Le organizzazioni femminili cattoliche, "cosa possiamo aspettarci dal Sinodo?"

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“I problemi del mondo di oggi richiedono nuove soluzioni e la Chiesa deve essere pronta a offrirle a tutti i livelli. Per farlo, deve contare sulla piena e indispensabile collaborazione corresponsabile di più della metà dei suoi membri: le donne”.

Il 17 e il 24 ottobre, l'Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche (UMOFC) ha organizzato due eventi nell'ambito della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, all'interno della “Scuola di Sinodalità della UMOFC”. Entrambi gli incontri hanno riunito diversi partecipanti dell'Assemblea Sinodale per condividere le loro riflessioni ed esperienze durante questi due anni, oltre a presentare alcune proposte. Hanno partecipato 527 persone provenienti da oltre 50 paesi ai due eventi, trasmessi online in 4 lingue. Questi incontri globali permettono di vivere la sinodalità della Chiesa anche a livello locale, avvicinando il processo sinodale alle comunità di base.

Guardando al futuro: le donne in una Chiesa sinodale

L'evento del 24 ottobre si è concentrato sul futuro della Chiesa sinodale, con un'attenzione particolare al ruolo delle donne. Gli ospiti hanno riflettuto su cosa abbia significato per loro partecipare al Sinodo, evidenziando i cambiamenti necessari affinché le donne possano assumere pienamente la loro missione in questa nuova Chiesa sinodale.

Mónica Santamarina, Presidente Generale dell'UMOFC, ha sottolineato: “C'è tanto da fare per portare l'amore di Dio ai nostri fratelli in questo mondo che, come menziona Papa Francesco nella sua recente Enciclica ‘Dilexit nos’, sembra aver perso il cuore. Ci sono tante persone che soffrono per la violenza, l'abbandono, la disperazione e la povertà [...] I problemi del mondo di oggi richiedono nuove soluzioni, e la Chiesa deve essere pronta a offrirle a tutti i livelli. Per farlo, deve contare sulla piena e indispensabile collaborazione corresponsabile di più della metà dei suoi membri: le donne”.

Tra i partecipanti vi erano il Cardinale Juan José Omella (Spagna), Julia Oseka (Polonia), María de los Dolores Palencia (Messico), Padre Agbonkhianmeghe E. Orobator (Nigeria), Claire Jonard (Belgio), Suor Yvonne Reungoat (Francia) e Avril Baigent (Regno Unito). Tutte e tutti loro hanno condiviso le proprie riflessioni su come la sinodalità stia prendendo forma in diversi contesti culturali e locali, sottolineando il ruolo attivo delle donne e dei giovani in questo processo. Ha partecipato anche Suor Nathalie Becquart, sottosegretaria del Segretariato Generale del Sinodo.

Yvonne Reungoat, esperta e facilitatrice nell'Assemblea Sinodale, ha evidenziato: “Le donne hanno empatia, vicinanza, ecc. Sarebbe importante che fossero più visibili, non per avere più potere, ma per trasmettere agli altri i loro doni”.

Julia Oseka, la più giovane madre sinodale, di 23 anni, studentessa di fisica e teologia negli Stati Uniti e originaria della Polonia, ha parlato della partecipazione delle donne nei ministeri della Chiesa: “Quando penso alla partecipazione delle donne, credo sia pericoloso considerare il diaconato femminile solo perché ci sono aree senza sacerdoti. Questo oggettivizza le donne. Uno degli aspetti più rilevanti di questo Sinodo sulla corresponsabilità delle donne è riconoscere la loro dignità [...] È importante che la Chiesa parli e dialoghi con le donne, non sulle donne”.

Suor Nathalie Becquart ha affermato: “Una delle cose più importanti di questo Sinodo è che le donne si sono sentite sempre più di poter prendere la parola, esprimere la loro opinione e contribuire con i loro apporti… Quanto più ci avviciniamo a una Chiesa sinodale, tanto più saremo uniti nella missione”.

I frutti di questo Sinodo, discussi nell'Assemblea, stanno già iniziando a essere implementati a livello locale nelle parrocchie di diversi paesi. La Scuola di Sinodalità dell'UMOFC è stata uno strumento fondamentale in questo processo. Infatti, è riuscita a formare 253 facilitatrici sinodali, molte delle quali, nei rispettivi paesi, hanno promosso incontri utilizzando il metodo della “conversazione nello Spirito”.

Ci sono segni di speranza nel percorso sinodale?

L'evento del 17 ottobre è stato organizzato dall'UMOFC insieme al Forum Internazionale di Azione Cattolica (FIAC) e con la collaborazione dell'Azione Cattolica Italiana. La moderazione è stata affidata a Mónica Santamarina ed Eva Fernández, presidente del FIAC.

Tra gli ospiti vi erano Mons. Luis Argüello (Spagna), Momoko Nishimura (Giappone), Suor Anne Beatrice Faye (Senegal), Ernesto Sánchez (Messico), Erika Aldunate (Bolivia) e Tommaso Cappelli (Italia).

Momoko Nishimura ha spiegato che, tornando in Giappone dopo la prima sessione dell'Assemblea, ha trovato molte persone interessate a saperne di più sul Sinodo, sul metodo delle conversazioni nello Spirito e su come implementarle nelle loro parrocchie: “La cosa migliore è ascoltarci l'un l'altra come uguali”.

D'altra parte, Erika Aldunate ha sottolineato: “Il Papa chiede alle donne di parlare senza paura. Quando ho menzionato questo nelle parrocchie, le donne si sono avvicinate a me e hanno condiviso le loro storie dolorose. Hanno tanto da raccontare”.

Questi incontri riflettono l'impegno dell'UMOFC nel promuovere la riflessione, la formazione e il dialogo sulla sinodalità nella Chiesa. Entrambi gli eventi hanno offerto uno spazio per ascoltare voci diverse, provenienti da vari continenti, e discernere insieme il cammino verso una Chiesa più inclusiva, partecipativa e vicina alle realtà contemporanee.

Cos’è la UMOFC - WUCWO

L'Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche (UMOFC) è stata fondata nel 1910 e attualmente conta con quasi 100 organizzazioni membro in tutto il mondo, attive in più di 50 paesi in tutti i continenti, rappresentando circa 8 milioni di donne cattoliche di tutte le età.

L'obiettivo dell’UMOFC è quello di promuovere la presenza, la partecipazione e la corresponsabilità delle donne cattoliche nella società e nella Chiesa, affinché possano svolgere la loro missione evangelizzatrice e lavorare per lo sviluppo umano, in particolare aumentando le opportunità educative, riducendo la povertà e promuovendo i diritti.

Nel 2021 l’UMOFC crea l'Osservatorio Mondiale delle Donne (WWO) con il motto “Ascoltare per trasformare le vite”. Il WWO nasce per dare visibilità alle donne, soprattutto a quelle più vulnerabili che sembrano “invisibili”, al fine di ispirare e generare cambiamenti che favoriscano il loro sviluppo integrale. Nei progetti che si promuovono si ascoltano donne di diverse culture, religioni e regioni del mondo, incoraggiando il dialogo e diffondendo le loro esperienze.

[Fonte e Foto: UMOFC - WUCWO]