Famiglia Cristiana, "i programmi dei partiti per le Europee? Carenti e perfino imbarazzanti"

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Intanto le Misericordie lanciano un documento programmatico in vista del voto.

ROMA, 29 MAG - Programmi "imbarazzanti", che contengono "più slogan" che idee concrete per far crescere l'Europa. L'inchiesta di Famiglia Cristiana sulle prossime elezioni europee, nel numero da domani in edicola, disegna un quadro in cui il dibattito politico è sempre più superficiale e per certi aspetti squallido.

"Sull'onda di 'Con Giorgia, l'Italia cambia l'Europa', di Fratelli d'Italia, 'Più Italia, meno Europa' della Lega, e con la piattaforma in dieci punti, finalmente due programmi, di Forza Italia e 5 Stelle, le 49 pagine del Pd che, oltre a scagliarsi contro il Governo, vagheggia un'Europa 'Sociale', 'Sostenibile' e 'Democratica' che abbia un 'Progetto di pace', con Renzi che vorrebbe gli 'Stati Uniti d'Europa' e Calenda che ha come 'obiettivo prioritario il sostegno militare all'Ucraina' - per rimanere solo alle formazioni di maggior peso - i nostri politici sembrano navigare a vista. Quella dei sondaggi cui piegano, di volta in volta, anche smentendosi, i loro interventi pubblici e sui social", scrive il settimanale.

L'impegno dei cattolici, in questo contesto, è quello di promuovere la partecipazione politica, magari con una riforma dei partiti, che coinvolga nuovamente i cittadini. E che li spinga anche a non disertare le urne.

Le Misericordie, un'Europa della pace, dei diritti e dell'accoglienza

Un'Europa della pace, dei diritti, solidale e dell'accoglienza. E' così che la immagina e la disegna, in vista delle prossime Elezioni Europee, un documento programmatico lanciato dalla Confederazione delle Misericordie.

Il documento ha come principio cardine l'impegno a costruire un'Europa della pace, che ripudi la guerra come strumento di risoluzione delle controversie e investa nella diplomazia invece che nella corsa agli armamenti promuovendo un'idea di sicurezza basata sulle politiche di cooperazione, la promozione dei diritti umani, lo sviluppo sostenibile, la cultura delle differenze.

Nell'ambito di un'Europa dei diritti, viene promossa l'idea di affidare al rinnovato Parlamento europeo un ruolo di vigilanza per la tutela in tutti i suoi stati membri delle regole minime della democrazia a partire dalla divisione dei poteri, della piena libertà di associazione e manifestazione. E per costruire un' Europa solidale, a livello centrale e di singoli Stati, viene ritenuto prioritario promuovere e sostenere politiche di Welfare basate sui diritti e sul benessere di tutte le persone che vivono nell'Unione in modo da contrastare le diseguaglianze e promuovere la coesione sociale.

Va sostenuta infine, secondo la Confederazione delle Misericordie, una politica europea dell'accoglienza e dell'inclusione dei migranti e richiedenti asilo, contrastando le pratiche dei respingimenti collettivi, garantendo sicurezza in mare il soccorso delle vite umane. Accanto a questo, è necessario condannare con forza la tratta di esseri umani, la prostituzione e lo sfruttamento sessuale, adottando interventi mirati di prevenzione e garantendo a chi è vittima di questi fenomeni l'accesso ai servizi essenziali al fine di raggiungere l'obiettivo di un'integrazione sociale a lungo termine.

"Vanno abrogati gli accordi sull'esternalizzazione delle frontiere con gli Stati extra europei che subappaltano gli obblighi in materia di asilo e comportano trattamenti che violano i diritti delle persone in movimento - si legge nel documento -. L'agenzia europea Frontex deve operare in modo da consentire agli Stati membri il rispetto del diritto internazionale ed essere maggiormente informata ad obblighi di trasparenza e reporting".

"Anche quella legata all'ambiente è una questione della massima urgenza, l'ora di agire e' adesso - spiega il presidente delle Misericordie Domenico Giani -. L'Europa deve riprendere senza indugio la strada per la piena sostenibilità ambientale. Occorre realizzare quanto previsto negli accordi di Parigi sul cambiamento climatico. Non vorremmo ci fossero ripensamenti da parte della leadership europea su questo tema, su cui invece occorre tenere la barra dritta: serve affrontare una transizione ecologica giusta e inclusiva".

Inclusione e libertà sono infine alla base del lavoro delle organizzazioni della società civile e del terzo settore.

"Sarebbe grave - si legge nel documento - appesantire gli obblighi burocratici e rendicontativi, nella presunzione che le organizzazioni non governative possano costituire il veicolo poco credibile di influenze straniere occulte. Vanno scongiurate le minacce interne alla democrazia definendo politiche rispondenti agli obiettivi delineati nei Trattati Europei. L'Unione Europea si dovrebbe dotare di una Civil Society Strategy per il rafforzamento e tutela degli human rights defenders, coloro che difendono e tutelano i diritti umani".

"Il documento - conclude Giani - verrà reso disponibile sul nostro sito, per tutti sarà possibile consultarlo e per i candidati manifestare interesse e adesione".

[Photo Credits: Europa Today]