Il Papa, "cancellare o ridurre i debiti dei Paesi poveri"

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All'Angelus della Giornata mondiale della pace, "su ogni fronte cessino i combattimenti".

CITTÀ DEL VATICANO, 01 GEN - Il Giubileo appena iniziato ha una grande priorità, secondo papa Francesco: quella della remissione del debito ai Paesi poveri. Il Pontefice, già nella bolla di indizione 'Spes non confundit' ha ripreso l'appello - peraltro inascoltato - che nel 2000 fu di Giovanni Paolo II. E oggi lo ha rilanciato nel primo Angelus dell'anno, in occasione della 58/a Giornata mondiale della pace, che come tema ha proprio "Rimetti a noi i nostri debiti: concedici la tua pace".

"Il Papa San Paolo VI volle che il primo giorno dell'anno diventasse la Giornata Mondiale della Pace - ha ricordato Francesco -. Quest'anno essa si caratterizza, a motivo del Giubileo, per un tema peculiare: quello della remissione dei debiti". "Il primo a rimettere i debiti è Dio - ha spiegato -, come sempre gli chiediamo pregando il 'Padre nostro', riferendoci ai nostri peccati e impegnandoci a perdonare a nostra volta chi ci ha offeso". E il Giubileo "chiede di tradurre questa remissione sul piano sociale, perché nessuna persona, nessuna famiglia, nessun popolo sia schiacciato dai debiti".

"Incoraggio pertanto i Governanti dei Paesi di tradizione cristiana a dare buon esempio, cancellando o riducendo quanto più possibile i debiti dei Paesi più poveri" ha aggiunto.

Il Papa considera quello della remissione del debito un tema di giustizia, strettamente legato a quello della pace, che tra l'altro - a suo giudizio - servirebbe anche a sanare il "debito ecologico" che i Paesi poveri vantano a carico di quelli ricchi. Finora, ogni richiamo della Chiesa in questo senso non ha avuto esito: si vedrà se in questo Anno Santo 2025 almeno i Paesi "di tradizione cristiana" si decideranno "a dare buon esempio", come invocato da Bergoglio.

Essendo oggi la Giornata mondiale della pace, oltre che la solennità di Maria Santissima Madre di Dio, la fine dei conflitti in corso non poteva non entrare nelle suppliche del Pontefice. "Impariamo a prenderci cura di ogni creatura nata da donna, anzitutto custodendo il dono prezioso della vita, come fa Maria: la vita nel grembo materno, quella dei bambini, quella di chi soffre, la vita dei poveri, la vita degli anziani, di chi è solo, di chi è morente", ha detto Francesco durante la messa in San Pietro.

Oggi, "questo invito che sgorga dal cuore materno di Maria siamo chiamati a raccoglierlo tutti: custodire la vita, prendersi cura della vita ferita - tanta vita ferita, tanta! -, ridare dignità alla vita di ogni 'nato da donna' è la base fondamentale per costruire una civiltà della pace".

Poi all'Angelus: "Le mamme hanno sempre a cuore i loro figli. Oggi, in questo primo giorno dell'anno, dedicato alla pace, pensiamo a tutte le mamme che gioiscono in cuor loro, e a tutte le mamme che hanno il cuore pieno di dolore, perché i loro figli sono stati portati via dalla violenza, dalla superbia, dall'odio. Quanto è bella la pace! E quanto è disumana la guerra, che spezza il cuore delle mamme!".

Il Papa ha ringraziato per tutte le manifestazioni e preghiere per la pace, tra cui la marcia nazionale della Cei ieri sera a Pesaro e della Comunità di Sant'Egidio oggi in varie città del mondo. E ha espresso il suo "grato apprezzamento a tutti coloro che nelle tante aree di conflitto lavorano per il dialogo e per i negoziati". "Preghiamo perché su ogni fronte cessino i combattimenti e si punti decisamente alla pace e alla riconciliazione", ha affermato: "Penso alla martoriata Ucraina, a Gaza, Israele, il Myanmar, Kivu, e ai tanti popoli in guerra".

"Ho visto nel programma 'A sua immagine' filmati e fotografie delle distruzioni che fa la guerra - ha aggiunto il Pontefice -. Fratelli e sorelle, la guerra distrugge, distrugge sempre. La guerra è sempre una sconfitta, sempre".

Intanto oggi pomeriggio è stata aperta la Porta Santa nella Basilica di Santa Maria Maggiore, la quarta dopo San Pietro, il carcere di Rebibbia e San Giovanni in Laterano. L'ultima sarà aperta domenica 5 gennaio a San Paolo fuori le Mura.

[Questo articolo è stato pubblicato oggi dall'ANSA; Foto: Vatican News]