A Firenze il 56° Incontro nazionale di studi delle Acli: la democrazia è in crisi ma il futuro è nelle nostre mani

Dispenza: “non ci fermiamo ad analizzare la crisi che viviamo, ma proviamo ad immaginare e alimentare percorsi nuovi”.
Firenze, 25 settembre 2025 – È partito oggi al Teatro della Compagnia di Firenze il 56° Incontro nazionale di Studi delle Acli, appuntamento centrale della vita associativa, che quest’anno porta il titolo “La democrazia nelle tue mani”.
«Non vogliamo fermarci a leggere solo i segnali di crisi della democrazia, ma cogliere i segni di un passaggio d’epoca e provare a immaginare percorsi nuovi, modelli di azione e partecipazione capaci di rivitalizzarla. – ha dettola Vicepresidente vicaria delle Acli Raffaella Dispenza ha introdotto i lavori sottolineando il senso dell’incontro – La democrazia non è semplicemente un sistema politico e un ordinamento istituzionale, ma è l’essenza del vivere civile, dell’organizzazione sociale che mira a costruire convivenza pacifica,felicità per tutti, il lavoro dignitoso che genera partecipazione, il riequilibrio delle opportunità, l’accoglienza dei più deboli, la solidarietà e la mutualità, la contaminazione di culture, l’accoglienza del diverso, l’umano al centro.”
La relazione ha indicato tre grandi domande guida che attraverseranno i tre giorni di lavori:
- Europa e democrazia – può l’Europa, in un mondo attraversato da guerre, populismi e disuguaglianze, rappresentare un modello alternativo, centrato su giustizia sociale e sostenibilità?
- Partecipazione sociale – come trasformare esperienze di welfare comunitario, mutualità e impegno locale in una reale forza politica che ridia vigore alla democrazia?
- Nuove alleanze culturali – come costruire un legame tra sociale, arte, cultura e giornalismo per incidere davvero sul senso comune e contrastare le derive autoritarie?
Grande attenzione è stata posta anche ai giovani:
«Sono la categoria più assente nelle istituzioni ma restano i veri agenti di cambiamento. – ha aggiunto la Dispenza – Le loro priorità, lavoro, clima, ambiente, salute mentale, non trovano risposte nelle agende politiche. La sfida è creare luoghi e spazi che ridiano loro potere, affinché la loro partecipazione diventi duratura e trasformativa».
Dopo i saluti istituzionali della sindaca di Firenze Sara Funaro che ha voluto sottolineare come “in tutta Italia, il terzo settore e l’associazionismo dimostrano ogni giorno che un altro modo di lavorare sui nostri territori è possibile e che è possibile mettere al centro le relazioni, i diritti sociali, la cura dei beni comuni, la partecipazione attiva, ma che è possibile soprattutto interrogarsi e fare in modo che i nostri ragazzi e che i nostri giovani possano essere attratti dal percorso di questo tipo” Presenti, tra gli altri, anche il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’on. Simona Bonafè, il Presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, l’on. Marco Furfaro membro della Segreteria nazionale PD.
La prima sessione del pomeriggio – “Europa e democrazia: tra crisi e nuove speranze” – ha visto il contributo di studiosi e personalità di rilievo:
- Il prof. Maurizio Ferrera ha ricordato che l’Europa ha costruito un modello unico al mondo, basato su economia di mercato, democrazia liberale e welfare state, e che oggi questo modello va difeso e rilanciato con un nuovo modello basato su una “prosperità giusta e sostenibile, inclusiva e sorretta da istituzioni robuste”
- Il prof. Alessandro Volpi ha messo in guardia dalla dipendenza finanziaria dell’Europa dagli Stati Uniti, sottolineando come la finanziarizzazione e la privatizzazione abbiano indebolito i sistemi di welfare e trasformato i cittadini in “soggetti finanziari legati ai grandi fondi americani”.
- Juan Fernando López Aguilar, Presidente della Commissione Presidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento Europeo ha richiamato la necessità di un’Europa più giusta e solidale, capace di coniugare giustizia sociale e ambientale, ma soprattutto di opporsi con chiarezza all’avanzata delle destre estreme, incompatibili con i valori costituzionali e democratici dell’Unione
- Anna Diamantopoulou, già Commissaria UE, ha avvertito che il neo-nazionalismo si nutre di disuguaglianze e paure, erodendo la fiducia nelle istituzioni. Ha invitato a “rinnovare il contratto sociale europeo, civilizzare la sfera digitale e parlare con una sola voce europea”, ricordando che «il neo-nazionalismo si nutre di paura, la democrazia si nutre di coraggio»
La giornata si è chiusa con itinerari culturali dedicati a Firenze e alla figura di Giorgio La Pira, per sottolineare il legame tra cultura, spiritualità e rinascita della democrazia.
Domani, venerdì 26 settembre, la mattinata si aprirà con una testimonianza dei lavoratori della Beko, una serie di workshop tematici che metteranno al centro alcune delle sfide più urgenti: dalla transizione climatica alle politiche migratorie, dal welfare di comunità ai diritti sociali e alla partecipazione femminile. Nel pomeriggio spazio invece al confronto tra giornalismo, cinema, arte e linguaggio biblico, con la presenza di registi e giornalisti di rilievo chiamati a discutere su come i linguaggi possano accendere passioni civili e incidere nel profondo dell’immaginario collettivo.
Il momento centrale della giornata però sarà sicuramente la sera, quando i partecipanti all’Incontro di Studi, circa 450 aclisti da tutta Italia e anche dalle sedi estere, daranno vita al Cammino di Spiritualità per la Pace, che dal centro di Firenze li porterà fino all’Abbazia di San Miniato, guidati dalle riflessioni di padre Bernardo Gianni, all’imam di Firenze Izzedin Elzir e con un messaggio del Rabbino Capo di Firenze, Gadi Piperno. A seguire la Cena della Solidarietà, curata dal ristorante sociale Le Torri della Fondazione Caritas Firenze, con raccolta fondi a sostegno della parrocchia di Gaza.
Tre giorni per leggere la realtà, sperimentare linguaggi e azioni nuove, e agire collettivamente, con la convinzione che la democrazia respira grazie alla partecipazione.
[Foto: Acli]