Podolyak, “nessun ruolo di mediazione per il Papa, è filorusso”. Consigliere del presidente ucraino, “investimenti di Mosca nello Ior”

CITTÀ DEL VATICANO, 8 SET – Potrebbe essere la pietra tombale per un qualsiasi ruolo da intermediario della Santa Sede per la pacificazione in Ucraina, malgrado sia ancora in corso la missione di pace del cardinale Matteo Zuppi, che dopo Kiev, Mosca e Washington attende di partire per la sua tappa a Pechino.
Mykhailo Podolyak, capo consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in una lunga e polemica conversazione con Oksana Kharkovska sul Canale 24 dell’Ucraina, afferma: “nessun ruolo di mediazione per il Papa, è filorusso, non credibile”. Kiev escluderebbe quindi la possibilità di una mediazione vaticana per risolvere il conflitto militare in territorio ucraino. Podolyak fa cenno anche ad investimenti della Russia nello Ior.
Podolyak, secondo quanto riporta il sito della tv ucraina Canale 24 – rilanciato dal portale d’informazione vaticana ‘Il Sismografo’ -, dichiara: “il Vaticano non può avere alcuna funzione di mediazione, perché sarebbe una funzione che ingannerebbe l’Ucraina o la giustizia”, aggiungendo che Kiev, in questa situazione, non riceverà una “giusta valutazione” dal Vaticano.
Podolyak critica l’appello di papa Francesco ai giovani cattolici in Russia, quello per intenderci sulla “grande madre Russia”. “Non ha senso parlare di un mediatore chiamato Papa Francesco se questi assume una posizione filorussa che è del tutto evidente a tutti”, dice il consigliere di Zelensky. Inoltre fa un riferimento a investimenti della Federazione Russa nella banca vaticana: “Dobbiamo guardare agli investimenti che la Russia sta facendo nella Banca Vaticana, dobbiamo analizzare questo in modo un po’ più dettagliato”.
Per quanto riguarda le affermazioni del Papa che in Ucraina hanno suscitato particolare irritazione, “non era la prima volta, ma all’inizio in qualche modo era tutto confuso – osserva Podolyak -. Cioè, hanno fatto finta che non lo vedessimo, ma oggi è chiaro che la persona assume una posizione filorussa. E, di conseguenza, ciò ha un impatto molto negativo sulla guerra”.
E al consigliere di Zelensky non bastano neanche le spiegazioni date da papa Bergoglio, sul fatto che con le sue parole sulla “grandezza della Russia” intendeva la cultura, non l’imperialismo. “Dopotutto – aggiunge nell’intervista a Canale 24 -, se una persona ignora chiaramente il diritto della Russia di uccidere i cittadini di un altro paese su un altro territorio sovrano, ciò significa promuovere la guerra. Hai solo bisogno di chiamare le cose col loro nome. Pertanto, il Vaticano non può avere alcuna funzione di mediazione, perché sarebbe una funzione che ingannerebbe l’Ucraina o la giustizia”.
La conclusione di Podolyak è molto severa e riguarda la necessità di definire chiaramente la Russia “paese aggressore” con un piano per distruggere la popolazione di un Paese vicino. “Sei pronto ad ammetterlo pubblicamente e a fornire assistenza all’Ucraina, o lo maschererai con argomenti o altre scuse? – chiede – In questo caso, se parliamo della Santa Sede vaticana, vediamo una posizione assolutamente filorussa. Il che danneggerà gravemente lo stesso Vaticano”. “Cioè, la reputazione sarà estremamente negativa – chiude -. Ora l’uomo ha dimostrato di non capire la politica, e quindi continua a annullare l’influenza del cattolicesimo sul mondo in generale”.
(Questo articolo è stato pubblicato oggi dall’ANSA – Foto: www.president.gov.ua)