Il Papa, "troppi bambini sfruttati e abusati, chi ne ha colpa ne risponderà a Dio"
CITTA' DEL VATICANO - "Ricordiamoci sempre che i bambini sono speranza. Proteggiamo il loro sorriso, che è una delle più belle manifestazioni della tenerezza di Dio. #UdienzaGenerale". Con questo post su X, papa Francesco ha rimandato ieri al contenuto dell'udienza generale, in cui ha riflettuto “sulla piaga del lavoro minorile”, tuttora dilagante, e denunciato che in ogni parte della terra ci sono minori "sfruttati da un’economia che non rispetta la vita" e che così "brucia il più grande giacimento di speranza e di amore". "Chi è inviato a portare agli altri la buona novella del Vangelo" non permetta che i più piccoli siano derubati della loro infanzia, ha affermato il Papa.
Secondo Francesco, "oggi sappiamo volgere lo sguardo verso Marte o verso mondi virtuali, ma facciamo fatica a guardare negli occhi un bambino che è stato lasciato ai margini e che viene sfruttato e abusato. Il secolo che genera intelligenza artificiale e progetta esistenze multiplanetarie non ha fatto ancora i conti con la piaga dell’infanzia umiliata, sfruttata e ferita a morte. Pensiamo su questo".
"I figli sono un dono di Dio. Purtroppo, questo dono non sempre è trattato con rispetto. La Bibbia stessa ci conduce nelle strade della storia dove risuonano i canti di gioia, ma si levano anche le urla delle vittime", ha ricordato, aggiungendo: "Pensiamo a quanti bambini, oggi, stanno morendo di fame e di stenti, o dilaniati dalle bombe". E ancora: "Anche sul neonato Gesù irrompe subito la bufera della violenza di Erode, che fa strage dei bambini di Betlemme. Un dramma cupo che si ripete in altre forme nella storia. Ed ecco, per Gesù e i suoi genitori, l’incubo di diventare profughi in un paese straniero, come succede anche oggi a tante persone (cfr Mt 2,13-18), a tanti bambini".
"Fratelli e sorelle - ha continuato Francesco -, i discepoli di Gesù Cristo non dovrebbero mai permettere che i bambini siano trascurati o maltrattati, che vengano privati dei loro diritti, che non siano amati e protetti. I cristiani hanno il dovere di prevenire con impegno e di condannare con fermezza le violenze o gli abusi sui minori".
"Ancora oggi, in particolare, sono troppi i piccoli costretti a lavorare - ha sottolineato -. Ma un bambino che non sorride, un bambino che non sogna non potrà conoscere né fare germogliare i suoi talenti. In ogni parte della terra ci sono bambini sfruttati da un’economia che non rispetta la vita; un’economia che, così facendo, brucia il nostro più grande giacimento di speranza e di amore. Ma i bambini occupano un posto speciale nel cuore di Dio, e chiunque danneggia un bambino, dovrà renderne conto a Lui".
"Cari fratelli e sorelle - ha aggiunto il Pontefice -, chi si riconosce figlio di Dio, e specialmente chi è inviato a portare agli altri la buona novella del Vangelo, non può restare indifferente; non può accettare che sorelline e fratellini, invece di essere amati e protetti, siano derubati della loro infanzia, dei loro sogni, vittime dello sfruttamento e della marginalità".
"Chiediamo al Signore che ci apra la mente e il cuore alla cura e alla tenerezza, e che ogni bambino e ogni bambina possa crescere in età, sapienza e grazia (cfr Lc 2,52), ricevendo e donando amore", ha concluso.
Al termine dell'udienza, anche un ulteriore appello per la fine dei conflitti: "E non dimentichiamo di pregare per la pace. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina; non dimentichiamo Nazareth, Israele. Non dimentichiamo tutti i Paesi in guerra. Chiediamo la pace. E non dimentichiamo che la guerra sempre, sempre, è una sconfitta".
[Foto: Vatican Media]