LA TESTIMONIANZA / Parrocchia di Gaza, “fermate questa guerra, è una follia. Qui stiamo morendo tutti”

A Tra Cielo e Terra parla da Gaza George Anton, una moglie e tre figlie, capo del comitato di emergenza della chiesa della Sacra Famiglia e responsabile operativo per conto del Patriarcato Latino di Gerusalemme, stretto collaboratore del parroco padre Gabriel Romanelli. Il suo è un grido disperato e martellante, una specie di mantra: “lo capite? Aiutateci a fermare questa guerra, perché è una follia! Lo capite? Qui stanno morendo tutti, per i bombardamenti e per la fame. E chi dice che non c’è fame venga a vedere con i propri occhi!”. E ancora: “Da qui non ce ne andremo, non abbiamo un altro posto dove andare. Non possiamo fare nulla, non abbiamo niente, solo la fede e la preghiera”.
Di Antonella Palermo
George, come state?
Stiamo vivendo giorni molto critici. Non è molto chiaro cosa succederà, ma tutti stanno ricevendo l’ordine di evacuare i luoghi che si trovano nella città di Gaza. In particolare, la proprietà della chiesa si trova proprio nel mezzo di un’area di evacuazione, dato che ormai è da molto tempo che ci sono combattimenti e bombardamenti intorno alla chiesa. E ci sono così tanti frammenti di bombe e altri oggetti che finiscono nella chiesa a causa dei bombardamenti, sapete, e muoversi fuori dalla chiesa è molto, molto, molto difficile e molto pericoloso. La gente ha bisogno di spostarsi per procurarsi cibo, acqua o cose del genere, capite. Tutti si aspettano che l’operazione imminente sarà molto violenta e molto pericolosa e che potrebbe mettere a rischio la loro vita.
Ci sono stati finora ordini di evacuazione per la sua comunità?
In realtà, è una cosa comune. È per tutta la Striscia di Gaza, non particolarmente per i cristiani. È per tutta la popolazione della Striscia di Gaza.
Il governo israeliano vi sta facendo pressione di abbandonare la vostra residenza?
Senta, non posso dire che sia rivolto specificatamente ai cristiani. È un avvertimento comune, rivolto a tutta la popolazione. Non è che riceviamo una telefonata, non è così. Quando l’esercito israeliano ha pubblicato una mappa di evacuazione, era per l’intera zona, non era principalmente per i cristiani o i musulmani. Era per l’intera zona, per l’intera comunità.
Cosa avete intenzione di fare?
Per ora noi resteremo nella chiesa. Non ce ne andremo. Non abbiamo un altro posto dove andare, in realtà.
I bambini ospiti da voi come stanno? Cosa vi chiedono?
Di fermare la guerra, ovviamente. Tutti chiedono di fermare la guerra. Questo è ciò a cui dobbiamo pensare. Non dobbiamo pensare all’evacuazione o a dove andare o a cosa mangiare. Abbiamo bisogno che la comunità internazionale ci aiuti a fermare questa guerra, capite, perché è una follia! Non può continuare così. Capisce cosa intendo? Che tutta la comunità, tutta la comunità internazionale ci aiuti a fermare questa guerra per il bene di tutti, per i palestinesi e per gli israeliani.
Come si fa a fermarla?
Non sono un politico. Non so come debbano parlare agli israeliani e ai palestinesi. Devono trovare un modo… per liberare gli ostaggi israeliani, per fermare la guerra, per ritirare l’esercito israeliano. Non lo so. Devono trovare un modo. Quello che so è che dobbiamo fermare questa guerra perché stiamo morendo.
Ieri anche dei giornalisti sono morti nell’ondata di bombardamenti israeliani sull’ospedale…
Sai, qui stanno morendo tutti. Stanno morendo i bambini… I giornalisti stanno raccontando la guerra. Non so se all’IDF questo non piaccia. Non mi interessa. Quello che mi interessa sono le persone della mia comunità. Voglio dire, i poveri stanno morendo di fame. I bambini stanno morendo sotto i bombardamenti. Perché? Perché i bambini devono morire?
Lei cosa risponde ai bambini che sono alloggiati da voi?
Io dico che Dio è testimone. Sai, Dio vede tutto. Non possiamo fare nulla. Non possiamo fare nulla. Siamo troppo deboli. Non possiamo fare nulla. Non abbiamo carri armati. Non abbiamo aerei. Non abbiamo un esercito. Non abbiamo nulla. Abbiamo solo le nostre preghiere in chiesa, capisci?, e abbiamo la fede in Dio per fermare tutto. Stiamo cercando di rafforzare i bambini qui con la fede, perché questa è l’unica arma che abbiamo, la fede e le preghiere. Tutto qui.
Come replica a chi dice che a Gaza non c’è la fame?
Ah, è davvero bellissimo. Vorrei invitarli a venire a Gaza per vedere con i propri occhi. Sì. Voglio dire, se non ci credete, venite a vedere con i vostri occhi. Questo è quello che ho da dire loro. Che prove devo fornire? Sono solo un cittadino. Sono solo un cittadino. E faccio fatica a trovare da mangiare. Anche questo cibo che arriva dal confine dicono che sia saccheggiato. Che è stato saccheggiato dalla mafia… Come? Io non posso andare al confine. Per esempio, per me che sono padre di tre ragazze, non posso andare al confine e lottare per un sacco di farina. Perché non so lottare. Capite, quindi se devo procurarmi del cibo, devo comprarlo al mercato. Vado al mercato. Ma non posso permettermi di pagare quei prezzi. Capisci? D’altra parte, non ho contanti. Perché a Gaza non ci sono contanti. E se devo procurarmi dei contanti, devo pagare il 50 per cento di commissione. Quindi, se ho 100 dollari, devo pagare 50 dollari di commissione. E con i 50 dollari non compro niente.
Come trascorrete le giornate?
Qui iniziamo tutti le nostre giornate con le preghiere, le preghiere del mattino, e poi iniziamo a vedere cosa vogliono le persone. Iniziamo a fare il nostro lavoro qui in chiesa. Vediamo come cercare di procurare cibo dai confini, da ogni parte, alle persone che vivono in chiesa. Sai, bisogna vedere se le persone avranno necessità di andare in ospedale, di avere medicine, vedere se i bambini hanno dei programmi, programmi psico-sociali o qualcosa del genere.
Quante persone ci sono in chiesa in questo momento?
Ce ne sono 400. Abbiamo 60 persone che sono morte durante questa guerra a causa dei bombardamenti, dei cecchini o delle malattie. E ci sono tante persone che hanno lasciato Gaza.
Per andare dove?
In tanti posti. Sono andati in tanti posti. Alcuni sono andati in Europa, altri in Australia, altri ancora, credo, in Canada.
Perché Israele sta facendo tutto questo?
Guarda, questa è una domanda molto difficile. A questa domanda potrebbe rispondere Netanyahu. Quello che so, e quello a cui penso, è solo di fermare questa guerra, perché è folle. Non può durare per sempre. Non può andare avanti così. I bambini stanno morendo. Le donne stanno morendo. Gli anziani stanno morendo. Qui stanno morendo tutti, non solo a causa dei bombardamenti, ma anche per la fame. Tutto questo deve finire. Perché lo stanno facendo? Non mi interessa. Non mi interessa perché stanno facendo questa guerra. Non mi interessa. Quello che mi interessa è l’umanità.
[Foto: Facebook/Gabriel Romanelli]