L’appello del Papa all’Angelus, “subito cessate il fuoco in Ucraina. Fermare la pandemia di armi che infetta il mondo”

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CITTA’ DEL VATICANO, 31 AGO – L’appello per un immediato cessate il fuoco in Ucraina, la sparatoria in una scuola cattolica in Minnesota e i tanti bambini uccisi ogni giorno nel mondo, il tragico naufragio di migranti alle Canarie, la Giornata mondiale per la cura del creato, che ricorre domani: sono tanti i temi toccati da papa Leone XIV all’Angelus di oggi in Piazza San Pietro.

“Purtroppo, la guerra in Ucraina continua a seminare morte e distruzione – ha detto dapprima il Pontefice -. Anche in questi giorni i bombardamenti hanno colpito diverse città, compresa la capitale Kyiv, causando numerose vittime”. “Rinnovo la mia vicinanza al popolo ucraino e a tutte le famiglie ferite. Invito tutti a non cedere all’indifferenza, ma a farsi prossimi con la preghiera e con gesti concreti di carità”, ha proseguito.

“Ribadisco con forza il mio pressante appello per un cessate il fuoco immediato e per un serio impegno nel dialogo – ha quindi aggiunto -. È tempo che i responsabili rinuncino alla logica delle armi e imbocchino la via del negoziato e della pace, con il sostegno della comunità internazionale. La voce delle armi deve tacere, mentre deve alzarsi la voce della fraternità e della giustizia”.

Parlando poi in inglese, papa Leone ha detto che “le nostre preghiere per le vittime della tragica sparatoria avvenuta durante una messa scolastica nello Stato americano del Minnesota includono anche quelle per gli innumerevoli bambini uccisi e feriti ogni giorno in tutto il mondo”.

“Imploriamo Dio di fermare la pandemia di armi, grandi e piccole, che infetta il nostro mondo – ha esortato -. Che nostra Madre Maria, Regina della Pace, ci aiuti a realizzare la profezia di Isaia: ‘Forgeranno le loro spade in vomeri e le loro lance in falci’ (Is 2,4)”.

Secondo Leone XIV, “i nostri cuori sono feriti anche per le più di cinquanta persone morte e circa cento ancora disperse nel naufragio di un’imbarcazione carica di migranti che tentavano il viaggio di 1.100 chilometri verso le Isole Canarie, rovesciatasi presso la costa atlantica della Mauritania”.

“Questa tragedia mortale si ripete ogni giorno ovunque nel mondo – ha sottolineato -. Preghiamo perché il Signore ci insegni, come singoli e come società, a mettere in pratica pienamente la sua parola: ‘Ero straniero e mi avete accolto’ (Mt 25,35)”: “Affidiamo tutti i feriti, i dispersi e i morti, ovunque, all’abbraccio amorevole del nostro Salvatore”.

Il Papa ha infine ricordato che “domani, 1° settembre, è la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato. Dieci anni fa Papa Francesco, in sintonia con il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, istituì per la Chiesa cattolica tale Giornata. Essa è più che mai importante e urgente e quest’anno ha per tema ‘Semi di pace e di speranza’”. “Uniti a tutti i cristiani la celebriamo e la prolunghiamo nel ‘Tempo del Creato’ fino al 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi – ha concluso Prevost -. Nello spirito del Cantico di frate sole, da lui composto 800 anni fa, lodiamo Dio e rinnoviamo l’impegno a non rovinare il suo dono ma a prenderci cura della nostra casa comune”.

[Foto: Vatican Media]