Il card.Filoni, "i diritti di Israele e dei Palestinesi si equivalgono. L'uno non è superiore all'altro"

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CITTÀ DEL VATICANO, 31 OTT - "In questo momento non si può pensare che Israele non abbia il diritto di vivere, di essere e di stare. Come non si può pensare che il popolo palestinese non abbia il diritto di esistere, di stare e di vivere. Sono due diritti, e come tali uno non è superiore all'altro, ma sono uguali". A parlare è uno degli uomini di Chiesa che conoscono come pochi l'area mediorientale, il cardinale Fernando Filoni, gran maestro dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, oltre che ex prefetto di Propaganda Fide ed ex nunzio apostolico in Paesi come l'Iran, l'Iraq (durante la seconda Guerra del Golfo fu l'unico diplomatico a rimanere a Baghdad, con seri rischi personali) e la Giordania.

"Allora in che modo si può procedere? - risponde ai giornalisti durante la conferenza stampa di presentazione della Consulta 2023 dell'Ordine - Se noi non superiamo questo barriere di divisione, che 'il mio è importante', 'io ho di più', è veramente difficile venir fuori dall'attuale situazione, in cui catastroficamente si vive, drammaticamente si vive". "Io ho passato molti anni in quest'area - ricorda il porporato -, Iran, Iraq, Giordania, ora mi occupo attraverso l'Ordine del Santo Sepolcro anche della zona della Palestina, che ovviamente seguivo prima, ma ora con un'attenzione particolare. E una cosa che è fondamentalmente presente in quest'area è la ricchezza della molteplicità delle etnie, delle culture, che grosso modo poi convergono attorno ad una medesima fede, nel Dio unico. Questo vale per gli ebrei, vale per i musulmani e vale per i cristiani".

"Dunque questo aspetto - dice Filoni - non può mai essere disgiunto dalla realtà a volte drammatica che si vive in questa situazione. Allora, noi come cristiani in certe situazioni siamo anche 'ponte' tra le realtà diverse, perché le includiamo nella nostra comunità. E come tale la nostra è una testimonianza che non parteggia strettamente, 'tu hai ragione', 'tu hai torto', 'tu hai più ragione', 'tu hai meno ragione'. Perché fin quando, come attualmente, si difende semplicemente il proprio diritto, dimenticando il diritto altrui, i contrasti continueranno".

Secondo il card. Filoni, che pure mette in evidenza la quasi scomparsa dei cristiani dalla regione ("100 anni fa, più o meno alla fine dell'Impero ottomano, i cristiani in quell'area erano quasi il 25 -30 per cento, oggi sono l'1 o lo zero e qualcosa"), "noi come Chiesa non possiamo esser assenti in questa realtà. E allora, anche in questa situazione drammatica che viviamo, in modo anche più diretto noi dell'Ordine del Santo Sepolcro, se non veniamo fuori da questa visione semplicemente di contrasto e non rispettiamo i diritti di tutti, purtroppo sono 100 anni che si fanno le lotte, e continueranno".

"Noi abbiamo questa missione - aggiunge sempre a proposito dei cristiani -, come mostra di continuo il Papa, rinnovando quotidianamente il suo appello per la pace, una pace che implica poi dialogo, rispetto dei diritti fondamentali. Se noi veniamo meno, forse non ci sarà nessun altro che lo predica, nel senso con cui noi lo possiamo predicare: che poi è l'appello a quel Dio nel quale musulmani, cristiani ed ebrei crediamo".

(Questo articolo è stato pubblicato oggi dall'ANSA; Foto: Terrasanta.net)