Il Papa, "cessate il fuoco a Gaza, il conflitto non si allarghi"

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CITTA' DEL VATICANO, 15 AGO - Nel giorno in cui a Doha, in Qatar, riprendono i colloqui per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani, e mentre nella Striscia il numero dei morti dal 7 ottobre scorso supera la quota dei 40 mila, di cui 17 mila bambini, il Papa fa sentire ancora la sua voce per la fine, o quanto meno una tregua nel conflitto.

"Continuo a seguire con preoccupazione la gravissima situazione umanitaria a Gaza e chiedo ancora una volta che si cessi il fuoco su tutti i fronti, che si liberino gli ostaggi e si aiuti la popolazione stremata", ha detto oggi papa Francesco all'Angelus nella solennità dell'Assunta. "Incoraggio tutti a compiere ogni sforzo perché il conflitto non si allarghi e a percorrere le vie del negoziato affinché questa tragedia finisca presto!", ha aggiunto, con un riferimento anche al temuto attacco dell'Iran a Israele per vendicare l'uccisione del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuta a Teheran: attacco che potrebbe essere scongiurato da un eventuale accordo nei negoziati di Doha. "Non dimentichiamo: la guerra è una sconfitta", ha ribadito quindi il Pontefice.

"A Maria Regina della pace, che contempliamo oggi nella gloria del Paradiso - ha detto ancora -, vorrei affidare ancora una volta le ansie e i dolori delle popolazioni che in tante parti del mondo soffrono a causa di tensioni sociali e guerre". "Penso in particolare alla martoriata Ucraina, al Medio Oriente, Palestina, Israele, al Sudan e al Myanmar - ha ricordato Francesco -. Ottenga la nostra Madre celeste per tutti consolazione e un futuro di serenità e di concordia!".

Missione per l'Ucraina: Zuppi a colloquio col delegato del governo cinese

Intanto conosce una nuova tappa la missione di diplomazia umanitaria per la pace in Ucraina affidata da papa Bergoglio al cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei. Nella mattinata di ieri, 14 agosto, infatti, "si è tenuta una cordiale conversazione tra il sig. Li Hui, Rappresentante speciale del Governo cinese per gli Affari Euroasiatici, e il cardinale Matteo Zuppi, nell'ambito della missione affidata al porporato da papa Francesco per la pace in Ucraina e in seguito all'incontro a Pechino del settembre scorso", ha comunicato oggi la Santa Sede. Nel corso della telefonata "è stata manifestata grande preoccupazione per la situazione e la necessità di favorire dialogo tra le Parti, con garanzie internazionali adeguate per una pace giusta e duratura".

Zuppi, come inviato di papa Francesco, era  stato ricevuto da Li Hui il 14 settembre scorso a Pechino, presso il ministero degli Affari Esteri della Repubblica popolare cinese. "Il colloquio, svoltosi in un clima aperto e cordiale, è stato dedicato alla guerra in Ucraina e alle sue drammatiche conseguenze, sottolineando la necessità di unire gli sforzi per favorire il dialogo e trovare percorsi che portino  alla pace", aveva riferito allora la Santa Sede.

"È stato inoltre affrontato il problema della sicurezza alimentare, con l'auspicio che si possa presto garantire l'esportazione dei cereali, soprattutto a favore dei Paesi più a rischio", era stato ulteriormente specificalo sulla missione di Zuppi, volato a Pechino dopo essere stato a Kiev, Mosca e Washington.

La vicinanza del Papa alla Grecia colpita dagli incendi

Sempre all'Angelus di oggi, il Papa ha rivolto il suo pensiero anche alla Grecia, "che in questi ultimi giorni sta combattendo un gravissimo incendio, sviluppatosi al nordest di Atene". "Decine di migliaia sono già evacuati, molte famiglie sono rimaste senza casa, migliaia di persone debbono far fronte a terribili disagi - ha drammaticamente evocato Bergoglio - e, oltre agli immensi danni materiali, si sta creando un disastro ambientale". "Prego per le vittime e i feriti, assicuro la mia vicinanza a quanti sono provati da questo grave evento, confidando che possano essere sostenuti dalla comune solidarietà", ha concluso.

[Photo Credits: Vatican Media]