Il Papa, “addolora la rottura della tregua a Gaza, cercare un nuovo accordo”. Prega per le vittime dell’attentato alla messa nelle Filippine

CITTA’ DEL VATICANO, 3 DIC – “Anche oggi io non potrò leggere tutto. Sto migliorando, ma ancora la voce non va. Sarà mons. Braida a leggere la catechesi”. Papa Francesco si schermisce ancora per il non poter pronunciare personalmente l’Angelus, anche oggi in collegamento video dalla cappella di Casa Santa Marta per evitare peggioramenti al suo stato influenzale con infiammazione ai polmoni. E mentre in 15 mila assistono dai maxischermi in Piazza San Pietro, il Pontefice passa la parola al suo collaboratore mons. Paolo Braida, officiale della Segreteria di Stato, il primo dei suoi ‘ghostwriter’. Dopo la catechesi sulla “vigilanza cristiana” e la preghiera e la carità verso i bisognosi che devono caratterizzare l’Avvento, seguita dalla preghiera mariana, è quindi la volta anche oggi per una serie di appelli.
“In Israele e Palestina la situazione è grave – è il primo -. Addolora che la tregua sia stata rotta: ciò significa morte, distruzione e miseria. Molti ostaggi sono stati liberati, ma tanti sono ancora a Gaza. Pensiamo a loro, alle loro famiglie che avevano visto una luce, una speranza di riabbracciare i loro cari”. “A Gaza c’è tanta sofferenza, mancano i beni di prima necessità – prosegue Francesco -. Auspico che tutti coloro che sono coinvolti possano raggiungere al più presto un nuovo accordo per il cessate il fuoco e trovare soluzioni diverse rispetto alle armi, provando a percorrere vie coraggiose di pace”.
Il Pontefice, subito dopo, assicura anche la sua “preghiera per le vittime dell’attentato avvenuto questa mattina nelle Filippine, dove una bomba è esplosa durante la messa. Sono vicino alle famiglie, al popolo di Mindanao, che già tanto ha sofferto”. E nel primo pomeriggio, sempre per le vittime dell’attentato di stamane alla messa nell’Università statale di Mindanao, a Marawi, invia anche un telegramma di cordoglio a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin.
Ancora all’Angelus, Bergoglio afferma che, “anche se a distanza”, segue “con grande attenzione i lavori della Cop28 a Dubai. Sono vicino. Rinnovo il mio appello perché ai cambiamenti climatici si risponda con cambiamenti politici concreti. Usciamo dalle strettoie dei particolarismi e dei nazionalismi, schemi del passato, e abbracciamo una visione comune, impegnandoci tutti e ora, senza rimandare, per una necessaria conversione ecologica globale”.
Infine, essendo oggi la Giornata internazionale delle persone con disabilità, il Papa sottolinea che “accogliere e includere chi vive questa condizione aiuta tutta la società a diventare più umana”. “Nelle famiglie, nelle parrocchie, nelle scuole, nel lavoro, nello sport, impariamo a valorizzare ogni persona con le sue qualità e capacità, e non escludiamo nessuno”, è il suo ulteriore appello.
(Foto: Vatican News)