La Chiesa italiana, "vergogna e rimorso per le sofferenze delle vittime di abusi"

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La richiesta di perdono durante l'Assemblea sinodale nella Basilica di San Paolo fuori le Mura.

ROMA, 16 NOV - La Chiesa italiana esprime "vergogna e rimorso", chiedendo "perdono" per le sofferenze delle vittime di abusi sessuali sui minori, si impegna a riflettere profondamente sulle proprie "omissioni e inadempienze", e promette che le proprie strutture diventino una volta per tutte "case accoglienti e sicure".

E' quanto contenuto nella preghiera per le vittime di abusi introdotta e guidata questo pomeriggio dal cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi e pronunciata dagli oltre mille delegati riuniti per la celebrazione dei Vespri nella basilica romana di San Paolo fuori le Mura, durante la prima assemblea sinodale delle Chiese in Italia.

"Fratelli carissimi, in questo evento di preghiera e di dialogo che mostra tutta la bellezza della nostra comunità ecclesiale, guardiamo anche quelle macchie che deturpano il suo volto", ha esordito il card. Zuppi. In modo particolare, "in questa quarta Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi (che si celebra lunedì prossimo, 18 novembre, ndr) imploriamo la misericordia del Signore e invochiamo la Trinità Santissima, comunione di amore, perché quanti hanno subito una violenza possano ritessere relazioni di fiducia con la comunità ecclesiale e sperimentare legami nuovi e autentici".

"Padre, fonte della vita, con umiltà e umiliazione ti consegniamo la vergogna e il rimorso per la sofferenza provocata ai più piccoli e ai più vulnerabili dell'umanità e ti chiediamo perdono", ha quindi pregato insieme l'assemblea di tutti i delegati della Chiesa italiana. L'invocazione è quindi continuata con l'affidamento a Gesù di "tutti coloro che hanno subito abusi di potere, spirituali e di coscienza, fisici e sessuali", e l'auspicio che "le loro ferite siano risanate dal balsamo della tua e della nostra compassione, trovino accoglienza e aiuto fraterno, i loro cuori siano avvolti di tenerezza e ricolmi di speranza".

La preghiera ha riguardato anche "le nostre comunità ecclesiali, chiamate ad impegnarsi in un discernimento profondo sulle proprie omissioni e inadempienze, siano case accoglienti e sicure e si rafforzi l'impegno di tutti per tutelare i più piccoli e vulnerabili". L'implorazione di aiuto è stata diretta infine "a spezzare le catene della violenza e della colpa", a "squarciare i nostri silenzi" e "ascoltare le grida di dolore delle vittime di abusi e delle loro famiglie", oltre che ad "accompagnarli facendo verità fino in fondo nel cammino della giustizia e della riparazione, affinché anche dal buio della terra, minacciata dal peccato, ma avvolta dalla luce della Pasqua, germoglino semi di guarigione e di rinascita".

Nell'omelia della celebrazione, il vice presidente della Cei e arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi, a proposito delle vittime di abusi ha parlato di "dramma immenso", davanti al quale "non volgiamo lo sguardo da un'altra parte".

Il tema della Giornata nazionale di preghiera, "Ritessere fiducia", "dice la necessità di non lasciar cadere alcun filo dei rapporti". Tutti i sussidi di questa Giornata sono stati redatti da vittime di abusi e da loro familiari "cosicché leggere, meditare e pregare questi testi è come un cammino verso la cisterna buia e vuota in cui si sono sentiti scaraventati, soli e spogliati di tutto, ma anche verso l'aurora di speranza di un cambiamento possibile per grazia".

Secondo mons. Baturi, "uno strappo come l'abuso non può essere sanato da una nuova toppa ma solo da una nuova veste, da un cambiamento radicale di cultura, di metodo, di cuore, un cambiamento che richiede l'infinita pazienza del dolore espresso e ascoltato, la speranza alimentata e valorizzata, la fiducia riannodata. E tutto perdonato". E "questo cambiamento è possibile imparando ad amare gratuitamente i nostri piccoli, senza possessività e violenza, senza alcuna pretesa".

[Questo articolo è stato pubblicato ieri dall'ANSA; Foto: Conferenza Episcopale Italiana]