgenza, perché 'il mondo in cui viviamo sta crollando e potrebbe essere vicino al punto di rottura' (LD, 2)".
Un“Fondo per perdite e danni” per risarcire i paesi più colpiti dalla crisi climatica
Sottolineando che coloro che hanno subito perdite e danni a causa del cambiamento climatico devono essere risarciti, mons. Hayes, a nome del LSWG, ha affermato: “Papa Francesco richiama l'attenzione sull'Africa, 'dove vive più della metà delle persone più povere del mondo' (LD , 9) che sono meno responsabili delle emissioni globali, ma che ne soffrono di più. Il nostro mondo occidentale ha causato molti danni, la sfida ora è prevenire ulteriori danni (LD 16). Papa Francesco chiede che venga versato un risarcimento a questi paesi in via di sviluppo anziché limitarsi ad aiutarli ad adattarsi (LD 46). Riconosce che l’accordo su perdite e danni alla COP27 è stato un passo avanti e offre speranza a coloro che sono più colpiti dal cambiamento climatico (LD 51).”
Il vescovo Hayes ha continuato: “A seguito della storica decisione della COP27 di stabilire nuovi accordi di finanziamento per rispondere alle perdite e ai danni, incoraggiamo fortemente: le parti della COP28 a concordare l'operatività del fondo per perdite e danni, riflettendo il massimo livello di responsabilità e il rispetto dei principi fondamentali di equità e responsabilità storica; l’Irlanda dovrà dimostrare leadership in materia di perdite e danni annunciando un significativo impegno di finanziamento a sostegno del nuovo fondo per perdite e danni; il fondo da capitalizzare attraverso finanziamenti aggiuntivi, basati su sovvenzioni, prevedibili e adeguati; e, dato che il fondo è basato sui diritti umani, con accesso diretto alle comunità colpite.
Transizione energetica
Sulla transizione energetica, il LSWG sottolinea la visione di Papa Francesco della COP28 come “un momento storico per il nostro mondo, che concorda su ‘forme vincolanti di transizione energetica’ (LD, 59). Papa Francesco auspica che questa transizione energetica soddisfi tre condizioni: essere efficiente, obbligatoria e facilmente monitorabile. Per avviare un nuovo processo di transizione energetica, lontano dai combustibili fossili, Papa Francesco chiede «che sia drastico, intenso e conteggi sull’impegno di tutti» (LD, 59)».
"Nello spirito di cura della nostra casa comune, chiediamo che il governo irlandese adotti misure verso la fine di tutti i sussidi ai combustibili fossili e quindi garantisca una transizione equa verso le energie rinnovabili. Incoraggiati dalla politica di disinvestimento dai combustibili fossili del cattolico irlandese Conferenza episcopale, avviata nel 2018, esortiamo come Paese a impegnarci a sostenere il Trattato di non proliferazione dei combustibili fossili".
L’Irlanda apre la strada alla transizione energetica
A nome del LSWG, il vescovo Hayes, ha continuato: “Papa Francesco esorta i leader mondiali a rendere la COP28 uno spazio democratico e inclusivo per la società civile e tutti i paesi. Notiamo che fare affidamento su soluzioni tecniche, come la cattura del carbonio, e sull’economia, non è la soluzione (LD, 66). Il Papa riconosce l'urgenza sia del dialogo tra politica ed economia (LS, 189), sia dell'azione; e spinge i piccoli paesi, come l’Irlanda, ad aprire la strada alla transizione energetica (LD, 40)”.
(Fonte: Conferenza episcopale d'Irlanda; Foto: Diocesi di Kilmore)