Il Papa, "guai a chi trascina Dio nell'entrare in guerra"
Si chiude l'incontro di Sant'Egidio a Parigi. "Basta guerre! Stiamo distruggendo il mondo: fermiamoci finché siamo in tempo".
PARIGI, 24 SET - "Dobbiamo allontanare dalle religioni la tentazione di diventare strumento per alimentare nazionalismi, etnicismi, populismi. Le guerre si inaspriscono. Guai a chi cerca di trascinare Dio nel prendere parte alle guerre!". E' un anatema quello che lancia papa Francesco contro chi utilizza la religione "per alimentare conflitti e guerre" - "un pericolo che è ancora oggi incombente" - nel Messaggio inviato all'Incontro internazionale 'Imaginer la paix', organizzato a Parigi dalla Comunità di Sant'Egidio in collaborazione con l'Arcidiocesi.
"Abbiamo bisogno di pregare per la pace. Il rischio che i numerosi conflitti invece di cessare si allarghino pericolosamente è più che concreto. Faccio mio il vostro grido e quello dei tanti colpiti dalla guerra e lo rivolgo ai responsabili della politica: 'Fermate la guerra! Fermate le guerre!' Stiamo già distruggendo il mondo! Fermiamoci finché siamo in tempo!", dice ancora il Pontefice.
Secondo Francesco, "in un mondo che rischia di frantumarsi nei conflitti e nelle guerre, il lavoro dei credenti è prezioso per mostrare visioni di pace e favorire ovunque nel mondo la fraternità e la pace tra i popoli". "A noi tutti - aggiunge - è affidata da Dio la responsabilità di esortare e spingere i popoli alla fraternità e alla pace".
Il Papa ringrazia Sant'Egidio per la sua "passione e audace creatività" nel continuare "a tener vivo lo Spirito di Assisi": quello di Parigi è infatti il 38/o incontro organizzato dalla Comunità in numerose città sulla scia della preghiera interreligiosa per la pace voluta da Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986. "Siamo nel mezzo di un 'cambiamento d'epoca' di cui non conosciamo ancora le prospettive", rileva il Papa: "Lo Spirito di Assisi è una benedizione per il mondo, per questo nostro mondo che ancora oggi è lacerato da troppe guerre, da troppa violenza. Questo 'spirito' deve soffiare ancor più forte nelle vele del dialogo e dell'amicizia tra i popoli".
Il messaggio del Pontefice viene letto nella cerimonia di chiusura, sul piazzale di Notre-Dame, dal nunzio a Parigi Celestino Migliore. Nella capitale francese per tre giorni, decine di leader delle religioni mondiali, intellettuali e politici - compreso nell'assemblea inaugurale di domenica il presidente francese Emmanuel Macron - si sono confrontati su come oggi "immaginare la pace" e su come costruire la convivenza in un tempo di conflitti che insanguinano il mondo e di rischi epocali per il futuro.
Ventuno i forum tematici in sedi soprattutto del 'Quartiere latino'. E l'accusa di papa Bergoglio contro le religioni usate per fomentare odio, divisioni e guerre risuona anche nell'appello finale sottoscritto dai leader confessionali presenti, fra cui, fianco a fianco tra loro, rappresentanti ebrei e musulmani: le religioni, viene sottolineato, "sanno che la guerra in nome di Dio è una bestemmia", mentre "attraverso il dialogo possono immaginare la pace". E quello che viene chiesto è "di compiere una svolta profonda": "lo chiediamo ai responsabili politici, ai signori della guerra, ai popoli tutti. La svolta è cercare quelle vie di pace che esistono anche se nascoste dal buio della guerra".
"Vogliamo innalzare un grido forte di protesta: un grido di resistenza di fronte alla guerra e a tanta violenza", dice infine il presidente di Sant'Egidio Marco Impagliazzo. "Grazie Parigi! Da questa città-mondo dove hanno risuonato tutte le tradizioni, senza nessuna che si imponesse sulle altre, oggi vediamo meglio che la pace è possibile", aggiunge, prima di annunciare che l'Incontro per la pace 2025 sarà a Roma, diventando così uno degli eventi del prossimo Giubileo.
[Foto: Comunità di Sant'Egidio]