Gaza: ActionAid, “questo è un genocidio, non c’è più nessun posto dove fuggire”

La rioccupazione forzata di Gaza City lascia le persone senza scampo.
Israele continua la sua rioccupazione illegale e mortale della città di Gaza, costringendo centinaia di migliaia di persone a una scelta impossibile: come fuggire da un genocidio? ActionAid con Jamil Sawalmeh, direttore ActionAid Palestina racconta: “Oggi le Nazioni Unite hanno concluso che Israele ha commesso un genocidio a Gaza. Questo è ciò su cui abbiamo sempre messo in guardia. Il mondo deve fermare l’impunità di Israele. Ora abbiamo bisogno di un’azione urgente da parte dei governi internazionali. Tutte le esportazioni di armi verso Israele devono essere vietate, imposte sanzioni e Israele deve essere ritenuto responsabile delle violazioni del diritto internazionale umanitario. Non è il momento delle parole. Abbiamo bisogno di azione.”
Da Gaza a parlare è Alaa AbuSamra, responsabile emergenze per ActionAid Palestina: “Le persone che sono scappate dalla città di Gaza verso il sud della Striscia non riescono a trovare posti sicuri in cui rifugiarsi. Anche quando sono abbastanza fortunati da trovare un posto, non ci sono tende o rifugi adatti disponibili, molte famiglie non hanno altra scelta che dormire per strada. E non hanno più soldi. Sono esausti, logorati e incapaci di far fronte anche ai bisogni più elementari. La situazione diventa ogni giorno più disperata.”
Amjad Shawa, direttore della rete di ONG palestinesi a Gaza, afferma: “La città di Gaza è ora sottoposta a intensi attacchi aerei contro case, edifici e rifugi. Migliaia di famiglie hanno perso tutto, sono morte di fame, sono soffocate e non hanno un posto sicuro dove andare. Non ci sono zone umanitarie, né spazi sicuri. Siamo profondamente preoccupati per centinaia di migliaia di persone, la maggior parte delle quali bambini, donne, anziani e persone con disabilità, che non possono fuggire. Gaza non ha mai assistito a devastazioni come questa, non solo durante questa guerra, ma in tutta la sua storia. Da qui chiediamo con forza alla comunità internazionale: “aprite gli occhi. Agite ora per proteggere i civili. Ora.”
ActionAid e più della metà dei suoi partner locali hanno sede a Gaza City. I team umanitari e le ong locali rimangono determinati a continuare il loro lavoro di emergenza con aiuti salvavita finché le condizioni lo consentiranno. Tuttavia, con l’escalation dell’offensiva, la loro capacità di restare operativi sta rapidamente diminuendo.
ActionAid aderisce all’alleanza di oltre 80 organizzazioni della società civile che promuove la campagna “Stop Trade with Settlements”, che chiede di vietare qualsiasi commercio con gli insediamenti israeliani illegali nei territori palestinesi occupati (oPt), anche da parte di importanti multinazionali e istituzioni finanziarie che sostengono l’iniziativa di insediamento.
Acli, “l’offensiva di terra a Gaza City è un crimine contro i civili. Serve una pace giusta, basta complicità”
L’inizio delle operazioni di terra dell’ esercito israeliano contro Gaza segna “una nuova tappa di questa guerra disumana il cui conto lo pagano soprattutto i civili”. Lo affermano le Acli in una nota.
“La sicurezza di Israele non può coincidere con il genocidio del popolo palestinese, e i progetti su Gaza così come l’aumento esponenziale delle colonie in Cisgiordania fanno ormai pensare che vi sia una strategia che va ben oltre la reazione alle orrende stragi del 7 ottobre”, vi si legge.
“Chiediamo al nostro Governo, all’ Unione europea, alle Nazioni Unite, a tutti i soggetti responsabili, se ve ne sono ancora, di mettere fine a questo scempio, di applicare severe sanzioni contro Israele, di agire per il ripristino della giustizia, la liberazione degli ostaggi, il ritorno dei profughi, una pace giusta”, dicono le Acli.
“Non è più possibile tollerare questo orrore, perché significa diventarne complici, ancora più di quanto lo siamo adesso”, conclude la nota.
[Foto: United Nations in Palestine]