Il nome completo dell’UNRWA è Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente. È separata dall’UNHCR, l’agenzia dell’ONU per i rifugiati, che si occupa di tutti gli altri rifugiati nel resto del mondo. Dal 1949 l’UNRWA fornisce assistenza umanitaria ai palestinesi che hanno lasciato le proprie case o vivono nei campi profughi in Israele, nei territori palestinesi di Gaza e della Cisgiordania e nei paesi vicini (principalmente Siria, Giordania e Libano).
Per avere una presenza più capillare nella società palestinese, l’UNRWA impiega per la stragrande maggioranza persone palestinesi fra funzionari, dipendenti e collaboratori. Si stima che a Gaza circa 12mila persone collaborino con l’UNRWA. Già da anni questo aspetto viene criticato moltissimo da Israele, che sostiene in sostanza che le persone che lavorano in molti uffici e dipartimenti dell’agenzia abbiano opinioni radicali nei confronti di Israele o siano persino antisemite.
Dopo l’attacco terroristico compiuto il 7 ottobre da Hamas in territorio israeliano, Israele aveva accusato esplicitamente 12 dipendenti dell’UNRWA di avere partecipato all’operazione: 10 erano stati poi licenziati dall’agenzia (altri due erano morti, nel frattempo). Il rapporto messo insieme dalla commissione Colonna esclude esplicitamente queste 12 persone dall’analisi, che invece sono oggetto di una separata inchiesta interna dell’ONU ancora in corso.
Il rapporto ha comunque esaminato altre accuse, più generali, che Israele rivolge da anni all’UNRWA, senza trovare molti riscontri. Reuters sintetizza che il rapporto ha individuato criticità piuttosto contenute, fra cui «alcuni dipendenti che esprimono posizioni politiche e l’uso in alcune scuole di manuali scolastici dal contenuto problematico». Quest’ultimo è un argomento su cui Israele insiste ormai da anni, e di cui in passato hanno parlato anche diverse associazioni che si occupano di antisemitismo.
Le accuse di Israele all’UNRWA, benché poco circostanziate, hanno causato moltissimi danni all’agenzia. Dopo le prime notizie sui 12 dipendenti potenzialmente coinvolti nell’attacco del 7 ottobre, 16 stati membri dell’ONU hanno interrotto il proprio finanziamento all’UNRWA. Fra di loro ci sono anche gli Stati Uniti, che fino al 2023 erano stati il principale finanziatore dell’agenzia con almeno 300 milioni di finanziamenti all’anno. Nelle ultime settimane 10 stati membri hanno riattivato i finanziamenti, scrive Reuters, ma ci sono 6 stati che ancora non l’hanno fatto: oltre agli Stati Uniti sono l’Italia, il Regno Unito, i Paesi Bassi, l’Austria e la Lituania.
Nell’invasione della Striscia di Gaza l’esercito israeliano ha colpito anche moltissime strutture dell’UNRWA, soprattutto scuole e ospedali. Il ministro dell’Istruzione dell’Autorità palestinese – che governa parte della Cisgiordania ed è espressione di Fatah, un gruppo avversario di Hamas – sostiene che negli attacchi israeliani nella Striscia siano state distrutte o danneggiate 65 scuole gestite dall’UNRWA.
Un portavoce dell’ONU ha fatto sapere a Reuters che al momento l’UNRWA ha abbastanza soldi per continuare a finanziare le proprie operazioni fino a giugno.
(Questo articolo è stato pubblicato sul sito de Il Post, al quale rimandiamo; Photo Credits: UNRIC.org/UNRWA)