Chiude il Sinodo Valdese: Trotta, confermata moderatora, "i diritti siano bipartisan"
Il Sinodo valdese si è chiuso ieri pomeriggio a Torre Pellice, nel cuore delle Valli valdesi in provincia di Torino. Per una settimana deputati e deputate di tutta Italia si sono riuniti per discutere e votare democraticamente le linee guida della chiesa per il prossimo anno. Un anno speciale, questo, caratterizzato dalle celebrazioni per gli 850 anni del movimento nato dalla conversione alla povertà e all’Evangelo di un ricco mercante, Valdo di Lione.
Il Sinodo ha riconfermato la fiducia ad Alessandra Trotta, diacona metodista, quale Moderatora della Tavola valdese.
Nel suo discorso in Aula Sinodale, la Moderatora ha usato l'immagine del puzzle per rappresentare la chiesa. “Ogni tessera, ogni individuo, è essenziale per creare una visione completa”, ha detto Trotta. Diversi i momenti significativi di questo Sinodo 2024 ricordati da Trotta: dall'importanza di riconoscere le connessioni tra le diverse parti della chiesa per evitare che queste rimangano scollegate, “impoverendone l'insieme”, alla necessità di collaborare per il bene comune.
“Una foto del corteo inaugurale, che ritrae una giovane pastora e due giovani consacrandi di origine non italiana, simboleggia l'inclusività e l'accoglienza della nostra chiesa, che vuole essere una chiesa di tutti e per tutti - ha proseguito la Moderatora, e ha aggiunto -: è importante anche trasmettere la storia e i valori della chiesa alle nuove generazioni, per mantenere la sua integrità come corpo intergenerazionale. Senza dimenticare il dialogo e la giustizia”.
“Nella polis, nella città dell’uomo, sono oggi in tanti, sempre più spesso, di fronte alla crisi dei sistemi democratici, a chiedersi se può resistere una democrazia senza uno spirito democratico che la legittimi e la rialimenti quando il contratto sociale si indebolisce e la coesione di una comunità civile fondata sui diritti e la solidarietà rischia di sfaldarsi e frammentarsi in gruppi antagonisti con valori non negoziabili che non possono essere discussi, tribù rancorose, alla ricerca di risarcimenti e rivincite – ha proseguito – nel condividere questo cruciale quesito, allo stesso tempo, a chi invoca e rivendica l’identità, le radici, i valori cristiani come fondamento di unità e coesione, dobbiamo sapere porre un altro quesito e saperlo porre anche a noi stessi/e: possono esistere e resistere i valori cristiani senza fede?”
Nel discorso Alessandra Trotta ha fatto anche riferimento alla necessità di accettare di essere minoranza e al messaggio biblico legato alla figura di Natanaele, dal vangelo di Giovanni: “Tu vedrai cose maggiori”, ha detto Gesù. “Vedrai, vedremo cose maggiori, fratelli e sorelle; le cose al contrario, che sparano fiori e non bombe, ci hanno spiegato ieri, nella saggezza delle cose semplici, i piccoli deputati del sinodo dei bambini e delle bambine”.
Un lungo applauso ha accompagnato la Moderatora, che subito dopo ha partecipato alla conferenza stampa in cui ha illustrato gli Atti principali di questo Sinodo. Cittadinanza, giovani, pace, flat tax, autonomia differenziata, carceri. “Auspichiamo l’approvazione di una legge che farà bene al paese e sarà portatrice di civiltà. Dovrebbe essere una iniziativa bipartisan”, ha detto Trotta. Quanto alle giovani generazioni, secondo la Moderatora, il punto è costruire il loro protagonismo dentro e fuori dalle chiese, dando loro parola e fiducia come ad esempio è stato fatto proprio in queste settimane con il progetto APE Summer Tour.
Un accenno è stato fatto anche all’impegno ecumenico: in vista dei 1700 anni dal Concilio di Nicea, si è interrogata Alessandra Trotta: “Vogliamo fare un salto di qualità oppure essere testimoni di incoerenza? Sarebbe bello, ad esempio, poter festeggiare la Pasqua nella stessa data per tutte le chiese cristiane, così come riuscire un giorno a celebrare insieme la Cena del Signore”.
Approvati gli atti su cittadinanza, accoglienza, carceri
Mentre ieri volgeva al termine, il Sinodo valdese ha approvato nuovi ordini del giorno su temi di stretta attualità.
Cittadinanza
Citando l’Art. 3 della Costituzione italiana, il Sinodo ha sottolineato la necessità che le chiese metodiste e valdesi si esprimano pubblicamente a favore di ius soli, ius culturae, ius scholae, in una parola: cittadinanza. È una realtà che il Paese abbia da molto tempo un carattere plurale e multiculturale, pertanto il Sinodo invita a sostenere le persone che, italiane per nascita, cultura e formazione, non possono ancora godere del diritto di cittadinanza.
Accoglienza e solidarietà
Preoccupato dal diffondersi di ideologie estremiste, nazionaliste e illiberali, il Sinodo ha invitato le chiese a farsi promotrici di una cultura di apertura, accoglienza, solidarietà e uguaglianza.
Carceri
Il Sinodo ha espresso preoccupazione per il sovraffollamento delle carceri in Italia e ha rivolto un appello alle istituzioni della Repubblica affinché si facciano carico delle persone detenute in quanto portatrici di diritti, da non abbandonare all’indifferenza. Inoltre ha espresso solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici del sistema penitenziario.
[Fonte: NEV; Photo Credits: Chiesa Evangelica Metodista]