Nasce Sportellino: la nuova IA che assiste i migranti nella burocrazia italiana

Creata dal giovane imprenditore sociale Viktor Seibert, il bot disponibile su WhatsApp e Telegram mira a semplificare l’accesso alle informazioni su pratiche e servizi per le persone con background migratorio in Italia.
Roma – In un Paese dove la burocrazia può risultare complicata perfino per i cittadini italiani, una nuova iniziativa digitale utilizza l’intelligenza artificiale (IA) per abbattere le barriere che migranti, richiedenti asilo e rifugiati incontrano ogni giorno in Italia.
Sportellino – un nome che richiama gli sportelli degli uffici pubblici italiani – è un chatbot gratuito accessibile tramite WhatsApp e Telegram, pensato per rivoluzionare il modo in cui le persone con background migratorio accedono a informazioni essenziali nel Paese.
Secondo Viktor Seibert (32 anni), fondatore del bot, “oggi una delle difficoltà maggiori è trovare informazioni affidabili e aggiornate in una lingua comprensibile – inclusi i documenti richiesti per appuntamenti specifici, dove andare per richiedere determinati permessi e come funzionano davvero le pratiche nella realtà. Le informazioni variano spesso a seconda della fonte – che siano ONG, conoscenti o persino funzionari pubblici – e ciò genera confusione, ritardi e perdita di tempo”.
Un’IA che informa e dà potere
Secondo Human Rights Watch, tra gennaio e ottobre 2024 circa 55.000 persone sono arrivate via mare in Italia – un dato che evidenzia la portata della sfida umanitaria e di accoglienza. In questo contesto, Sportellino non è solo un chatbot: è uno strumento digitale con una missione, pensato per servire una delle comunità più vulnerabili e trascurate d’Europa.
Basato su fonti ufficiali italiane, informazioni aggiornate e verificate internamente, oltre a dati locali su ospedali e scuole di lingua, il bot offre orientamento affidabile, multilingue e immediato, disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
“Collaboriamo con operatori dei punti di assistenza e con facilitatori comunitari per verificare ogni informazione e integrare conoscenze locali, spesso difficili da reperire online. Purtroppo, capita spesso di imbattersi in dati obsoleti pubblicati da fonti della società civile che, in teoria, dovrebbero essere affidabili. Per questo verifichiamo tutto due o tre volte prima di inserirlo nella base di conoscenza di Sportellino. È importante anche sottolineare che il nostro chatbot non ha accesso a Internet e viene addestrato esclusivamente con i dati che noi stessi forniamo al sistema”, spiega il giovane e ambizioso imprenditore.
Sportellino utilizza l’intelligenza artificiale per comprendere e rispondere alle domande degli utenti su temi come procedura d’asilo, permesso di soggiorno, accesso alla sanità, diritti lavorativi e iscrizione anagrafica. Tutte le interazioni sono anonime, sicure e completamente gratuite.
Una visione umana dietro la tecnologia
Dietro Sportellino c’è Viktor Seibert, giovane tedesco neolaureato nel master in “Migrazione e Sviluppo” dell’Università La Sapienza, con formazione in scienze politiche ed esperienza in iniziative culturali e sociali.
La sua motivazione è chiara: “Mi ha ispirato l’idea di creare qualcosa che potesse aiutare davvero molte persone – e la semplicità della soluzione. Immagina di aspettare mesi un appuntamento cruciale e poi essere respinto perché non hai i documenti giusti. O pensa a chi passa giorni cercando di capire dove andare per un certo permesso, solo perché l’informazione non esiste nella sua lingua o è vecchia”.
Il chatbot è stato sviluppato da un piccolo team di assistenti sociali, sviluppatori ed esperti di migrazione, che conoscono da vicino le difficoltà che affrontano le persone appena arrivate in Italia anche solo per accedere ai servizi più basilari. Integrando l’intelligenza artificiale con l’esperienza sul campo, hanno creato uno strumento rapido, preciso e attento ai bisogni reali dei migranti.
“L’IA integra il supporto umano offrendo informazioni affidabili in tempo reale, in più lingue e in qualsiasi momento – anche quando operatori o legali non sono disponibili. Non sostituisce l’intervento umano, ma agisce come prima linea di orientamento, riducendo lo stress e i tempi d’attesa, e permettendo alle persone di arrivare più preparate ai loro appuntamenti. In questo modo, gli operatori possono concentrarsi sui casi più complessi o urgenti”, sottolinea Seibert, evidenziando il ruolo complementare della tecnologia.
Informazioni affidabili, accesso semplice
Ciò che distingue Sportellino è il suo impegno per qualità e accessibilità. A differenza di molte piattaforme digitali, Sportellino non richiede registrazione né dati personali, è conforme al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati dell’UE, privo di pubblicità e progettato per funzionare agevolmente su strumenti di messaggistica già noti agli utenti, come WhatsApp e Telegram.
Attualmente, Sportellino guida le persone migranti nei procedimenti relativi ad asilo, rinnovo del permesso di soggiorno, accesso al sistema sanitario e diritti sul lavoro. E questo è solo l’inizio. Il team sta già sviluppando nuove funzionalità, come l’accesso offline e la comunicazione vocale.
Un modello per l’inclusione digitale
Il bot è un progetto no-profit, finanziato inizialmente con donazioni private, e attualmente in cerca di ulteriori fondi attraverso programmi pubblici ed europei come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano e il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione dell’Unione Europea.
Tuttavia, la sua missione centrale resta invariata: usare l’innovazione digitale per favorire l’inclusione, l’empowerment e la dignità umana.
Il chatbot rappresenta un passo avanti in un movimento crescente per una tecnologia con scopo – che vede l’intelligenza artificiale non solo come strumento commerciale, ma come mezzo per ampliare l’accesso ai diritti e rafforzare le comunità.
“Credo che la tecnologia possa contribuire realmente a promuovere integrazione e giustizia – non facendo tutto, ma semplificando le cose e rendendole più eque per chi si trova spesso di fronte a ostacoli inutili. Se usata nel modo giusto, può rendere informazioni e servizi più accessibili, far sentire meno smarrite le persone e offrire loro una migliore possibilità di partecipare alla società. Per me, si tratta di usare strumenti semplici per rendere le situazioni quotidiane un po’ meno opprimenti”, conclude il fondatore di Sportellino.
[Foto: Sportellino]