Gaza: Ocha, “i sopravvissuti sono esausti, ampliare gli accessi umanitari, cessate il fuoco immediato”

“Stiamo assistendo a una pericolosa escalation nella città di Gaza, dove le forze israeliane hanno intensificato le operazioni e ordinato a tutti gli abitanti di evacuare verso sud. Questo avviene due settimane dopo la conferma della carestia in città e nelle aree circostanti. Sebbene le autorità israeliane abbiano dichiarato unilateralmente un’area nel sud come “umanitaria”, non hanno adottato misure efficaci per garantire la sicurezza di coloro che sono costretti a trasferirsi lì e né le dimensioni né la portata dei servizi forniti sono adeguate a supportare coloro che sono già lì, per non parlare dei nuovi arrivati. Quasi un milione di persone si ritrovano ora senza opzioni sicure o praticabili: né il nord né il sud offrono sicurezza”.
È quanto denuncia l’Humanitarian Country Team (Hct), guidato dal Coordinatore umanitario per i Territori palestinesi occupati (Ocha) in una dichiarazione diffusa oggi nella quale si descrive la drammatica condizione in cui versa la popolazione civile.
“Lasciare il nord di Gaza significa pagare costi proibitivi per il trasporto e un passaggio sicuro, somme che la maggior parte delle famiglie semplicemente non può permettersi. Significa percorrere strade a malapena percorribili. Significa trovare un posto dove dormire, all’aperto o in campi di sfollati sovraffollati. E significa continue lotte per assicurarsi cibo, acqua, assistenza medica e riparo, e vivere senza servizi igienici dignitosi e sicuri. I sopravvissuti a Gaza sono esausti. I civili, compreso il personale umanitario, rimangono presenti in tutta Gaza. Loro e le infrastrutture civili da cui dipendono, come quelle sanitarie, non devono mai essere presi di mira. I siti civili non devono mai essere utilizzati per proteggere operazioni militari, ma anche se lo fossero, questo non li rende di per sé obiettivi legittimi. L’imminente distruzione di Gaza City suona il più grave degli allarmi. A fronte dei continui impedimenti israeliani, gli attuali livelli di supporto umanitario sono del tutto insufficienti. L’accesso umanitario deve essere ampliato e sostenuto per includere rotte dirette sia verso nord che verso sud. Le linee di rifornimento critiche di carburante e acqua devono rimanere aperte e ininterrotte. Qualsiasi ulteriore interruzione avrà conseguenze devastanti per i civili. Alle famiglie di Gaza: la comunità umanitaria rimarrà a Gaza City il più a lungo possibile e rimarrà in tutta la Striscia, facendo tutto il possibile per portare aiuti e fornire servizi salvavita”.
Da qui l’appello alla comunità internazionale: “agite. Chiedete un cessate il fuoco immediato. Rispettate il diritto internazionale umanitario, incluso il rilascio degli ostaggi e delle persone detenute arbitrariamente. Questa catastrofe è causata dall’uomo e la responsabilità ricade su tutti noi”.
[Fonte: Sir; Foto: Vatican News]