IL LIBRO / Don Ciotti, “Vi auguro di essere eretici”

Arrivato alla soglia degli 80 anni, don Ciotti torna in libreria con Toni Mira per raccontare la propria “vita in cammino”.
Ottanta anni di vita, 30 anni dalla fondazione di Libera e i 60 del Gruppo Abele. In “Vi auguro di essere eretici. Don Luigi Ciotti, una vita in cammino” (Edizioni San Paolo 2025, pp. 222, euro 18,00), libro intervista del giornalista di Avvenire Toni Mira, don Ciotti ripercorre la propria vita, fatta di coraggio, battaglie e iniziative, e riflette sul presente, dalla “normalizzazione” della mafia al rapporto tra politica e magistratura.
“Vi auguro di essere eretici” è l’augurio che don Ciotti da anni rivolge a tutti noi, ricordandoci che non possiamo smettere di interrogarci su quello che ci accade intorno. Tutti abbiamo la tentazione di cedere alle letture preconfezionate e alle “parole d’ordine” del momento, che ci appaiono rassicuranti. Invece bisogna avere il coraggio non soltanto di essere scomodi nella denuncia delle ingiustizie, ma anche di “stare scomodi”, noi stessi, in quello che diciamo e che facciamo.
Oggi, alla soglia degli ottant’anni, Ciotti in un lungo dialogo con il giornalista Toni Mira – contenuto nel volume da ieri in libreria – si fa ancora più definitivo e senza peli sulla lingua e dice la sua sul nostro presente, dal drammatico tema delle droghe, delle dipendenze, alla contaminazione tra mafia e Chiesa, da tempo coraggiosamente denunciata e che ne ha fatto a lungo un emarginato: con Francesco cambia tutto e Ciotti riferisce alcuni fatti concreti. E ancora la “normalizzazione” delle mafie, oggi sempre più sottovalutate benché siano, al contrario, sempre più potenti. Le tante iniziative per concretizzare la speranza nel cambiamento, dai minori in carcere alle donne di mafia, dai familiari delle vittime ai progetti sui beni confiscati. Riflette su cosa vogliano dire giustizia e diritti, il rapporto tra politica e magistratura. La sofferenza, il dolore hanno un senso?
Ciotti continua a combattere con l’impegno e la forza che lo hanno sempre contraddistinto. “Vi auguro di essere eretici. Eresia viene dal greco e vuol dire scelta. Eretico è la persona che sceglie e, in questo senso, è colui che più della verità ama la ricerca della verità. E allora io ve lo auguro di cuore questo coraggio dell’eresia. Vi auguro l’eresia dei fatti prima che delle parole, l’eresia della coerenza, del coraggio, della gratuità, della responsabilità e dell’impegno”, dice nel volume il fondatore del Gruppo Abele e di Libera.
E il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nella prefazione: “È la storia, la vita di don Luigi, libero perché legato al prossimo e ai più poveri, storia che è sua e nostra. Parafrasando don Tonino Bello, il ‘nostro’ don Luigi ‘ai segni del potere ha sostituito il potere dei segni'”.
TONI MIRA
Sposato e padre di quattro figli, già capo redattore e inviato speciale della redazione romana di Avvenire, giornale con il quale continua a collaborare curando inchieste e reportage. È tra i collaboratori del dossier annuale Ecomafia di Legambiente. Fa parte del Comitato scientifico del bimestrale di Libera, lavialibera, dell’Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente, della Commissione consultiva di Avviso Pubblico, del Comitato scientifico dell’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai Cgil. Nel 2006 ha vinto il premio “Ambiente e legalità”, nel 2007 il “Premio Saint Vincent” per il giornalismo d’inchiesta, nel 2016 il “Premio per l’impegno civile Marcello Torre”, nel 2018 il “Premio Franco Giustolisi”, nel 2019 e nel 2024 il “Premio Paolo Borsellino”. Nel 2019 ha pubblicato con la collega Alessandra Turrisi Dalle mafie ai cittadini. La vita nuova dei beni confiscati alla criminalità, nel 2021 Rosario Livatino. Il giudice giusto e nel 2022 Rinascere dalla mafia, ed è tra gli autori dei libri Spezzare le catene su cause e contrasto del fenomeno del caporalato e dello sfruttamento del lavoro in Italia e Le parole del Giubileo.
[Foto: Gruppo Editoriale San Paolo]