Papa Francesco dà il via a Roma alla staffetta per la pace più lunga del mondo

Condividi l'articolo sui canali social

Papa Francesco ha acceso mercoledì in Piazza San Pietro, nonostante il raffreddore persistente, la fiamma della Torcia  di Sri Chinmoy Oneness-Home Peace Run. La Torcia sarà portata da una squadra internazionale di corridori attraverso 27 Paesi europei, tra cui l'Italia, nei prossimi otto mesi. La Peace Run è la più lunga staffetta per la pace al mondo. "A ogni passo, la Peace Run costruisce ponti tra persone di culture, religioni e nazioni diverse e rafforza il sentimento di unità e amicizia tra loro", spiegano gli organizzatori.

Accendendo la fiamma con una semplice candela, papa Francesco ha dato il via alla corsa e ha dato la sua benedizione per il viaggio di 21.000 km attraverso l'Europa. Con il messaggio del Papa di pace e amore per tutti gli esseri umani e per il nostro mondo, alla cerimonia erano presenti corridori provenienti da Bulgaria, Repubblica Ceca, Inghilterra, Irlanda, Italia, Germania, Portogallo, Slovacchia, Svizzera e Stati Uniti. I corridori, in staffetta, porteranno la fiamma verso la costa italiana, fino alla città di Ostia Antica. Da lì la Peace Run continuerà il suo viaggio verso il Portogallo e attraverso l'Europa fino al gran finale in Ungheria il 18 ottobre. Il team internazionale di Peace Runners visiterà nuovamente l'Italia dal 19 al 24 aprile viaggiando dalla Francia a Milano passando per Padova fino alla Slovenia.

La Peace Run è stata lanciata per la prima volta dal suo fondatore, Sri Chinmoy, nel 1987 davanti alle Nazioni Unite a New York con gli ambasciatori di molti Paesi. Dalla sua fondazione, la corsa ha visitato oltre 150 nazioni e ha toccato la vita di milioni di persone.

Sri Chinmoy è stato uno sportivo, filosofo, artista, musicista e poeta. Ha dedicato la sua vita all'ideale di pace, amicizia e unità a livello mondiale. La sua visione di una fiaccola ardente che viaggia intorno al mondo è stata accolta da bambini, atleti, leader di comunità e individui per esprimere le loro aspirazioni per un mondo migliore.

Ulteriori informazioni sulla più lunga staffetta per la pace sono disponibili sul sito ufficiale dell'organizzazione: https://www.peacerun.org.

Al termine dell'udienza generale in Piazza San Pietro, prima di accendere sul sagrato vaticano la fiamma per la staffetta per la pace, il Papa aveva esclamato: "Ancora una volta, fratelli e sorelle, rinnovo il mio invito a pregare per le popolazioni che soffrono l’orrore della guerra in Ucraina e in Terra Santa, come pure in altre parti del mondo. Preghiamo per la pace! Chiediamo al Signore il dono della pace!".

In precedenza, il suo ultimo appello era stato domenica all'Angelus. "Porto quotidianamente nel cuore, con dolore, la sofferenza delle popolazioni in Palestina e in Israele, dovuta alle ostilità in corso - aveva detto -. Le migliaia di morti, di feriti, di sfollati, le immani distruzioni causano dolore, e questo con conseguenze tremende sui piccoli e gli indifesi, che vedono compromesso il loro futuro".

"Mi domando - aveva proseguito il Pontefice -: davvero si pensa di costruire un mondo migliore in questo modo, davvero si pensa di raggiungere la pace? Basta, per favore! Diciamo tutti noi: basta, per favore! Fermatevi!". "Incoraggio a continuare i negoziati per un immediato cessate-il-fuoco a Gaza e in tutta la regione, affinché gli ostaggi siano subito liberati e tornino dai loro cari che li aspettano con ansia, e la popolazione civile possa avere accesso sicuro ai dovuti e urgenti aiuti umanitari - aveva aggiunto -. E per favore non dimentichiamo la martoriata Ucraina, dove ogni giorno muoiono tanti. C’è tanto dolore là".

Francesco aveva anche ricordato che "il 5 marzo ricorre la seconda Giornata internazionale per la consapevolezza sul disarmo e la non proliferazione. Quante risorse vengono sprecate per le spese militari che, a causa della situazione attuale, continuano tristemente ad aumentare!". "Auspico vivamente che la comunità internazionale comprenda che il disarmo è innanzitutto un dovere, il disamo è un dovere morale. Mettiamo questo in testa - aveva richiamato -. E questo richiede il coraggio da parte di tutti i membri della grande famiglia delle Nazioni di passare dall’equilibrio della paura all’equilibrio della fiducia".

E in conclusione, "un saluto affettuoso rivolgo ai giovani ucraini che la Comunità di Sant’Egidio ha convocato sul tema 'Vinci il male con il bene. Preghiera, poveri, pace'. Cari giovani, grazie per il vostro impegno a favore di chi più soffre per la guerra. Grazie!". Ad ascoltare le parole calorose di papa Francesco in Piazza San Pietro 50 giovani provenienti da Kiev, Leopoli, Kharkiv e Ivano-Frankivsk, ma originari di diverse città delle regioni orientali e meridionali dell'Ucraina vicine al fronte. I giovani sostengono il grande lavoro umanitario di Sant’Egidio in Ucraina con distribuzioni alimentari e attività educative a favore dei bambini e adolescenti sfollati nelle Scuole della Pace. Trascorreranno alcuni giorni a Roma per momenti di incontro e formazione con la Comunità di Sant'Egidio.

(Photo Credits: Sri Chinmoy Oneness Peace Run - Coordinamento media Europa)