Preti in piazza contro il genocidio a Gaza, c’è l’appoggio dei vescovi

Il 22 settembre a Roma ma la Santa Sede frena sulla definizione. Il servizio di Manuela Tulli per l’ANSA.
La mobilitazione del 22 settembre per la Palestina vedrà anche la partecipazione dei “preti contro il genocidio”, una rete nata nelle ultime settimane e che ha raccolto già l’adesione di oltre 1200 sacerdoti di 34 Paesi.
Non solo parroci ma anche vescovi e, al momento, un cardinale. Si ritroveranno lunedì pomeriggio a Sant’Andrea al Quirinale per una preghiera che sarà anche un momento di mobilitazione.
In rappresentanza di questa nuova realtà a manifestare a Roma saranno una cinquantina. Un momento pubblico di preghiera e testimonianza “per ribadire la condanna del genocidio in corso a Gaza e dare voce a chi non ha voce” che sarà guidato da padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, e padre Fernando García Rodriguez, superiore generale dei missionari saveriani. Al momento non risultano tra i partecipanti all’evento di Roma nomi di vescovi.
In ogni caso, anche se non saranno fisicamente presenti, diversi di loro hanno dato il loro sostegno, dal cardinale di Rabat, Cristobal Lopez Romero, all’ex vicario apostolico dell’Anatolia, mons. Paolo Bizzeti. Nell’elenco dei vescovi che sostengono la rete ci sono anche il vescovo emerito di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero, e l’ex vescovo di Caserta Raffaele Nogaro. Nell’elenco dei presuli delle persone che hanno firmato la petizione figurano don Luigi Ciotti (Libera) e don Nandino Capovilla (Pax Christi), di recente cacciato da Israele dove si era recato per un pellegrinaggio.
Il termine genocidio, riferito a quanto sta accadendo a Gaza, tuttavia non è stato fatto proprio dal Vaticano. In passato questo termine era stato attribuito da altri a Papa Francesco anche se pubblicamente neanche lui ha mai parlato di genocidio. Nella prima intervista, pubblicata nel libro che è uscito qualche giorno fa in Perù, Papa Leone XIV ha frenato sull’utilizzo di questo termine: “La parola genocidio viene usata sempre più spesso. Ufficialmente, la Santa Sede non ritiene che si possa fare alcuna dichiarazione in merito in questo momento. Esiste una definizione molto tecnica di cosa potrebbe essere il genocidio, ma sempre più persone sollevano la questione”. Qualche giorno fa, anche il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, aveva detto riferendosi proprio a questa rete di sacerdoti: “Loro evidentemente avranno trovato questi elementi per usare questa definizione, noi per il momento questo non lo abbiamo fatto, bisogna studiare”.
Le associazioni cattoliche intanto hanno lanciato un appello alla preghiera per la pace: domani parteciperanno all’Angelus a Piazza San Pietro, mentre lunedì 22 si terrà una veglia di preghiera a Santa Maria in Trastevere, in collegamento con il Patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa.
[Fonte: ANSA; Foto: Famiglia Cristiana]