Aperto il Sinodo Valdese: stasera l’incontro su ‘nuovi patti’ per le città e i territori

Il pastore Ciaccio, “c’è chi si crede un dio, senza necessariamente credere in Dio” e pensa “che il potere più grande sia quello di far soffrire il prossimo”: “quanta sofferenza, quanta morte e quanta devastazione è inflitta in nome di un Dio la cui funzione è farsi gli affari propri!”. Il saluto di papa Leone XVI.
TORRE PELLICE (Torino), 24 agosto – Ha preso il via ieri a Torre Pellice (TO) il Sinodo delle chiese metodiste e valdesi 2025, massimo organo decisionale dell’Unione, che quest’anno celebra i 50 anni dal Patto di integrazione tra valdesi e metodisti. Sono circa 180 i deputati e le deputate arrivati da tutta Italia, insieme a ospiti ecumenici e internazionali.
L’apertura del Sinodo ha avuto luogo alle 15, con il corteo dalla Casa valdese al tempio, dove si è tenuto il culto inaugurale presieduto dal pastore metodista Peter Ciaccio.
Il pastore ha messo in guardia da “chi si crede un dio, senza necessariamente credere in Dio. E non c’è bisogno di essere a capo di un governo o di una multinazionale. C’è chi si crede un dio al lavoro o in famiglia o nella chiesa. C’è chi crede che il potere più grande sia quello di far soffrire il prossimo o di mostrarsi magnanimi coi sottoposti, purché questi restino tali […] ‘Fanno cose abominevoli’, dice il salmista. Quanta sofferenza, quanta morte e quanta devastazione è inflitta in nome di un Dio la cui funzione è farsi gli affari propri!”. Ciaccio ha reso concreto il messaggio della Bibbia affermando: “Esiste invece il Dio di Gesù, che si rivolge a Giuseppe, dicendogli che non basta non esporre Maria a infamia: non è disonorevole creare una famiglia dove sei padre di un bambino che non è biologicamente tuo. Anzi, quell’unione socialmente problematica sarà invece benedetta, così benedetta da essere la culla della salvezza per tutte e tutti”.
Diversi i saluti giunti alla Tavola valdese in occasione di questo Sinodo, fra cui quelli di papa Papa Leone XIV, giunti tramite il cardinale Pietro Parolin.
“Il santo padre Leone XIV è lieto di rivolgere il suo cordiale e fraterno saluto a quanti prendono parte al sinodo valdese-metodista, assicurando il fervido ricordo nella preghiera affinché tutti i cristiani possano camminare con sincerità di cuore verso la piena comunione, per testimoniare Gesù Cristo e il suo vangelo, cooperando al servizio dell’umanità, in particolare in difesa della dignità della persona umana, nella promozione della giustizia e della pace e del dare risposte comuni alla sofferenza che affligge i più deboli. Con tali sentimenti, sua santità invoca sui lavori del sinodo la benedizione del Signore”, si legge nel messaggio.
Oggi, domenica 24 agosto alle 21, è in calendario la serata pubblica nel tempio valdese di Torre Pellice, sul tema “Cerchiamo il bene della città? Nuovi patti per territori che cambiano”. Interverranno autorità e sindaci provenienti da varie parti d’Italia.
Parola chiave della serata sarà proprio “Patto”. Un concetto dirimente, declinato in senso laico e sociale rivolto al mondo dei piccoli Comuni, dove la cittadinanza riesce a partecipare alla gestione della “cosa pubblica”. Una serata per comprendere come viviamo i nostri territori e per sostenere le chiese in questo delicato e importante cammino: sostenere la partecipazione democratica dei cittadini (credenti) insieme alle Istituzioni nei territori – nelle aree interne. Una serata dal sapore “glocale” che partirà da ciò che viviamo e vediamo intorno a noi senza dimenticare quel che avviene nel nostro mondo segnato da guerre, tragedie umanitarie, violenze e soprusi, violazioni dei diritti umani e umanitari, crisi economiche e dissesti ambientali.
«Guardare, valutare, raccontare ciò che sta accadendo intorno a noi, a partire dalla realtà di quelle aree del Paese cosiddette “marginali” o “interne” che qualcuno ritiene votate a un declino inesorabile, in cui invece (sulla base di patti di cittadinanza attiva e solidale) si possono attivare buone pratiche e progetti di sviluppo creativi e ricchi di umanità – rileva Alessandra Trotta, moderatora della Tavola valdese –. A partire da tali realtà, vogliamo ragionare insieme su lavoro, povertà (nelle sue tante declinazioni), welfare, giustizia sociale, educazione, inclusione (temi con cui si confrontano anche la nostra fede e la missione delle nostre chiese) andando oltre la semplice assunzione di dati e numeri per interrogarci su come “cercare il bene della città”, quella più vicina e quella di un mondo sempre più interconnesso, che ha fame di parole di speranza e di azioni visionarie che sovvertano la cinica legge del più forte, le lacerazioni disumane e le brutali competizioni create da una forbice sempre più larga fra ricchi e poveri, centri e periferie».
Ospiti della serata saranno la sindaca di Rorà (To) Claudia Bertinat; il vicesindaco Gianni Desanti e l’assessora alle Politiche sociali e istruzione Mimma Moscatiello di Omegna (Verbano Cusio Ossola) e ancora Tommaso Cuoretti, sindaco di Londa (Firenze), Comune nel quale l’Ottopermillevaldese (Bando Stai) ha sostenuto una scuola di formazione per una economia della rigenerazione territoriale nelle aree interne e montane; infine, Giuseppe Alfarano, sindaco di Camini (Reggio Calabria), dove è attivo un progetto di rigenerazione sociale (al femminile) promosso da Mediterranean Hope, il programma rifugiati e migranti della Federazione dele chiese evangeliche in Italia. Chiuderà l’intervento di Alessandra Trotta, moderatora della Tavola valdese.
La serata, che sarà condotta dai giornalisti Susanna Ricci e Gian Mario Gillio, proporrà alcune video domande rivolte agli ospiti e una sintesi dell’apertura del Sinodo curate da Roberto Davide Papini. Gli intermezzi musicali saranno proposti dal pianista Paolo Gambino.
Il Sinodo, assemblea democratica composta da pastori, pastore e membri eletti delle comunità, discuterà fino al 27 agosto temi di grande attualità: pace, giustizia e integrità del creato, impegno sociale e umanitario, ecumenismo, dialogo e fede.
[Fonti: NEV, Chiesa Evangelica Valdese; Foto: NEV]