Parigi 2024, capitale olimpica di un mondo diviso
La cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024 inaugura un’edizione dei giochi segnata dalle divisioni geopolitiche e dai conflitti in Ucraina e Gaza. Questo il focus di Alessia De Luca per l'ISPI.
Cecchini sui tetti pronti ad abbattere eventuali minacce o droni esplosivi, teste di cuoio e reparti speciali, sommozzatori nella Senna: i giochi olimpici di Parigi, la cui cerimonia di apertura si è tenuta ieri nella capitale francese, saranno un’edizione blindata come non si era mai vista prima. Secondo gli organizzatori, circa 600 mila spettatori hanno assistito alla sfilata degli atleti che, per la prima volta, si è tenuta ‘en plein air’ sulle rive della Senna. Per garantire la loro sicurezza, riporta Le Figaro, sono stati dispiegati 45mila agenti di polizia e gendarmi, 9mila vigili del fuoco, 10mila militari, a cui si aggiungono migliaia di specialisti dell’antiterrorismo, tecnici antipirateria informatica e funzionari delle polizie di 44 paesi. Il tutto in una città in cui è stato disposto il divieto di sorvolo e quello di circolazione generale a qualsiasi mezzo non autorizzato; gran parte delle fermate del metrò hanno chiuso e i controlli a tappeto sono stati effettuati anche sui pedoni. Una sfida di proporzioni colossali in un momento di forti tensioni geopolitiche. Finora, ancor prima che le competizioni avessero inizio, la torcia olimpica ha già subito diversi tentativi (sventati) di sabotaggio.
L'alta velocità nel mirino?
Poche ore prima della cerimonia di apertura, la rete ferroviaria ad alta velocità francese è stata oggetto di attacchi che hanno causato numerosi incendi e ritardi. In un comunicato, la società ferroviaria SNCF lo ha descritto come “un massiccio attacco mirato a paralizzare la rete”, osservando che gli incendi erano stati deliberatamente appiccati per colpire le installazioni dei treni ad alta velocità. Almeno 800mila persone sono state coinvolte in deviazioni e cancellazioni, e gli operatori ferroviari prevedono che le riparazioni potrebbero comportare interruzioni per tutto il fine settimana. L’attacco, immediatamente precedente alla cerimonia di apertura, è un chiaro promemoria del fatto che i Giochi si svolgeranno in un contesto geopolitico particolarmente turbolento e imprevedibile, segnato da un conflitto nella Striscia di Gaza, dal ritorno della guerra in Europa dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, e da crescenti e pericolose rivalità tra grandi potenze. La campagna per le elezioni presidenziali americane di novembre, con i suoi ultimi colpi di scena, non fa altro che aggiungere incertezza, con la prospettiva di un possibile ritorno del repubblicano Donald Trump alla Casa Bianca.
Nessuna tregua olimpica?
Pur senza farsi troppe illusioni, Emmanuel Macron aveva provato a invocare per tutta la durata dei Giochi la tregua olimpica. Un appello congiunto in tal senso era stato lanciato anche durante la visita in Francia del presidente cinese Xi Jinping all’inizio di maggio ed è stato ripreso poi più volte da Papa Francesco. “Mentre la pace nel mondo è seriamente minacciata, auspico vivamente che tutti rispettino la #treguaolimpica, nella speranza di risolvere i conflitti e ripristinare la concordia. Che Dio illumini le coscienze di coloro che sono al potere”, ha scritto ieri il pontefice su X. Anche a questo scopo, a novembre scorso, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite aveva approvato una risoluzione come da tradizione fin dalle Olimpiadi invernali di Lillehammer, in Norvegia, nel 1994. Un auspicio rivelatosi vano poiché nessuno dei conflitti in corso sembra conoscerà una cessazione delle ostilità, seppure temporanea, durante gli eventi olimpici. Al contrario, mentre sul fronte dell’Ucraina orientale la Russia sembra guadagnare terreno, nella Striscia di Gaza il bilancio delle vittime palestinesi sfiora ormai le 40mila vittime. E anche alla luce della diversa posizione riguardo i due conflitti, la critica dei paesi del Sud globale nei confronti dei “doppi standard” dell’Occidente non è mai stata così forte.
Almeno una tregua politica?
In assenza di una tregua olimpica il Capo dell’Eliseo ha invocato almeno una tregua politica: L’estate che Macron sognava concentrata solo sui trionfi (sportivi e non solo), si è trasformata in una maratona elettorale a tappe serrate. La vittoria dell’estrema destra alle Europee, lo scioglimento improvviso dell’Assemblea nazionale, il successo sorprendente del fronte della sinistra alle legislative hanno alterato in poche settimane il panorama politico francese. Oggi, l’esecutivo accoglie le delegazioni sportive provenienti dai quattro angoli del mondo con lo status poco invidiabile di governo dimissionario, responsabile unicamente della gestione degli affari correnti. Le trattative per la nomina di un nuovo primo ministro restano ardue. La Francia non ha una tradizione di coalizioni, il suo sistema elettorale ha quasi sempre garantito almeno solide minoranze e il solo breve esperimento di sistema proporzionale non ha soddisfatto nessuno. In attesa di una svolta, il presidente prende tempo; i Giochi, nelle sue intenzioni, dovrebbero contribuire a riconciliare, almeno per qualche ora, un paese fratturato facendo prevalere il sentimento di orgoglio nazionale sulle dispute politiche.
Il commento di Massimo Nava, Corriere della Sera
“Mai come oggi il messaggio di pace sembra disatteso in questi giochi che si aprono a Parigi. Nonostante i colori della festa e gli entusiasmi popolari, le imponenti misure di sicurezza ci ricordano ad ogni attimo l’emergenza terrorismo, il latente triplice rischio di un’azione interna, di estremismo dall’esterno e di attività di Paesi ostili. Un russo è stato fermato proprio in questi giorni perché sospettato di preparare un gesto eclatante. Nonostante qualche spiraglio di dialogo fra Russia e Ucraina (a quanto pare grazie anche alla criticatissima iniziativa di Victor Orban), il conflitto continua ad alta intensità, come se le parti si fossero auto condannate a trattare da posizioni di forza, sia sul terreno, sia sul piano diplomatico”.
[Questo articolo di Alessia de Luca è stato pubblicato sul sito dell'Ispi, al quale rimandiamo; Photo Credits: Ispi]