Riccardi, “bruciare il Corano, un’offesa a tutti i credenti, non solo ai musulmani”

“Mi sembra che il rogo di Stoccolma, avvenuto con il permesso delle autorità, mostri l’assenza di senso di responsabilità civile e la mancanza di rispetto per il sentimento religioso altrui. Nel proprio Paese e nel mondo”. Lo storico Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio ed ex ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione nel governo Monti, condanna duramente il gesto sacrilego compiuto dall’iracheno Salwan Momika, il 28 giugno nella capitale svedese. Lo fa in un editoriale che Famiglia Cristiana pubblica nel numero da oggi in edicola.
“Non è solo un’offesa ai musulmani svedesi, ma anche a quelli del mondo intero, come si è visto dalle reazioni internazionali, Turchia in testa”, sostiene Riccardi. Non solo. “Si tratta di una strumentalizzazione della libertà per offendere volutamente i sentimenti di centinaia di milioni di credenti non soltanto islamici. Sono stati colpiti tutti i seguaci delle altre religioni, come quanti rispettano la fede altrui e i suoi simboli. Quali opinioni esprimeva quell’atto blasfemo? Se avesse voluto manifestare opinioni critiche verso l’islam, Salwam Momika non aveva bisogno di una spettacolarizzazione così offensiva. In realtà è stata un’esibizione individuale, a misura dell’ego del protagonista, senza tener conto dell’altrui sensibilità e delle conseguenze dei propri gesti. Si accendono fuochi di odio e non si temono gli incendi. Ha detto saggiamente papa Francesco: ‘Abbiamo bisogno di costruttori di pace, non di istigatori dei conflitti. Abbiamo bisogno di vigili del fuoco, non di piromani. Abbiamo bisogno di predicatori di riconciliazione, non di persone che minacciano la distruzione. O costruiamo il futuro insieme, o non ci sarà futuro'”.
“Quella di Salwan Momika non è l’Europa della libertà contrapposta a un’Europa spaventata dei musulmani”, conclude Andrea Riccardi. “L’Europa, in cui crediamo, è il continente, sì, della libertà, ma anche della coscienza del valore che le diverse religioni e i loro simboli hanno per miliardi di persone. È l’Europa che guarda lontano, non limitandosi a esercitare i diritti dell’io, ma che è capace di collocarsi nel mondo. E questo nostro mondo, con tutti i roghi di violenza, odio e guerra, non ha bisogno di altri fuochi”.
(Foto: Pexels/Monstera)