I vescovi italiani pregano per la pace, “mai più la guerra”

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Veglia a San Pietro, messaggio di Pizzaballa. Zuppi andrà in Terra Santa.

CITTÀ DEL VATICANO, 20 MAG – Dice il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei: “Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica! Abbiamo provato tante volte e per tanti anni a risolvere i nostri conflitti con le nostre forze e anche con le nostre armi; tanti momenti di ostilità e di oscurità; tanto sangue versato; tante vite spezzate; tante speranze seppellite… ma i nostri sforzi sono stati vani. Ora, Signore, aiutaci Tu!”. E l’assemblea dei vescovi italiani risponde: “Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: ‘Mai più la guerra!’; ‘Con la guerra tutto è distrutto!’. Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace”.

E’ uno dei momenti conclusivi della veglia di preghiera per invocare la pace e il conforto per quanti soffrono a causa dei conflitti, cui hanno partecipato stasera nella Basilica di San Pietro i vescovi, rappresentanti delle 226 diocesi italiane, da oggi pomeriggio riuniti in Vaticano per la loro Assemblea generale, aperta dal Papa.

La veglia, presieduta dal card. Zuppi, è introdotta da un videomessaggio del card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, girato a Gaza, che esprime il suo ringraziamento alla Chiesa italiana.

“Ho trovato tanto dolore e tanta sofferenza, ma non rabbia né rancore. Questo mi ha colpito e dice molto di questa comunità che vive qui proprio fuori da queste mura”, afferma, ricordando che “in certi momenti non si possono risolvere i problemi, ma bisogna esserci. Stare lì e dire che ci siamo”.

“Stiamo facendo tutto il possibile – assicura – per cercare di aiutare tutti, per venire fuori da questa situazione, perché questo circolo vizioso di violenza si possa interrompere quanto prima”. Pizzaballa ringrazia poi Zuppi per la scelta di recarsi a giugno in Terra Santa.

I presuli si ritrovano nell’area antistante l’Aula Paolo VI per proseguire in processione fino all’interno della Basilica e all’Altare della Cattedra. “Carissimi, in questo tempo segnato da discordie e contrapposizioni, ci facciamo pellegrini di pace, per affidare alla Vergine Madre l’appello di riconciliazione tra i popoli che sale dall’umanità intera. Invochiamo la sua materna intercessione perché ci aiuti ad essere sempre testimoni e artigiani di pace”, dice Zuppi avviando la processione.

Quindi nella Basilica, aprendo la recita del Rosario: “Fratelli e sorelle, questa sera ci ritroviamo attorno alla tomba dell’apostolo Pietro per unirci al grido di pace di papa Francesco e rinvigorire il nostro desiderio di fraternità. Sentiamo il peso degli orrori della guerra, delle tenebre di divisione, e delle campagne di odio che lacerano la convivenza tra i popoli in tante regioni del mondo. Con piena fiducia e filiale abbandono volgiamo lo sguardo verso Maria, la Madre del Principe della Pace, perché accolga il nostro anelito di pace!”.

I “misteri gaudiosi” del Rosario – le coroncine provengono dalla Terra Santa – sono poi inframmezzati da letture bibliche, stralci di omelie e Angelus di papa Francesco, litanie. Fino all’invocazione finale di pace, anche in ebraico e in arabo.

“Tieni accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace. E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra!”, dice Zuppi. “Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre ‘fratello’, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam! Amen”, replicano i vescovi.

L’iniziativa, pressoché un ‘unicum’ nelle assemblee della Cei, sottolinea la straordinarietà del momento in cui si riuniscono i vescovi in Vaticano, nel pieno della “terza guerra mondiale a pezzi” evocata da papa Francesco. Domani mattina, l’inizio vero e proprio dei lavori con l’introduzione del card.Zuppi.

[Questo articolo è stato pubblicato ieri sera dall’ANSA; Photo Credits: Chiesa Cattolica Italiana]