Il Papa, “l’esodo da Gaza? Bisogna trovare un’altra soluzione”

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Gaza, la tensione internazionale e la paura di una escalation in Europa nelle parole del Papa, questa sera, lasciando la residenza di Castel Gandolfo, dove si era recato nel tardo pomeriggio di ieri, per tornare in Vaticano. Prima di partire, il Pontefice si è fermato a parlare con i giornalisti, come già fatto in altre occasioni, dopo essersi affacciato dal balcone di Villa Barberini per un saluto. Ne riferisce Gabriella ceraso su Vatican News.

Intorno alle 20.30 di ieri, 16 settembre, quando già era calata la luce del giorno, i cancelli di Villa Barberini sul lago di Castel Gandolfo si sono aperti, segno per i giornalisti fuori ad aspettare che il Papa stava uscendo. E così, prima di salire in macchina, secondo una modalità che sta diventando quasi una abitudine,  Leone XIV ha accolto con un sorriso i microfoni di diverse testate ed emittenti e ha risposto ad alcune domande, mentre tanta gente radunatasi vicino a lui lo applaudiva.

La preoccupazione per la gente di Gaza 

L’esodo di Gaza, chiede un giornalista: “Ha visto in quanti stanno fuggendo…?”. Il Papa conferma di aver sentito telefonicamente la comunità di Gaza e il parroco e spiega i suoi timori . “Tanti – dice – non hanno dove andare e quindi è una preoccupazione, ho parlato anche con i nostri lì, col parroco, loro per adesso vogliono restare, ancora resistono ma bisogna veramente cercare un’altra soluzione”.

“La Nato non ha cominciato nessuna guerra”

Alla domanda sulle dichiarazioni del Cremlino di una guerra della Nato con la Russia, il Pontefice rimarca che “la Nato non ha cominciato nessuna guerra, i polacchi sono preoccupati perché sentono che il loro spazio aereo è stato invaso, è una situazione molto tesa”. “La preoccupazione – rivela – è tanta”.

Gli auguri dei fedeli al Papa

Svariati i cori di “buon compleanno” e “buon onomastico” – che ricorre oggi, 17 settembre, giorno di San Roberto Bellarmino – per il Papa, prima che si allontanasse in macchina. Ad accompagnarli anche un mazzo di fiori e un biglietto di un gruppo di fedeli polacchi.

Leone XIV chiude così una giornata intensa in cui il tema della pace, della forza della preghiera ma anche l’apprensione per la guerra, hanno dominato sia nel primo incontro di ieri mattina con Karekin II, catholicos di tutti gli armeni, sia nel colloquio telefonico avuto con il parroco della Sacra Famiglia di Gaza, padre  Gabriel Romanelli.

[Fonte e Foto: Vatican News]