LIBRI / "Una vita vale tutto", presentato da Gherardo Colombo e Liliana Segre

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"Salvare i viventi deve tornare a essere una priorità". Gli autori Garzanti insieme per sostenere l'Associazione ResQ-People Saving People.

"È il titolo di un libro necessario Una vita vale tutto, presentato da Liliana Segre e Gherardo Colombo, insieme a undici autori (Garzanti, 2022), allo scopo di sostenere l’Associazione ResQ-People Saving People Onlus, che nell’estate 2021 ha messo una barca, la Alan Kurdi, nel Mediterraneo, 'per salvare i viventi'". L'Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede, definisce "una battaglia di civiltà" quella proposta da questo agile volume (192 pagine, 14.00 euro), di cui uno dei due co-presentatori, Gherardo Colombo, dice: "Un libro che aiuta a salvare le vite. Di solito il libro apre le menti, qualche volta cerca di aprire i confini, per permettere a chi fugge di avere speranza".

Salvare una vita per salvare il mondo intero. Un concetto semplice, ma al contempo dal potere fortissimo. Perché a volte bastano un gesto o uno sguardo per aiutare una persona – un piccolo passo verso qualcosa di più grande. Tredici scrittori si confrontano con queste parole, le fanno loro, le immergono in contesti, esperienze e vite diverse. Prendono l’idea del salvataggio e la trasformano in racconti, personaggi, saggi, dialoghi, interviste.

Solo la letteratura riesce in questa magia. Solo la letteratura riesce a calarsi nella realtà per tendere la mano, per sposare una causa, per scuotere le coscienze, per aprire nuovi orizzonti. È quanto avviene con Una vita vale tutto, i cui proventi saranno interamente devoluti all’Associazione ResQ - People Saving People ONLUS, un progetto nato dalla volontà di un piccolo gruppo di amici e professionisti che, stanchi di veder morire migliaia di migranti nel tentativo disperato di attraversare il Mediterraneo cercando per sé e per i propri figli un domani migliore, hanno deciso di rompere il muro dell’indifferenza e mettersi in gioco, con un unico obiettivo: restare umani. Tra l’agosto e l’ottobre del 2021, la nave di ResQ ha salvato più di duecento persone. Perché per i volontari dell’associazione soccorrere è umano, e vogliono che la loro missione in mare diventi simbolo di speranza, trasmetta informazioni reali e aggiornate su quello che accade, racconti al mondo le storie delle persone che salveranno.

Nel libro, i contributi di Alessandro Bergonzoni, Andrea Vitali, Vito Mancuso, Cristina Caboni, Antonella Frontani, Nicola Gardini, Enrico Galiano, Alice Basso, Silvia Celani, Anna Dalton, Valeria Usala.

"Una vita vale tutto. Un titolo breve e icastico. E dire che forse non ci sarebbe neanche bisogno di un libro intitolato così. Nel senso che dovrebbe essere normale che gli stati, la comunità internazionale, la classe politica e la società civile si sentano impegnate prioritariamente nel salvare le persone, aiutare chi soffre, chi ha bisogno, chi fugge dalla fame, dalla guerra, dalle dittature, dalla devastazione ambientale. E invece no. Questo libro è utile, anzi, purtroppo, necessario", scrive Liliana Segre.

"Certo l’Italia è un paese esposto, in prima linea come si dice, separato da un tratto di mare relativamente breve dal continente africano, da cui ormai da anni affluiscono migliaia di persone, uomini, donne, bambini. Certo l’Europa ci ha per lo più lasciati soli. Una volta, l’allora presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker disse che l’Italia con il suo lavoro solitario per salvare i migranti aveva 'salvato l’onore dell’Europa'. Questo ci dice molto della nostra Europa e dei nostri tempi", osserva.

"Che poi sono addirittura peggiorati - prosegue -. Perché sono intervenuti l’interruzione dei flussi, la chiusura dei porti, i respingimenti, il sequestro di persone e mezzi. C’è una responsabilità diretta della classe politica nella morte di centinaia di persone. Come ce n’è della permanenza di migliaia di altre in scandalosi campi di detenzione, esposte a ogni sorta di stenti e di violenze".

"Per non dire poi del trattamento riservato alle organizzazioni non governative - aggiunge Liliana Segre -, rimaste le uniche a tentare politiche di salvataggio in mare e di protezione e tutela dei migranti. Già che si sia dovuto assistere a una sorta di 'privatizzazione' del salvataggio dei migranti è sconcertante, ma che addirittura le ONG siano state denigrate e accusate di connivenza con i trafficanti di esseri umani è davvero intollerabile".

La co-autrice mette in campo anche la propria esperienza. "Lo è tanto più per me. Perché a me è capitato e so cosa vuol dire. Che cosa vuol dire l’indifferenza, la chiusura, l’incomunicabilità, la mancanza di aiuto e di empatia. A me capitò in montagna, quando con mio padre fummo respinti dai doganieri svizzeri con le parole 'la barca è piena'. Ma non sono forse piene oggi le barche di migranti che solcano i nostri mari? Anch’esse invece che accoglienza e comprensione trovano solo silenzio, respingimento, sequestri e troppo spesso morte".

Secondo Liliana Segre, "salvare i viventi deve tornare a essere una priorità. Morale e sostanziale. Mi auguro che il governo italiano e i governi europei rivedano significativamente le politiche di accoglienza, ma anche il modo di rapportarsi alla crisi libica e più in generale ai problemi del contenente africano e del Sud del mondo".

"Dobbiamo sentire come un dovere, morale ma poi direttamente politico, quello della salvezza e dell’accoglienza delle persone, soprattutto dei più fragili e più poveri, promuovendo in modo incessante la cultura della solidarietà, del dialogo, dell’emancipazione sociale ed economica dei paesi poveri. Una battaglia di giustizia e umanità, in una parola di civiltà", conclude.

"Se tutti sono degni, nessuno può essere escluso dal diritto di essere trattato da degno, e quindi è un obbligo salvare chi sta annegando in mare perché cerca di vedersi riconosciuta la sua dignità", annota a sua volta Gherardo Colombo, dopo aver enunciato alcuni princìpi costituzionali. "Credo sia vero che chi salva una vita salva il mondo intero, perché il gesto è effetto di una convinzione profonda, e costituisce la testimonianza che salvare si può. Eccoci qui tutti insieme a salvare le vite che possiamo, noi e voi che, leggendo questo libro, ne condividerete il senso".

[Photo Credits: Garzanti]