La prima Porta Santa aperta in un carcere. Il Papa, "oggi Rebibbia cattedrale del dolore e della speranza"
"Non perdete mai la speranza. Ogni giorno prego per voi", dice ai detenuti. E all'Angelus nuovi appelli per la remissione del debito dei Paesi poveri, per il disarmo e per la fine delle guerre.
Per la prima volta una Porta Santa di un Giubileo è stata aperta in un istituto di pena. Lo ha fatto oggi papa Francesco nella Casa Circondariale di Rebibbia, a Roma. "Ho voluto spalancare la Porta, oggi, qui. La prima l’ho aperta a San Pietro, la seconda è vostra", ha detto il Pontefice durante la messa celebrata davanti ai detenuti. "I cuori chiusi, quelli duri, non aiutano a vivere. Per questo, la grazia di un Giubileo è spalancare, aprire e, soprattutto, aprire i cuori alla speranza", ha affermato nell'omelia.
"Non perdere la speranza. È questo il messaggio che voglio darvi; a tutti, a tutti noi. Io il primo. Tutti. Non perdere la speranza. La speranza mai delude. Mai", ha sottolineato Francesco. "Vi auguro un grande Giubileo - ha quindi aggiunto -. Vi auguro molta pace, molta pace. E tutti i giorni prego per voi. Davvero. Non è un modo di dire. Penso a voi e prego per voi".
E all'Angelus di Santo Stefano, poi, in Piazza San Pietro il Papa ha detto ai fedeli: "Stamattina ho aperto una Porta Santa, dopo quella di San Pietro, nel carcere romano di Rebibbia. È stata come, per così dire, 'la cattedrale del dolore e della speranza'".
"Una delle azioni che caratterizzano i Giubilei è la remissione dei debiti - ha proseguito Francesco -. Incoraggio pertanto tutti a sostenere la campagna di Caritas Internationalis intitolata 'Trasformare il debito in speranza', per sollevare i Paesi oppressi da debiti insostenibili e promuovere lo sviluppo".
"La questione del debito è legata a quella della pace e del 'mercato nero' degli armamenti - ha aggiunto -. Basta colonizzare i popoli con le armi! Lavoriamo per il disarmo, lavoriamo contro la fame, contro le malattie, contro il lavoro minorile. E preghiamo, per favore, per la pace nel mondo intero! La pace nella martoriata Ucraina, in Gaza, Israele, Myanmar, Nord Kivu e in tanti Paesi che sono in guerra".
Infine ha salutato i "fratelli ebrei": "Ieri sera è iniziata la Festa delle luci, Hanukkah, celebrata per otto giorni dai nostri fratelli e sorelle ebrei nel mondo, ai quali invio il mio augurio di pace e fraternità".
All'apertura della Porta Santa a Rebibbia erano presenti stamane, tra gli altri, il ministro di Giustizia Carlo Nordio, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (Gnpl), avv. Irma Conti.
"Lo straordinario messaggio del Santo Padre è una indicazione per tutti. - ha dichiarato quest'ultima -. Cercherò di condividerlo nella quotidianità con le persone ristrette della libertà, con le quali intensificherò le visite, e che insieme al compianto presidente Felice Maurizio D’Ettore, abbiamo incontrato immergendoci con loro, per migliorare e sollecitare le condizioni per un percorso detentivo che deve tendere alla rieducazione, o occupandoci di chi abbiamo conosciuto, pensando che ognuno di loro ha una vita ed un futuro da migliorare".
[Foto: Vatican News]